don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo della domenica – 19 Giugno 2022

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Il Pane degli Angeli

«Tutte le buone opere messe insieme non equivalgono al sacrificio della Messa, perché sono opere degli uomini, mentre la Santa Messa è opera di Dio». Sono parole del Santo Curato d’Ars, patrono dei parroci. Diceva, anche: «Non c’è niente di tanto grande quanto l’Eucaristia». 

In questa solennità del “Corpus Domini”, cioè del “Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”, celebriamo, infatti, l’opera più grande che sia mai stata compiuta sotto il cielo, perché è l’opera compiuta direttamente da Dio. L’ha compiuta inviando suo Figlio Gesù che è morto e risorto per noi e ci ha lasciato nell’Eucaristia la Sorgente dello Spirito Santo e quindi della Vita. 

Non ci sono parole per descrivere la grandezza dell’Eucaristia. 

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Essa è la PRESENZA “SOSTANZIALE” DI GESÙ: il pane consacrato durante la santa Messa rimane solo apparentemente pane, ma in realtà è Gesù, nella sua persona gloriosa, presente con il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità.

L’Eucaristia è inoltre il MEMORIALEDELLA PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DI CRISTO, perché quando si celebra la santa Messa vengono abbattute – per così dire – le barriere del tempo e dello spazio e ognuno di noi è trasportato sul Calvario, ai piedi della croce del Signore, in quanto suo “discepolo amato”, insieme e a Maria; e lì, davanti all’altare, Gesù rinnova, in forma incruenta ma reale, il sacrificio della sua vita per me!  

Non solo, il vangelo di oggi rimanda a un’altra caratteristica meravigliosa dell’Eucaristia: è VERO CIBO CHE PLACA LA FAME PIÙ PROFONDA E VERA DELL’UOMO: la “fame di vita”. 

«Tutti mangiarono a sazietà», si legge alla fine del racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci; ma i discepoli – come si legge nel vangelo di Giovanni – non avevano compreso che quel miracolo era un segno che rimandava a un’altra fame e a un altro cibo. Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo» (Gv 6,26-27). Ecco la chiave che dischiude il significato della moltiplicazione dei pani e dei pesci!

Non c’è solo la fame di cibo materiale. Non di solo pane vive l’uomo! C’è una “fame di vita” cioè di una vita “piena”, “buona”, quando viviamo come dovremmo vivere e il cuore è sazio di pace. 

Ecco l’unico pane che nutre questa fame: il “Pane degli angeli”, come si canta nella Sequenza del Corpus Domini: «Ecce panis Angelorum, factus cibus viatorum: vere panis fíliorum, non mittendus canibus», ovverossia: «Ecco il pane degli angeli, fatto cibo dei pellegrini, vero pane dei figli, non deve essere gettato ai cani [cioè ai pagani e a coloro che vivono come pagani]».

La Santa Vergine ci aiuti a centrare la nostra vita cristiana sulla Santissima Eucaristia, a cominciare dalla fedeltà alla Messa domenicale. Amen. 

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