don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del giorno – 16 Febbraio 2022

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PURIFICAZIONE E PERFEZIONE

Un cieco viene guarito a due riprese da Gesù. Dapprima, gli mette della saliva sugli occhi, gli impone le mani e gli chiede: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, dice: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Come l’uomo è creato dal soffio di Dio, così la saliva sugli occhi simboleggia la nuova creazione della grazia, che ha luogo specialmente mediante il santo Battesimo e la Confessione. Ma la guarigione completa dalla cecità del peccato avviene dopo che si stabilisce un dialogo con Gesù. «Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, – si legge nel racconto di Marco – fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa».

Nella vita spirituale c’è un livello elementare di guarigione, grazie al quale si comincia a intuire, anche se in modo indefinito, il senso profondo di ciò che viviamo. Ma dobbiamo aspirare a un livello superiore, alla guarigione profonda del cuore, che deriva da una vita di santità, in cui – per la grazia di Dio – possiamo vedere distintamente ogni cosa anche «da lontano», cioè possiamo credere che ogni cosa che ci accade è un dono di Dio: che «tutto è grazia», come diceva santa Teresa di Lisieux.

Questo cammino di perfezione domanda una relazione intima con Gesù e, come ci ricorda oggi san Giacomo, dipende dall’impegno a frenare la propria lingua, cioè quello che diciamo. Ecco le sue parole: «Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana». Più avanti, nella stessa lettera, afferma: «Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo» (3,2).

Il dominio della parola è quindi un esercizio che ha a che fare con il dominio di sé e con la purezza del cuore e del proprio corpo, perché ogni vizio procede dalla superbia e i peccati di superbia si commettono prima di tutto con i pensieri e le parole.

O Maria, Mater purissima, insegnaci l’arte di una parola misurata e sapiente, per camminare nella via della purezza e della carità. Amen.

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