don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 7 Giugno 2021

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Perfetta Letizia

La Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi ci accompagnerà per due settimane nella liturgia feriale. È uno dei testi più suggestivi dell’Apostolo, in cui confida i suoi sentimenti più profondi e il desiderio vivo di consumarsi per amore di Cristo e dei fratelli.

Nei primi versetti benedice Dio con queste parole: «Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio».

La parola “consolazione” va bene intesa. Non è il “contentino”, il “premio di consolazione” che Dio dà a chi soffre. Ma la gioia maggiore, perfetta, perché di origine spirituale e divina. La parola usata, infatti, è “paraklêsis”, che rimanda allo Spirito Santo, il “Paraclito”, il cui frutto è la gioia e la pace (cf. Gal 5,22). Per questo Paolo scrive nel capitolo secondo: «Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione» (2Cor 7,4).

Viene in mente un passo della Lettera di San Giacomo: «Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove…» (Gc 1,2) che ispirò quella incredibile risposta di San Francesco d’Assisi a Frate Leone: «Quando saremo arrivati a Santa Maria degli Angeli […] – disse Francesco – e il frate portinaio […] non riconoscendoci, dirà che siamo due impostori […] lasciandoci fuori al freddo della neve […], e se noi sopporteremo tutto con pazienza ed umiltà, senza parlar male del nostro confratello […] pensando alle pene del Cristo benedetto, […] in questo sta la perfetta letizia!».

Sono parole per ogni battezzato, non per pochi eletti, e che risuonano nel vangelo odierno: «Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati!». Non è ovviamente il pianto che rende “beati”, “pervasi di gioia” ma l’essere consolati da Dio, dal suo Amore! Il pianto di chi ama e accetta tutto nella pace, «pensando alle pene di Cristo benedetto», sapendo che tutto concorre alla salvezza dei fratelli: «Quando siamo tribolati – scrive Paolo – è per la vostra consolazione e salvezza!».

Offriamo al «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione», le piccole e grandi tribolazioni di questa giornata, in modo da poter ricevere salvezza per noi e per i nostri fratelli. Amen.

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