don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 3 Aprile 2025

Commento al brano del Vangelo di: Gv 5,31-47

Data:

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Qualche tempo fa, un uomo รจ stato condannato sulla base di prove schiaccianti: testimoni, documenti, persino video. Poi, dopo anni in carcere, la veritร  รจ emersa: era innocente. Ciรฒ che sembrava certo non lo era affatto. Quante volte giudichiamo qualcuno o qualcosa con la stessa presunzione?

Nel Vangelo di oggi (Gv 5,31-47), Gesรน affronta lo stesso problema: i farisei vogliono prove della sua autoritร , ma rifiutano quelle che hanno davanti. Anche Mosรจ, nella prima lettura (Es 32,7-14), si trova davanti a un popolo che, non vedendo piรน segni di Dio, si costruisce un vitello dโ€™oro. Il punto รจ questo: vogliamo prove che ci rassicurino, ma ignoriamo quelle che giร  abbiamo.

E noi? Viviamo in un mondo che pretende dimostrazioni continue: follower, like, certificati, recensioni. Se non puoi provarlo, allora non esisti. Ma Dio non funziona cosรฌ. Non รจ un algoritmo che risponde alle nostre richieste come ormai siamo abituati a fare con lโ€™intelligenza artificiale. Invece รจ come se Gesรน dicesse a ognuno: โ€œLe prove ci sono, ma se il tuo cuore รจ chiuso, non le vedrai maiโ€.

I rabbini insegnavano che per unโ€™accusa servivano almeno due testimoni. Eppure, quando Giovanni Battista, le Scritture e le opere di Gesรน testimoniano a suo favore, i farisei non vogliono ascoltare. Cโ€™รจ un detto che recita: โ€œnon cโ€™รจ peggior sordo di chi non vuole ascoltareโ€. Se decidi di non ascoltare e di orientarti verso altri rumori, Dio non ti caverร  i timpani nรฉ ti tirerร  le orecchie per aprirtele!

Il problema non รจ lโ€™assenza di prove, ma la paura di accettarle. Accettare che Dio sia presente significa cambiare, e cambiare, diciamocelo, ci fa paura. Preferiamo le nostre zone di comfort, preferiamo crearci illusioni che le cose vadano in un certo modo, piuttosto che accettare il fatto che i nostri sforzi potrebbero favorire un nuovo corso delle cose.

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Nelle relazioni accade lo stesso: quante volte, per orgoglio, non vogliamo vedere chi ci vuole bene? Ma anche, quante volte per paura del giudizio o di restare soli, non vogliamo vedere chi ci fa del male e preferiamo restare nei posti o con le persone sbagliate perchรฉ in qualche modo ci danno conferme?

Questa Quaresima, prova un atteggiamento diverso: invece di chiedere segni, apriti a riconoscerli. Smettila di aspettare prove che non ti convinceranno mai e inizia a fidarti. Non vivere come uno che ha bisogno di dimostrare qualcosa, ma come uno che sa di essere amato.

E tu, quante prove ti servono ancora prima di iniziare a credere?

don Domenico Bruno

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