don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 26 Settembre 2023

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Carissimi fratelli e sorelle…

Una volta i sermoni iniziavano così. Oggi diremmo che è un’espressione molto formale, oppure arcaica. Eppure molto evangelica! Oggi è poco probabile trovare un prete di nuova generazione (me compreso!) che inizi un discorso così, perché nel linguaggio comune ci rivolgiamo con più confidenza ai fedeli.

Tuttavia sarebbe bello recuperare questa espressione tra credenti. Qualcuno ancora lo fa, specie alcune comunità di preghiera che fanno esperienza profonda di Vangelo.

Se Cristo ci ha permesso di diventare tutti figli di Dio e se Dio possiamo chiamarlo Padre, allora noi siamo davvero fratelli e sorelle nella fede. Il Battesimo, cioè il momento in cui siamo divenuti figli di Dio e fratelli con Gesù, ci permette di ritenerci tutti fratelli e sorelle. A maggior ragione se ci impegniamo a seguire la Parola del Signore.

Fratelli e sorelle diventa un’espressione di appartenenza: io col Battesimo appartengo a Cristo, e così anche tutti gli altri battezzati. Questo rapporto di fede spesso travalica il rapporto di fratellanza sanguigna. Cosa può fare il sangue se abbiamo uno Spirito che ci lega, ci appartiene e ci permette ricorda che ci apparteniamo gli uni agli altri?

Oggi quando ti rivolgerai a qualcuno, ricordati che siete uniti da Qualcuno che vi oltrepassa. Forse proverai ancora più rispetto e amore.

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