don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 26 Febbraio 2023

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Gesù entra nel deserto, lo stesso che sperimentiamo noi quando sentiamo il silenzio di Dio e ci sentiamo soli. L’esperienza del deserto può diventare un’esperienza di crescita o di morte.

Il diavolo, cioè colui che separa, fa di tutto per dividerci dal Padre, proprio come ha fatto con Gesù. Le tentazioni sono dei modi falsi per convincerci che Dio Padre è menzognero e non vuole la nostra pienezza. Il Tentatore conosce bene Dio e un nemico pericoloso prima di attaccare conosce bene la preda e ciò in cui crede. Il demonio, infatti, non odia noi, ma Dio il suo creatore e fa di tutto perché Lui resti solo. Per farlo prova sottraendogli tutte le sue creature, e quanto più siamo vicini a Dio tanto più siamo tentati. 

Nel brano di oggi impariamo qualcosa di molto importante: spesso il separatore sfoggia abilmente la Sacra Scrittura illudendoci che ciò che sentiamo è la voce di Dio. Ma per quanto qualcuno possa essere simulato nella sua voce, solo chi lo conosce profondamente e costantemente sa cogliere le sfumature tipiche di chi vive una intimità con l’altro. 

Gesù non cade alle lusinghe e alle illusioni che il diavolo gli prospetta e, anzi, lo sorprende sfiancandolo, al punto che la tentazione stessa si allontana da Lui. 

Per affrontare una battaglia non bastano le armi giuste, ma serve molto allenamento e costanza. Dio cammina con noi, ma dobbiamo allenarci ad ascoltarlo.

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