โMa dove ho sbagliato, dove ho peccato? Perchรฉ Dio non mi ascolta, che gli ho fatto?โ Chissร quante volte hai usato questo genere di frasi. Chissร quante volte ti sei sentito fuori posto, bisognoso di qualcosa che non sai definire, come se ti mancasse sempre un pezzo per sentirti intero.
Nel Vangelo di oggi, Gesรน arriva a Gennesaret e la gente gli corre incontro. Non servono grandi discorsi, non ci sono esami di fede da superare: chiunque lo tocca, guarisce. Nessuna selezione, nessun merito. ร un amore che si dona senza chiedere il pedigree della tua vita.
Eppure, noi spesso facciamo lโopposto. Viviamo calcolando tutto, anche lโaccoglienza: sei abbastanza produttivo? Sei abbastanza interessante? Sei abbastanza qualcosa? Persino nelle amicizie e nelle relazioni capita di sentirsi โtolleratiโ piรน che accolti. E allora passiamo il tempo a ritagliarci un posto, come se lโamore fosse una gara a ostacoli.
Gesรน invece funziona diversamente. Nel suo tempo, il mantello era simbolo di identitร : copriva, proteggeva, rappresentava la dignitร della persona. Per questo la gente vuole toccarlo: รจ come se dicesse โprendi parte di me, della mia vita, del mio essereโ. Non un gesto magico, ma un incontro reale.
S. Ignazio di Loyola diceva: โLโamore si dimostra piรน con i fatti che con le paroleโ. E infatti Gesรน non fa sermoni sulla misericordia, la dimostra. Noi invece spesso parliamo di empatia, ma poi mettiamo distanza. Ci scriviamo mille messaggi ma facciamo fatica a guardarci negli occhi. Ci bastano le notifiche, ma abbiamo paura del contatto vero.
Oggi รจ la memoria di santa Scolastica, la sorella di san Benedetto. Un giorno, parlando con lui, capรฌ che il loro tempo insieme stava finendo e pregรฒ Dio perchรฉ riuscissero a stare ancora un poโ insieme. E arrivรฒ un temporale improvviso che impedรฌ a Benedetto di andarsene. Non si trattava di un capriccio, ma di un amore che sapeva riconoscere il valore della presenza. A volte, la guarigione di cui abbiamo bisogno non sta nel fare di piรน, ma nel permetterci di rimanere dove il cuore trova pace.
E tu? Sei capace di farti toccare davvero, di lasciarti incontrare senza paura di perdere qualcosa? Oppure vivi trattenendo tutto, con il terrore di lasciarti andare?
don Domenico Bruno
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