La situazione sta precipitando. Non รจ che non avessero giร piรน volte cercato di metterti alla prova, anzi. Poco prima il vangelo racconta che avevano provato a catturarti, desistendo solo per paura della folla. Ma ora si parte da un verbo forte โse ne andaronoโ.
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ร piรน di un verbo di moto, qui si racconta la presa di distanza interiore drammatica, definitiva e irrevocabile. Segue poi la domanda formulata dei loro discepoli – e anche qui, la tattica di usare i sottoposti per fare il lavoro sporco…ย ย fa venire il nervoso -. Per quanto la domanda sia bella perlomeno inizialmente.
Poi inizia a scricchiolare. Davvero essere โveriโ significa non preoccuparsi di alcuno? La veritร che Tu porti, che Tu sei, non รจ proprio invece farti carico di noi tutti? Chiaramente รจ una trappola. Se Tu fossi uno di quelli che vanno dietro alle parole vuote, Ti avrebbero giร messo in bocca la possibile risposta. Utile a scavarti la fossa da solo. Ti sโinterroga sotto forma di parere – da bravi relativisti moderni -. Non su cosa per Te sia giusto. Su cosa secondo Te sia โlecitoโ.
La differenza? Ciรฒ che รจ โgiustoโ lo รจ e basta, di fronte a Dio e alla propria coscienza. Ciรฒ che รจ โlecitoโ basta che lo sia agli occhi del giudice e di chi guarda da fuori. Il tema รจ uno di quelli che piรน appassiona lโanimo umano: le tasse. Ci si riferisce a quella pagata pro capite. Di fatto dietro sta il riconoscimento di chi abbia diritto di chiederla.
A chi si sia sottomessi, a chi dobbiamo la nostra fedeltร . Il pensiero biblico รจ molto radicale al proposto, al limite dellโanarchia. Lโunico Dio รจ il Signore. Un re in terra รจ di per sรฉ un usurpatore. Alla fine se ne accetta la presenza come di un male minore. Ma da subito i profeti avevano messo in guardia: sarร il popolo che ne pagherร le conseguenze.
A questo punto รจ ovvio che pagare lโinvasore romano con la moneta romana รจ un duplice affronto: al popolo e a Dio. Il problema รจ che alla contro domanda di Gesรน – mostratemi la moneta – questi ce lโhanno lรฌ, in tasca. Anche questo era proibito per la loro Legge.
Nella moneta cโรจ il volto di Tiberio Cesare e raffigurare un uomo era atto sacrilego. La frase finale, la Tua parola, lโabbiamo resa poco piรน di un proverbio. Nonostante anche il Concilio dica della โlegittima autonomia delle realtร terreneโ, facciamo ancora fatica a capire cosa sia di Dio e cosa di Cesare, chi governa.
Attribuire a questo vangelo lโidea che Tu sancisca il dovere di pagare le tasse e insieme il riconoscere la libertร religiosa forse รจ vero, forse รจ eccessivo. Se chi governa, come nel caso dellโimperatore fa affidamento alla forza, al potere, al denaro a lui possiamo restituire solo questo. Ma se questo รจ il nostro orizzonte, questo รจ ciรฒ che abbiamo.
A Dio dobbiamo rendere ciรฒ che รจ suo. Dovremo rendere noi stessi, da uomini liberi, e con noi tutta la creazione. Prima di tutto perรฒ dovremo rendere Te. ร quello che tra poco succederร , nel modo sbagliato: con la croce. Ma che Tu renderai meraviglioso col Tuo amore.
don Claudio Bolognesi
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