Lโautoritร che salva
“La sua parola aveva autoritร ”โฆ
Erano andati per anni in quella sinagoga a Cafarnao, proprio come accade a noi che frequentiamo la liturgia domenicale. Per anni, qualcuno degli scribi si alzava, prendeva un rotolo della Scrittura e poi lo commentava. Parole, parole, paroleโฆ parole a proposito e a sproposito e tutto rimaneva come prima. A volte parole urlate, altre volte parole che battono lโaria, comunque, il piรน delle volte, parole di imposizione. Una precettistica pensata senza mai incrociare uno sguardo e, comunque, sulla pelle degli altri.
Gli scribi ricoprivano proprio il ruolo dellโautoritร , ma il loro insegnamento non stupiva piรน nessuno, fermi comโerano alle leggi, allโinterpretazione delle leggi. Parole vecchie, logore, incapaci di mettere in moto alcuno: le loro erano un diluvio di parole da cui salvarsi.
Parole da cui salvarsi o parole che salvano? (cfr. Casati).
Eโ qui il nocciolo della questione. Qui sta la differenza: differenza enorme!
Parole dette dallโautoritร o parole che hanno autorevolezza? Autoritร viene dal latino โaugereโ, che significa aumentare, espandere, promuovere, aprire nuovi inizi, suscitare energie nuove, possibilitร nuove.
Per noi lโautoritร รจ stigmatizzata dallโimmagine del contenere, del frenare, mettere i paletti, ricordare il codice, le cose di sempreโฆ
Ma cosa aveva di tanto diverso quella parola pronunciata da Gesรน? Si trattava di una parola che mentre veniva pronunciata compiva ciรฒ che diceva: una parola che annunciava un Dio diverso, altro, un Dio che non gode nel vedere un uomo attorcigliato su se stesso ma โ sabato o non sabato โ lo rimette in piedi. A qualsiasi costo. Una parola, quella di Gesรน, che non aggiungeva peso a peso, fatica a fatica. Parola liberante anzitutto dalla paura. Gesรน non recitava, per questo attraeva. Era aderente alla vita, non a una parte da recitare.
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In sua presenza si respirava. Cโera qualcosa che ti prendeva: parlava di un Dio affidabile, un Dio che non รจ il nemico del desiderio dellโuomo, che non รจ colui il cui compiacimento รจ la mortificazione dellโuomo.



