Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 9 Aprile 2020

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Giornata molto importante per noi credenti e per la Chiesa tutta… ed è molto ”forte” celebrarla in questo modo… ma soffermiamoci, come sempre, sul vangelo.

Oggi impariamo come si ama…

Li amò sino alla fine: esiste altro modo di amare? Sino alla fine di se stesso (cioè fino alla morte) e fino alla fine di loro stessi (fino in fondo… con tutte le loro fragilità). Esiste altro modo di amare?

Deporre le vesti: l’amore è umile… senza ruoli… senza immagini… si ama spogliandosi di quello che si ha… per amare come si è!

Lavare i piedi: amare è arrivare a sporcarsi le mani con le brutture dell’altro… amare è raggiungere l’intimità… amare è abbassarsi per servire l’altro. Non si ama dall’alto in basso…
Ma abbassarsi significa anche mettersi nelle condizioni di maggiore debolezza… rendersi più vulnerabile. Chi si abbassa dice: ti amo e non ho paura di te!

“Tu lavi i piedi a me?”… “Tu ora non lo capisci”: chi si sente amato non sempre lo capisce… e non sempre pensa di meritarlo. Ma l’amore è gratuito… l’amore cerca l’altro, non i suoi meriti. Si ama la persona non le sue azioni…

Se non ti laverò, non avrai parte con me: amare è essere dalla stessa parte… amare è appartenersi. “Ti amo” e “noi ci apparteniamo” possono anche essere sinonimi…

Lui ci ama… e il modo per amarlo è amarci tra di noi. Non dice “se dunque io ho lavato i piedi a voi… voi lavateli a me” come logicamente andrebbe detto… ma “se dunque io ho lavato i piedi a voi… voi lavateveli gli uni gli altri”. Le due cose coincidono… Gesù vuole essere amato e servito negli altri!

Oggi impariamo come si ama…

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