HomeVangelo del GiornoDon Antonio Mancuso - Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2024

Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 29-39

Dalla febbre a diverse malattie, agli indemoniati. L’attività di guarigione e di liberazione di Gesù è molto vasta. Ma perché non ha guarito mio padre o mia madre? Se ha guarito tante persone nei vangeli… perché non interviene per la guarigione delle persone malate quando lo invoco… quando lo prego?

Non è facile rispondere a questa domanda… e soprattutto in poche righe. Ma la meditazione del vangelo di oggi mi spinge a condividere con voi alcune considerazioni che andrebbero approfondite e che qui verranno dette (scritte) solo in modo sintetico e non esaustivo. Nello sfondo c’è però una considerazione di fondo: il rapporto tra malattia e fede è un mistero nel quale entrare in punta di piedi… anzi, in ginocchio!

Da quello che sembra, le guarigioni e le liberazioni che opera Gesù nel vangelo dobbiamo considerarle come segno della potenza di Dio e leggerle sempre cercando di coglierne un significato spirituale dove spirituale non significa astratto o teorico ma che ha un valore inerente alla fede. 

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Con questa chiave di lettura, allora, le malattie nel vangelo vanno anche viste come situazioni che impediscono alle persone di avere una vita di fede.

Mi spiego meglio, in qualche modo, i malati del vangelo sono segno di persone che hanno difficoltà a vivere la fede: lo storpio è colui che è impossibilitato a seguire Gesù, il cieco rappresenta colui che non può vedere l’opera di Dio nella sua vita e in quella degli altri, la suocera con la febbre rappresenta tutte quelle persone che a motivo di un malessere spirituale sono impedite a servire gli altri… e così via. 

Ciò che sembra contare, quindi, non è la salute fine a sé stessa, ma la salvezza. Potremmo, in sintesi dire che… quando siamo certi della salvezza, la salute davvero passa in secondo piano! Che non significa che non conta… che non è importante… che non è fondamentale… ma che, per chi crede nella vita eterna, è proprio la vita eterna la sua priorità che passa, certamente, attraverso la vita terrena… la salute psico fisica… attraverso una sana qualità della vita… ma che quando tutto questo non c’è o non c’è pienamente, ciò che conta, per il credente, rimane comunque, sempre, la salvezza… l’eternità!

Gesù stesso, almeno per circa un paio di anni, non sembra avere avuto un’ottima qualità di vita… tra incomprensioni, persecuzioni, accuse infamanti, tradimenti, sofferenze atroci e morte in croce. Gesù stesso non ha evitato la sofferenza e la morte… ma l’ha vissuta e attraversata perché, quando noi ci trovassimo a viverla e attraversala, possiamo trovare in Lui la forza di andare avanti, oltre, guardando alla salvezza, all’eternità… al paradiso.

La salute è fondamentale… ma la salvezza ha la priorità!

AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK

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