Ho letto e riletto questa pagina del vangeloโฆ lโho letta e meditataโฆ e mi รจ venuta in mente una riflessione a partire da alcune frasi di Gesรน.
Cโรจ un grande pericolo per tutti noi, quello dellโautocompiacimentoโฆ dellโauto glorificazioneโฆ quello di essere troppo centrati su noi stessiโฆ quello di sentirci i migliori. E per raggiungere questo obiettivo, siamo anche capaci di investire tempoโฆ energieโฆ creativitร โฆ ma sempre col fine di aumentare la nostra gloria!
Il rischio, infatti, รจ quello di fare cose, anche belleโฆ utiliโฆ caritatevoliโฆ ma farle solo per autocompiacersiโฆ per autoesaltarsi.
E, ancora, il rischio รจ quello di circondarsi di persone che alimentano questa debolezzaโฆ che alimentano questo narcisismoโฆ persone che mentono o rimangono in silenzio pur di non dispiacere lโaltro. Gesรน lo dice in maniera chiara: ricevere gloria gli uni dagli altri.
Chi possiede questo stileโฆ chi รจ troppo centrato su se stessoโฆ non puรฒ credere perchรฉ non puรฒ e non sa fidarsi di un altroโฆ non puรฒ e non sa fidarsi di Dio.
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Lo soโฆ queste parole sono particolarmente dure, ma penso che il vangelo di oggi stia parlando proprio di questo: โcome potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dallโunico Dio?โ. Parole che pesano come un macigno.
Lโunico modo di vincere questa tentazione รจ vivere di obbedienza, perchรฉ chi obbedisce a Dio si affidaโฆ chi obbedisce rinuncia alle proprie convinzioniโฆ chi obbedisce esce fuori da se stesso.
E le vere opere di un cristiano sono quelle che sono frutto di questa obbedienza che รจ la garanzia per non cadere nellโautocompiacimento.
Diciamolo chiaramente e senza ipocrisia: a tutti piace avere riconosciute le proprie qualitร โฆ a tutti piace ricevere complimentiโฆ a tutti piace essere stimatiโฆ ringraziatiโฆ apprezzati. Non รจ questo il problema.
Il problema nasce quando si fanno le cose, prima di tutto e soprattutto per essere ringraziatiโฆ riconosciutiโฆ apprezzati.
Lo ripeto: il ringraziamento, la riconoscenza e lโapprezzamento e il piacere che ne deriva non devono essere il motivo per il quale faccio le cose, ma un effetto secondario, una conseguenza, che se cโรจ puรฒ fare piacere.
Se fai le cose solo per essere visto e apprezzatoโฆ tutto ciรฒ che fai potrร forse servire agli altriโฆ ma a teโฆ alla tua salvezzaโฆ non servirร a nulla. Del resto, Gesรน lo ha detto chiaramente: โche giova allโuomo guadagnare il mondo intero se poi perde la propria anima?โ.
Oggi, insomma, siamo chiamati a concentrarci, ancora una volta, su Gesรน e non su noi stessiโฆ questa รจ davvero lโunica garanzia per la nostra salvezza!
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