Il deserto nella Scrittura ha un significato doppio e anche nella pagina del vangelo di oggi è presente questo duplice senso. Da una parte è il luogo della tentazione… dall’altra però è anche il luogo nel quale si percepisce la voce di Dio e il suo aiuto.
Iniziare la quaresima con le tentazioni ci aiuta a comprendere che queste fanno parte della nostra vita e in qualche modo sono anche delle opportunità per comprendere a che punto siamo del nostro cammino di fede. E, in più, il fatto stesso che sono collocate all’inizio della quaresima è come un avvertimento: all’inizio di un tempo di grazia, sappi, che sarai tentato.
Come dire: dove c’è un’occasione di grazia, ci sarà qualcuno (con la q minuscola!) che vorrà toglierti questa grazia.
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La vita è un misto di insidie e certezze, schiaffi e carezze, paura e coraggio, indecisioni e sicurezze… occorre sapere conoscere le une e scegliere le altre. Come?
Il nostro Dio non è un Dio muto e immobile… è un Dio che parla e agisce… ma occorre saperlo ascoltare e non vivere in maniera disordinata e superficiale. Convertirsi, allora, consisterà nel prendere coscienza che la vita è una cosa seria… abitata da Dio che in modo continuo ci sollecita dandoci sempre delle occasioni per crescere… per migliorare… per resistere nella fatica… per amare anche nelle difficoltà !
Alla fine, il deserto, la tentazione, ci svela quello che siamo veramente!
Sei ancora in tempo per cambiare le cose che occorre cambiare!
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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