HomeVangelo del Giornodon Antonello Iapicca - Vangelo del giorno - 20 Gennaio 2024

don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 20 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 3, 20-21

Gesù che ama offrendo la vita senza condizioni, è considerato “fuori di sé” dalla ragione umana e dalla sapienza carnale. Per il mondo l’amore è passione o calcolo, mai gratuità. Gesù invece ci ama sino alla fine, trasformando la nostra solitudine nella sua casa di misericordia.

“FUORI DI SE'” PER ESSERE AMORE “DENTRO” LA CARNE E LA VITA DI TUTTI NOI 

Il Vangelo di oggi è una luce per tutti quelli che, come i parenti di Gesù, non sanno cosa fare dinanzi all’amore infinito di Cristo e decidono di “prenderlo”, rinchiuderlo in un ghetto come accade da sempre alla Chiesa, per renderlo innocuo e non contraddica le coscienze.

E spesso accade che i nemici dei cristiani siano proprio quelli della propria casa, i familiari più stretti.
Ma nel breve brano di oggi appare evidente che chi è davvero fuori e lontano dalla verità sono “i suoi” secondo la carne. Mentre Gesù è ben dentro la volontà del Padre, il Cielo che plana sulla terra, l’amore che sazia il vuoto e la solitudine. E’ questa la vita vera, alla quale siamo tutti chiamati.

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Coraggio allora, non importa se sino ad oggi siamo stati anche noi tra i parenti di Gesù, se nelle nostre parrocchie e comunità, nei nostri gruppi, nel volontariato e nella Caritas, tra le mamme catechiste e al coro abbiamo conosciuto il Signore superficialmente, impermeabili alla chiamata a conversione del suo amore.
Non importa neanche se in Chiesa è un secolo che non mettiamo piede, se anzi l’abbiamo contestata e combattuta come San Paolo. Non importa se oggi siamo ancora schiavi del peccato.

Oggi possiamo convertirci e accogliere semplicemente e umilmente il folle amore di Dio per uscire dalla morte e dall’egoismo con Cristo per dilatare il cuore, e le ore, e ogni passo e imparare a perdere la vita.
Uscire da se stessi per offrirla in dono è l’unica via per ritrovarla vera ed eterna. Farsi cibo per saziarci, il paradosso divino, il segreto dell’amore di Dio, incarnato in Gesù e nei suoi santi.

Come San Francesco Saverio ad esempio, che in una lettera scritta a Sant’Ignazio di Loyola dalla terra di missione scriveva la sua esperienza, identica a quella di Gesù: “Quando sbarcai in questi luoghi, battezzai tutti i fanciulli che ancora non erano stati battezzati, e quindi un gran numero di ragazzi, che non sapevano neppure distinguere la destra dalla sinistra… Mi assediava una folla di giovani, tanto che non riuscivo più a trovare il tempo per dire l’Ufficio, né per mangiare, né per dormire; chiedevano insistentemente che insegnassi loro nuove preghiere. Cominciai a capire che a loro appartiene il regno dei cieli”.

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Che Dio ci conceda l’umiltà per accogliere l’amore, e che esso trasformi la nostra vita in un’unica, gioiosa, oblazione.

Sito web di don Antonello

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