PIGIATI NEL TORCHIO CON CRISTO
Nelle parole di Gesรน del Vangelo di oggi si ode l’eco dello Shemร : “Ascolta Israele, il Signore รจ il nostro Dio, il Signore รจ uno. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutte le tue forze”. Un solo Dio, e un Popolo scelto ed eletto per manifestarlo al โmondoโ.
Ascolta “don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 13 Maggio 2024” su Spreaker.La santitร di Dio, infatti, il suo essere totalmente altro, “separato” (significato della parola “santo”) si sarebbe manifestata nella santitร del suo Popolo: “Siate santi, perchรฉ io sono santo (Lv 11,45). Ma, oggi come allora, รจ difficile essere santi, anzi impossibile; come fare allora per essere fedeli a questa missione in un “mondo” occupato e dominato dai pagani? “Un gruppo di farisei proporrร una soluzione radicale: se si crede nel regno di Dio occorre opporsi fortemente al ยซregno dell’impertinenzaยป.
E la resistenza si organizzerร proprio in Galilea” (F. Manns), dove Dio, non a caso, si era fatto carne, e nella quale erano stati scelti gli Apostoli. Essa era diventata ormai โla Galilea degli zelanti della leggeโฆ L’insurrezione in Galilea, organizzata dagli zeloti dopo l’anno 50, si radica in una profonda tradizione religiosa: Dio รจ il re d’Israele e il padrone della storia. Il dono della terra รจ il segno dell’alleanza.
Arrogarsi la proprietร della terra come fanno i romani significa dar prova di un orgoglio smisurato, dell’appartenenza al regno dell’impertinenza. Essendosi i romani imposti con la forza, occorre fare tutto il possibile per liberare la terra. Alla violenza bisogna rispondere con la violenza. La sete di libertร che animava i rivoltosi scaturiva dal piรน stretto monoteismo.
Era lo zelo della legge a spingerli ad agire” (F. Manns). Occorre tenere presente lโambiente nel quale erano cresciuti gli Apostoli, e non dimenticare che, nonostante i tre anni passati insieme al Maestro, per loro โil suo parlare era rimasto oscuroโ. Per questo le parole di Gesรน nel Cenacolo toccano profondamente i loro cuori in attesa del Messia che โavrebbe ristabilito il Regno di Israeleโ.
Si illudono di capire le sue parole: โecco, adesso parli chiaramente e non fai piรน uso di similitudiniโ. Sono convinti di โconoscereโ Gesรน: โOra conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi”. E โcredonoโ che sia Lui โil Santo uscito da Dioโ per liberare il Popolo dalla dittatura dei romani. Come noi, che pensiamo di aver capito il Signore e di credere in Lui. Ebbene oggi, allโinizio di questa settimana che ci prepara alla Pentecoste culmine della Pasqua, Gesรน ci inchioda alla Veritร : โAdesso credete?โ.
No cari fratelli, non crediamo, perchรฉ siamo ancora profondamente “scandalizzati” dalla Croce sulla quale Gesรน ha compiuto lo Shemร rivelandosi come un Messia completamente diverso da quello atteso da Israele. Siamo “scandalizzati” della โsantitร di Dioโ che non condanna il mondo ma “vince” il suo male per salvarlo; del suo essere โseparatoโ dal nostro orgoglio sino a farsi il servo di tutti. Per questo come gli Apostoli, abbiamo “lasciato solo” il Signore.
“E’ arrivata l’ora” del Calvario e siamo scappati: la malattia di nostro figlio, il lato sconosciuto e oscuro del carattere del nostro coniuge, il licenziamento, il tradimento dell’amico, la nostra debolezza che ci fa cadere sempre negli stessi peccati. E il male nel mondo, la sofferenza degli innocenti, le guerre, i terremoti, i disastri, le ingiustizie, il cancro. Sรฌ, la Croce ci ha “dispersi ognuno per conto proprioโ, a ribellarci lontani da essa.
Come “il mondo” abbiamo bisogno di essere salvati, che cioรจ sia “vinta” in noi la radice del male che ci “scandalizza” e “disperde” nella solitudine. Ma proprio l’abisso della nostra solitudine ha incontrato la solitudine di Cristo, e in essa, la sua intimitร con il Padre. Lui non era solo! Proprio sulla Croce era inchiodato alla volontร del Padre; nell’amore che compiva lo Shemร gli era piรน intimo che mai e ci ha accolti nella loro intimitร .
Ti senti solo e sconfitto? Ascolta questo Vangelo e convertiti! Apri il tuo cuore a Cristo perchรฉ vi scenda per “vincere” il demonio che ti sta ingannando. La sua “vittoria sul mondo”, infatti, รจ Lo Shemร compiuto, la santitร di Dio incarnata nella tua “dispersione”. Cosรฌ, la Galilea dei Gentili, immagine di questo “mondo” disperso e rancoroso nel quale sei chiamato a vivere, non sarร piรน il luogo dove sperare un Messia giustiziere, ma quello dove tu possa ritornare ad essere “santo” a immagine e somiglianza di Dio: “Io ho vinto il mondo! significa forse che Cristo รจ contro il mondo?
No, piuttosto il contrario: questo mondo, che scaccia Dio dai cuori, viene restituito da Cristo a Dio e allโuomo come spazio dellโalleanza originaria, che deve essere anche lโalleanza definitiva quando Dio sarร tutto in tutti”. (Giovanni Paolo II). Non esiste un cristianesimo elitario che disprezza il mondo e i peccatori! Come Pietro e gli Apostoli dobbiamo scoprire che non siamo migliori nรฉ diversi dai figli del “regno dell’impertinenza”. Non del capoufficio, non del vicino di casa, neanche di chi ruba e uccide. Non ti scandalizzare per favore, perchรฉ il Signore ti โdice queste cose perchรฉ tu possa avere pace in Luiโ che ti conosce e ti ama cosรฌ come sei.
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Accetta dunque di avere bisogno, come tutti, che, attraverso la Chiesa, Cristo ti “restituisca” il mondo come un luogo dove poter amare e donarti. La prova che Dio ti ama รจ proprio che “avrai tribolazioni nel mondo”, tu che hai sperimentato di non essere capace di accettare la piรน piccola sofferenza. In esse, infatti, una volta salvato e rigenerato dalla Parola di Dio e dai sacramenti, potrai vivere pienamente nella โsantitร โ di Dio perchรฉ crocifisso con Cristo si compirร in te lo Shemร ; nellโamore a Dio con tutto te stesso, il Signore ti fa vittorioso sul male โseparandotiโ dal mondo per potergli annunciare la salvezza.
Non si scappa: l’amore autentico รจ soprattutto solitudine, perchรฉ ci fa partecipi della solitudine di Cristo: “nella donazione di sรฉ sulla croce, Gesรน depone, per cosรฌ dire, tutto il peccato del mondo nell’amore di Dio e lo scioglie in esso” (Benedetto XVI). Fratelli, รจ necessaria “la tribolazione”, l’essere “schiacciati, pestati”, secondo il significato del termine greco. Anche oggi, infatti, il male e il peccato saranno deposti nel tino della nostra storia, dove con Cristo saremo schiacciati dall’amore di Dio: โMa ben fecondo รจ questo essere spremuti nel torchio.
Finchรฉ รจ sulla vite, l’uva non subisce pressioni: appare intera, ma niente da essa scaturisce. La si mette nel torchio, la si calpesta e schiaccia; sembra subire un danno, invece questo danno la rende feconda, mentre al contrario, se le si volesse risparmiare ogni danno rimarrebbe sterileโ (S. Agostino).
Il trofeo della vittoria di Cristo, infatti, รจ proprio la solitudine che potremo assumere per il mondo che non puรฒ soffrire per amare: “Allora Balaam pronunziรฒ il suo poema e disse: ecco un popolo che dimora solo e tra le nazioni non si annovera. Possa io morire della morte dei giusti e sia la mia fine come la loro. Come sono belle le tue tende, Giacobbe, le tue dimore, Israele!” (cfr. Nm. 23-24). Un popolo che dimora solo, e proprio per questo testimone e vessillo di salvezza. Israele prima, e il Messia che ha compiuto questa profezia, e la Chiesa poi, sino a ciascuno di noi: soli con il Solo, per strappare il mondo alla sua solitudine. Soli nel rifiuto del figlio, per salvarlo.
Soli nella gelosia della moglie, per amarla. Soli ovunque, nell’intimitร piena con Gesรน, e in Lui con il Padre, per mostrare a tutti la “bellezza” della vita divina nella debole “tenda” della carne dei figli della Chiesa. Perchรฉ ogni uomo possa desiderare la stessa “fine dei giustificati”, ovvero il compimento della vita in Cristo che risplende nei cristiani, frutto della sua “vittoria” sulla morte e il peccato.
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NEL NOME DEL SIGNORE VI CHIEDIAMO UN AIUTO PER LA MISSIONE
CARISSIMI, QUEST’ANNO VI CHIEDIAMO, NEL NOME DEL SIGNORE, OLTRE ALL’AIUTO PER LE NECESSITร QUOTIDIANE DELLA MISSIONE, DI ESSERE CON NOI NELL’AVVENTURA DELL’ACQUISTO DELLA CASA DELLA MISSIONE DI TAKAMATSU.
AIUTATECI COME POTETE, ANCHE A TROVARE NUOVI BENEFATTORI PER CONTINUARE AD ACCOGLIERE LE PERSONE E ANNUNCIARE LORO IL VANGELO NELLA CASA CHE PER 21 ANNI ร STATA LA CASA DELLA MISSIONE DI TAKAMATSU.
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Don Antonello
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INTESTATO A ANTONELLO IAPICCA – ANNA MARIA PELLIS
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NUMERO 5333 1711 1904 3392
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