CONVOCATI NELLA CHIESA COME GLI APOSTOLI SUL TABOR, ASCOLTIAMO LA PAROLA DI GESU’ CHE TRASFIGURA LA NOSTRA CARNE NELLA GLORIA DEL SUO AMORE VITTORIOSO SULLA MORTE
“Non sapevano che cosa dire”: come giร il Popolo di Israele sul Sinai,ย sul Tabor,ย di fronte a Cristo trasfigurato, gli apostoli avevano sperimentatoย lo stupore che atterrisce e lascia senza parole di fronte allโabisso della sproporzione tra l’uomo e Dio, tra la sua chiamata e l’inadeguatezza della risposta. Lo stesso sbigottimento che ci prende quando, alla luce della predicazione, รจ illuminata la nostra realtร di peccato cosรฌ distante dall’immagine e somiglianza con Lui nella quale Dio ci ha creato. Madri, padri, preti, siamo tutti fragili e precari, nella salute e nello spirito,ย incoerenti, distratti, superbi, egoisti e incapaci di amare.
ย Non a caso infatti Pietro voleva issare treย tende: esseย ricordano quelle dellaย festa di Succot (capanne), memoriale della permanenza del Popolo nel deserto, quando, tra una mormorazione e lโaltra scaturita dalla durezza del cuore, ogni ebreo aveva fatto lโesperienza di poter (e dover) vivere del solo cibo della Parola di Dio. Secondo il linguaggio biblico, la tenda รจ la carne dell’uomo votata alla morte a causa del peccato. Per questo Pietro, intuendoย la salvezza che risplendeva dalla carne trasfigurata del Signore,ย voleva offrire la tenda della propria precarietร a Mosรจ, Elia e Gesรน. Voleva cogliere quel kairos per non perdere l’occasione di accogliere nella sua carne fragile la Parola della Torah (Mosรจ), dei Profeti (Elia) e la Parola fatta carne (Gesรน) per compiere nell’amore ogni parola della Scritturaย a cui aveva creduto e nella quale aveva sperato. Pietro sapeva che nessun lavandaio, ovvero nessuna religione, filosofia o ideologia, nessun consiglio, ideale, legge o sforzo umano avrebbe potuto rendere gloriosa la sua carne schiava del peccato.
Per questo, fecendo una tenda per Lui, voleva consegnare la sua umanitร sporca e strappata allo splendore di Cristo, l’unico che avrebbe potuto trasfigurarla per renderla candida come quella con cui Dio aveva rivestito Adamo ed Evaย rendendoli immagine somigliante di Lui. Quella del Tabor รจ dunque l’esperienza “bella” dell’incarnazione di Gesรน nella nostra storiaย che ci attira a sรฉ perchรฉ, consegnandogli la nostra vita, la possa trasfigurare nell’amore, la veste battesimale segno della natura divina con cui la Chiesa ci riveste. Come accade quando ci troviamo di fronte alle icone orientali, la cui luce promana dal centro del dipinto e attira nella comunione con il soggetto in virtรน dello squarcio di luce che ci raggiunge. Non a caso il primo soggetto che devono dipingere gli iconografi รจ proprio la Trasfigurazione: โLa contemplazione delle icone ci introduce in un percorso interiore, che รจ la via del superamento, e in questa purificazione dello sguardo, che รจ purificazione del cuore, ci disvela la bellezza, o almeno qualche suo raggio.
E la bellezza ci mette in relazione con la forza della Veritร โ (J. Ratzinger). E noi nella Chiesa camminiamo alla luce della Parola che a poco a poco purifica cuore e e mente per dischiudere nella fede lo sguardo capace di intercettare la Veritร , cioรจ la Gloria, la presenza onnipotente di Dio nella debolezza della nostra carne. Il Tabor allora รจ ogni liturgia nella quale possiamo sostare sul cammino che ci conduce a Gerusalemme, perchรฉ ogni passo nella storia scandisca i ritmi di una vita trasformata in una liturgia che dia gloria a Dio. Ogni giorno ci attendono una croce e un sepolcro, ma il Vangelo che la Chiesa ci annunciaย illumina con la sua luce purissima il destino eterno preparato per noi. La predicazione infatti ci attira nella visione dell’amore di Dio capace di perdonare e per questo trasfigurare la nostra vitaย nel Mistero Pasquale del Signore che, attraverso i sacramenti, realizza la purificazione dell’interno della coppa (il cuore) perchรฉ anche l’esterno (la carne) sia netto.ย Per questo l’esperienza della Trasfigurazione si compie nella comunitร cristiana che costituisce il nuovo Israele convocato sul nuovo Sinai dove, pur peccatori, possiamo contemplare Dio senza morire.
E, come Pietro sul Tabor, consegnarci a Cristo cosรฌ come siamo, perchรฉ trasfiguri la nostra precarietร nell’incorruttibilitร del suo amore. Come farlo? Ce lo dice Dio stesso la cui voce risuona nella Chiesa: Shemร Israel, Ascolta Israele. Ascolta ogni giorno Mosรฉ ed Elia, ascolta e non rifiutare secondo le tue voglie la chiamata a conversione del Battista che prepara la riconciliazione tra te e Dio e i fratelli; solo cosรฌ sperimenterai che Cristo,ย Messia sofferente e disprezzato,ย ha compiuto sulla Croce tutta la Legge e i Profeti perchรฉ tu possa gustare giร ora le primizie della vita nel seno di Abramo. Ascolta e maturerร la fede attraverso la quale la luce della Pasqua prenderร dimora in te. Ascolta, e come in Gesรน, dal tuo cuore ricolmo di Spirito Santo risplenderร la vita celeste.ย Unaย vita trasfigurata infatti, รจ una vita evangelizzata, ovvero il compimento del Vangelo nel paradosso delle nostre inadeguatezze,ย la bellezzaย celeste che riverbera dalle ferite del peccato perdonato, la veste splendente di Cristo che riveste la nostra debolezza.ย
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Ascolta, e aprirai gli occhi su Cristo vivo nei tanti Lazzaro piagati che bussano alla tua vita mendicando un raggio della Luce Pasquale che sta trasfigurando nella gloriaย le piaghe della tua carne crocifissa con Lui.ย
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Mc 9, 2-13
Dal Vangelo secondoย Marco
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. E apparve loro Elรฌa con Mosรจ e conversavano con Gesรน.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elรฌaยป. Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati.
Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!ยป.
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: ยซPerchรฉ gli scribi dicono che prima deve venire Elรฌa?ยป. Egli rispose loro: ยซSรฌ, prima viene Elรฌa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io perรฒ vi dico che Elรฌa รจ giร venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di luiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
