don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 17 Agosto 2025

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Siamo nel cuore dellโ€™estate, momento conosciuto con il termine di โ€œferragostoโ€ (ferie/riposo di Ottaviano Augusto, primo imperatore romano da cui prende il nome il mese corrente. Siamo nel 18 a.C.). E seppur il calendario ci porti a pensare a questo tempo come il momento dello svago per eccellenza, la liturgia non cessa di educarci alle cose grandi della vita, quasi a suggerirci che ogni tempo della vita chiede di non perdere di vista il perchรฉ ci si รจ messi in viaggio e il verso dove ci stiamo incamminando.

Un cammino di semplificazione per imparare a puntare a ciรฒ che conta, allโ€™essenziale: vivere con Dio e per Dio. Perchรฉ sarร  questa consapevolezza ad aiutare ad affrontare smarrimenti e fragilitร , lotte e contrarietร , come ci ricorda il profeta Geremia: โ€œSi metta a morte Geremia, perchรฉ egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa cittร โ€ฆโ€.

Ma chi confida nel Signore โ€“ come Geremia – non resta confuso, come fanno bene capire le parole del salmo: โ€œHo sperato nel Signore ed egli su di me si รจ chinatoโ€ฆ Io sono povero e bisognoso: di me ha cura il Signoreโ€. Ed รจ quanto fa capire il Signore Gesรน nel vangelo: โ€œSono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse giร  acceso! Ho un battesimo nel quale sarรฒ battezzato, e come sono angosciato finchรฉ non sia compiuto!โ€.

Il testo del vangelo si apre con una frase dura, lapidaria e incomprensibile di primo acchito. Il fuoco che Gesรน รจ venuto a portare รจ quello di Dio, รจ la vita nuova. Un fuoco che verrร  acceso solo nel momento in cui Gesรน stesso si lascerร  immergere nel battesimo di sangue (la crocifissione) per tirare fuori lโ€™umanitร  dalla morte.

Nellโ€™Antico Testamento, lโ€™immagine del fuoco รจ la presenza stessa di Dio. Pensiamo allโ€™uscita di Israele dallโ€™Egitto: il popolo in cammino era guidato da Dio stesso, che camminava alla sua testa. E il popolo lo poteva vedere come una colonna di fuoco, durante la notte, e come una nube durante il giorno (Es 13, 21s).

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Il fuoco che Gesรน รจ venuto a portare รจ quello dellโ€™amore: un fuoco che riscalda, che rassicura, che illumina, che purifica. In questo fuoco possiamo vedere il simbolo dello Spirito Santo, annunciato da Giovanni Battista come forza e presenza: โ€œbattesimo in Spirito Santo e fuocoโ€ (cfr Lc 3,16).

รˆ lo stesso fuoco che scende nel Cenacolo sui discepoli e sulla beata Vergine Maria (*cfr At 2,1-11*). Ma questo dono non potrร  essere dato finchรฉ Gesรน non passa per il battesimo di fuoco, la passione e morte in croce: โ€œNon cโ€™รจ amore piรน grande che dare la vita per i propri amiciโ€ (*Gv 15,12-17*).

Ecco il desiderio e il timore di Gesรน, affinchรฉ questo avvenga presto: โ€œCome sono angosciato finchรฉ non sia compiutoโ€Questo fuoco dโ€™amore che Gesรน รจ venuto a portare in terra dovrร  ardere nei cuori per poter accendere il mondo intero, reagendo alle contrarietร  del mondo stesso: ยซMi dicevo: โ€œNon penserรฒ piรน a Lui, non parlerรฒ piรน in suo nome!โ€. Ma nel mio cuore cโ€™era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevoยป (Ger 20,9).

La paura va vinta proprio con la forza di questo fuoco, come cโ€™insegnano anche i due discepoli di Emmaus: โ€œNon ci ardeva il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino?… e partirono senza indugio verso Gerusalemmeโ€ (Lc 24,32).

รˆ questo fuoco dโ€™amore che infonde coraggio e rende capaci di tornare sui propri passi, di affrontare le contrarietร  della vita. Ecco perchรฉ รจ importante tornare sempre al momento โ€œdel primo amoreโ€, a quella scintilla che ha acceso la gioia della vita.

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รˆ quel momento primordiale, รจ in quellโ€™innamoramento della prima ora che troviamo e troveremo sempre la ragione della nostra fede, del nostro amore per Lui, del nostro stare dietro a Lui. Si tratta di recuperare la fiamma viva dโ€™amore che Dio ha acceso in noi, e che ora si trova sotto la cenere dei nostri sensi di colpa, della nostra stanchezza, delle nostre debolezze, della nostra sfiducia.

Non badiamo alla cenere, torniamo alla fiamma viva di Gesรน! La โ€œfiamma viva dโ€™amoreโ€ chiede di essere alimentata dalla preghiera, quel parlare a tu per Tu con lโ€™Amico Dio, confidandogli ogni giorno le gioie e le speranze, le debolezze e i sogni. E poi i sacramenti: dalla riconciliazione allโ€™eucaristia, solo per citarne alcuni.

Sapendo che Dio รจ venuto a portare la sua pace che non dร  pace! โ€œPensate che sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. Dโ€™ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro treโ€ฆโ€.

Anche queste parole appaiono paradossali nella bocca di Gesรน. Di solito noi pensiamo che Lui sia colui che mette tutto a posto, ma non รจ cosรฌ. La pace che Gesรน รจ venuto a portare non รจ quellโ€™esperienza sdolcinata alla quale siamo spesso abituati.

La pace รจ Gesรน stesso: un dono che chiede di essere accolto ma che porta in sรฉ anche la libertร  di essere rifiutato. Da qui nascono le incomprensioni, le fratture. Accogliere Gesรน รจ accogliere il suo fuoco dโ€™amore che crea, illumina, brucia, purifica.

Quanto oggi Gesรน cโ€™insegna, dunque, รจ che solo lโ€™aver questo fuoco acceso in noi renderร  capaci di affrontare la vita anche con le sue contrarietร , e questo fuoco chiede di essere alimentato nella preghiera, nei sacramentiโ€ฆ custodendolo dai venti contrari che puntano solo a farlo spegnere.

Perchรฉ ieri come oggi i profeti, coloro che svelano la veritร , danno fastidio.

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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