Dehoniane – Commento al Vangelo del 31 Ottobre 2018

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Il commento alle letture del 31 Ottobre 2018 a cura del sito Dehoniane.

ย XXX settimana del tempo ordinario II settimana del salterio

 

Primi e ultimi

Uno dei piรน bei frutti maturati nella Chiesa dopo la pasqua del Signore Gesรน รจ lโ€™estrema libertร  interiore con cui i discepoli del Risorto si sono scoperti capaci di abbracciare forme e stili di vita senza bisogno di trasformare o sublimare le situazioni difficili, ma assumendo ogni occasione come uno spazio di vita nuova.

Lโ€™apostolo Paolo ricorda ai cristiani di Efeso come ogni circostanza possa ormai essere vissuta in relazione al Signore risorto, in cui ยซnon vi รจ preferenza di personeยป (Ef 6,9). A partire dal rapporto con lui istituito dalla grazia del battesimo, i figli possono obbedire ai genitori, ยซperchรฉ questo รจ giustoยป (6,1), gli schiavi ai padroni, ยซcon rispetto e timore [โ€ฆ] come a Cristo [โ€ฆ] facendo di cuore la volontร  di Dioยป (6,5-6). Da parte loro, i padroni sono liberi di non approfittare del loro potere nei confronti dei servi ยซmettendo da parte le minacceยป, sapendo che il Signore ยซรจ nei cieliยป (6,9) per tutti allo stesso modo.

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Lโ€™esperienza dei primi cristiani resta una rivelazione di possibilitร  per i discepoli di ogni tempo e luogo. Nella misura in cui lo Spirito rende possibile una vita nuova in Cristo, immersa nel mistero della sua persona e nella grazia del suo amore, non esistono piรน territori in cui le cose siano prive di significato e di opportunitร . Dovunque e comunque รจ possibile rintracciare il sentiero di una concreta fedeltร  a colui che ha voluto essere obbediente alla nostra umanitร  fino alla morte, ยซe alla morte di croceยป (Fil 2,8). Lโ€™obbedienza a Cristo non รจ da intendersi come uno scatto o uno sforzo di volontร , con il quale proviamo a piegarci verso ideali nobili o religiosi. รˆ piuttosto il frutto di un combattimento interiore, attraverso il quale impariamo a morire a noi stessi โ€“ al nostro sentire e al nostro volere โ€“ pur di entrare in sintonia con quelloย ย ย  di Cristo: ยซSforzatevi [lett. โ€œcombatteteโ€] di entrare per la porta stretta, perchรฉ molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riuscirannoยป (Lc 13,24). Le parole di Gesรน nel vangelo non vanno intese come una discriminazione che si compirร  negli ultimi tempi, quando le porte del Regno si apriranno definitivamente per tutti, bensรฌ come un appello urgente al nostro cuore cosรฌ spesso intorpidito e distratto.

รˆ forse questa la piรน velenosa forma di eutanasia a cui tutti siamo tentati di offrire un assenso, dietro lโ€™apparenza di giornate piene di attivitร  e di faccende da sbrigare: una velenosa abitudine a rinviare sempre al futuro il confronto con gli appuntamenti piรน importanti, in cui si nasconde lโ€™occasione di rivelarci come figli di Dio: ยซQuando il padrone di casa si alzerร  e chiuderร  la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: โ€œSignore, aprici!โ€. Ma egli vi risponderร : โ€œNon so di dove sieteโ€ยป (13,25).

Per non correre il rischio di diventare estranei alla vita, la liturgiaย  di oggi vuole ripristinare lโ€™obbedienza come una forma di adesione alla realtร  in cui รจ necessario imparare lโ€™arte del combattimento interiore per far maturare nel nostro cuore il frutto della vera caritร . Solo cosรฌ, attraverso unโ€™obbedienzaย  combattivaย  (controย  noi stessi) e mite (con gli altri), possiamo sperare di entrare nella promessa di Dio: ยซPerchรฉ tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terraยป (Ef 6,3). Del resto, la pazienza di Dio รจ in grado di allargare sempre gli spazi della salvezza, in modo da includere chiunque sia disposto ad affrontare lunghi viaggi per giungere a un desiderio di comunione e di felicitร : ยซVerranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dioยป (Lc 13,29). Facciamo attenzione a non disobbedire al desiderio piรน profondo del cuore, per non trovarci allโ€™improvviso a dover recuperare quel tratto di strada che pensavamo di aver giร  fatto: ยซEd ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimiยป (13,30).

Signore Gesรน, noi esperti e appassionati viaggiatori cerchiamo spesso di evitare il lungo viaggio dentro noi stessi. Resta al nostro fianco nel combattimento quotidiano in cui proviamo a obbedire al nostro desiderio di amore. Aiutaci a disobbedire allโ€™illusione di entrare per primi nella porta stretta della tua vita, ma morendo per ultimi a noi stessi.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 13, 22-30
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน passava insegnando per cittร  e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: ยซSignore, sono pochi quelli che si salvano?ยป.
Disse loro: ยซSforzatevi di entrare per la porta stretta, perchรฉ molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerร  e chiuderร  la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderร : “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerร : “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Lร  ci sarร  pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimiยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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