โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di: โย Gv 15,12-17
Gesรน dona gradualmente ai suoi discepoli la grazia della crescita. Per esempio parla dellโamore ai nemici ma al termine della sua vita rivela un altro mistero meraviglioso: nessuno ha un amore piรน grande di questo, dare la vita per i propri amici. Parlare di nemici significa ancora nel profondo vederli cosรฌ. Invece per Gesรน ciascuno รจ il suo amico del cuore. Ed in lui anche noi, ordinariamente in un lungo cammino, possiamo venire portati in questo amore vicino a ciascuno, nel profondo senza preferenze e parzialitร .
La grazia di Dio puรฒ attutire tanti sentimenti negativi ma anche un santo puรฒ provare anche grandi sofferenze causate da altri. Non bisogna pensare che il santo non sperimenti sentimenti negativi, magari non di rado con piรน leggerezza, ma non bisogna farsi modellini astratti. Ma al di lร di ciรฒ lo Spirito piรน entra nel cuore piรน giustifica, guarda con simpatia, ogni persona.
Comprende che senza la grazia nessuno puรฒ fare nulla, non si ritiene migliore di nessuno. Nel profondo lo Spirito puรฒ portare ad amare ciascuno come lโamico del cuore. Vi ho chiamato amici, รจ una rivelazione sconvolgente e meravigliosa del mistero della grazia. E in questo mistero non puรฒ condurci il โdobbiamoโ ma solo la grazia di Gesรน. Piccoli e semplici cerchiamo di vivere il bene che possiamo e Gesรน vedendo che lo accogliamo viene sempre piรน.
Si tratta dunque del donarsi ma anche dellโaccogliere, del saper ricevere, del lasciarsi amare, del reciproco aprirsi, proprio dellโamicizia. Certo รจ un atteggiamento profondo, che va coniugato nella pratica con buonsenso. Talora questo del ricevere puรฒ rivelarsi lโaspetto piรน difficile perchรฉ senza la grazia le nostre ferite ci mettono paura, ci chiudono, ci bloccano alla minima difficoltร , anche facendoci perdere in un bicchier dโacqua.
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Saper ricevere con fiducia e benevolenza, se necessario e possibile nel dialogo chiaritore, รจ un dono di grande generositร e che impedisce di perdersi il bene di tanti e molti regali.
Fonte: il blog di don Giampaolo Centofanti