Commento al Vangelo del 20 aprile 2014 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

RESURREZIONE

In questa settimana abbiamo ripercorso il terribile cammino di Gesù verso la croce. Egli ha dovuto sopportare non solo il dolore fisico ma anche il rifiuto del suo popolo, il tradimento di Giuda e l’abbandono dei suoi che si sono dispersi dopo il suo arresto. Nel momento della morte ha poi sperimentato una lontananza straziante dal Padre, che gli ha fatto gridare Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato, il lamento che apre il salmo 23. Da questo baratro di solitudine e di sofferenza lui risorge! Pensate a come dovevano sentirsi la Maddalena e l’altra Maria quella mattina. Nei loro occhi ancora vivissimo lo strazio della crocifissione. Il loro Gesù, il Maestro, la ragione della loro vita era morto goccia a goccia davanti a loro senza che potessero far nulla per alleviare anche solo un poco la sua inumana sofferenza. Nei loro cuori il vuoto di un futuro senza di lui, senza più speranza. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi»! In un momento passato e futuro scompaiono davanti al presente della sua resurrezione. Si può pensare ad una gioia più grande? Il buio della morte è cancellato dalla luce infinita del Risorto. Il cielo tocca la terra e la rinnova, la fa rinascere. Il cuore di chi accoglie il Signore, il nostro cuore, diventa la gemma, il fiore, che annuncia una meravigliosa primavera. Il mondo ci parla di croce e di Calvario, tiene il nostro sguardo incollato a terra, ma Gesù ci offre di risorgere con lui, di aprire il cuore su un orizzonte infinito, di alzare la testa vittoriosi sul male e sul peccato. Ecco la nostra speranza e la nostra gioia. Siamo certo ancora in cammino, dobbiamo affrontare la fatica del quotidiano col suo carico di inevitabile sofferenza, ma Gesù cammina accanto a noi e ci guida verso la vittoria della resurrezione. La parola dell’angelo è rivolta anche a noi: non abbiate paura! La resurrezione è la vittoria definitiva del Cristo che vince il mondo. Possiamo immaginare la corsa a perdifiato delle due donne e la gioia del loro annuncio che è come un’esplosione tra i discepoli affranti e confusi. Viviamo anche noi l’esultanza della resurrezione. Il mondo non è più lo stesso, si è aperta la via al cielo, rinnoviamo la speranza: il Signore è risorto!

Gv 20, 1-9
Dal Vangelo secondo Giovanni

‡ Dal vangelo secondo Giovanni.
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: 
«Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!» . 
Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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