Commento alle letture del 4 Febbraio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 4 febbraio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

PER QUESTO INFATTI SONO VENUTO!

Ogni uomo vorrebbe l’altro uomo dalla sua volontà, dai suoi desideri, dalle sue molteplici quotidiane necessità o bisogni. Fino a quando si può essere dagli altri e quando invece si deve opporre un netto rifiuto? La linea da non oltrepassare è la volontà di Dio manifestata, rivelata, fatta giungere al nostro orecchio. Contro la Parola di Dio non si può essere da alcuna creatura. Sappiamo che contro la parola di Dio che vietava di attingere dall’albero della conoscenza del bene e del male la donna fu da Satana e l’uomo fu dalla sua donna. Fu la morte e il capovolgimento del progetto di Dio sull’uomo. Da questo momento l’uomo fu dal suo corpo, dal suo istinto, dalla sua concupiscenza, dai suoi desideri, finendo per non essere più in nessuna cosa da Dio.

Dopo la liberazione dalla schiavitù d’Egitto, il Signore pone dieci limiti invalicabili per il suo popolo. Chi li oltrepassa esce dalla vita e cade nella morte, abbandona la casa della benedizione ed entra in quella della maledizione. Ma l’uomo deve essere dalla volontà del suo Signore anche in tutto il bene. Anche il bene, tutto il bene mai dovrà essere dall’uomo, ma sempre da Dio. Sapendo questo Salomone chiede il dono della sapienza perché in essa: “C’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili” (Sap 7,22-23). La chiede spinto da un’alta e profonda verità: “Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni. A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo? Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?” (Sap 9,13-17). Basta da sola la sapienza per condurre l’uomo nella più pura volontà di Dio?

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Gesù è colmo non di sapienza, ma della stessa sorgente di ogni sapienza che è lo Spirito Santo. Lui sa che lo Spirito del Signore non agisce senza essere ininterrottamente invocato in purezza di fede e con volontà pronta ad ogni obbedienza. La tentazione di Satana in Lui è sottilissima. È la tentazione della misericordia verso le opere corporali, abbandonando o trascurando quelle spirituali. Come si fa a conoscere quando un miracolo è tentazione e per Gesù non è più segno che apre il cuore alla conversione e all’accoglienza del suo mistero di redenzione nel dono della Parola? Questa luce viene solo dallo Spirito Santo, invocato nelle lunghe preghiere della notte, trascorsa in luoghi solitari, lontano da ogni frastuono o disturbo degli uomini.

E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Nella preghiera il Padre dice a Gesù cosa fare e Lui con immediata obbedienza lascia i malati accorsi per essere guariti e si dirige verso altri villaggi, per portare loro il conforto della Parola, del Vangelo. Senza un continuo, ininterrotto dialogo di preghiera con lo Spirito, è facile cadere nella tentazione per il bene, il meglio, anche l’ottimo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci a pregare bene.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della V Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Febbario 2018 anche qui.

 

Mc 1, 29-39
Dal Vangelo secondo Marco
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. 32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. 35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Febbraio 2018 2018
  • Tempo Ordinario V
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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