Commento alle letture del 29 Maggio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 29 Maggio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

PER CAUSA MIA E PER CAUSA DEL VANGELO

1 Pt 1,10-16; Sal 97; Mc 10,28-31

Il Vangelo è un patto tra Cristo Gesù e ogni uomo che vuole sottoscriverlo. Le condizioni sono immutabili nei secoli. Ecco i termini invariabili: Gesù dona al sottoscrittore se stesso e in Lui gli dona il Padre e lo Spirito Santo e ogni altro dono spirituale e materiale, compresa l’eternità beata nel suo Paradiso. Il sottoscrittore si impegna a dare a Cristo Signore tutta la sua vita nel tempo, vivendo ogni parola contenuta nel Vangelo, secondo l’insegnamento che lo Spirito Santo giorno dopo giorno gli offre. Il patto dura fino alla morte. Se esso viene infranto e siamo trovati fuori al momento della morte, per noi non ci sarà accoglienza nella tenda eterna di Dio.

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Lo stesso patto, anche se con condizioni diverse, lo ha stabilito il Creatore e Signore dell’uomo, all’inizio del tempo. “Tu, uomo, vuoi rimanere nella vita che ti ho fatto? Devi camminare nella mia volontà che ti indica sempre la via della morte e la via della vita. Se esci dalla mia volontà, se disobbedisci al mio comando, procederai di morte in morte”. Non c’è relazione con il Creatore, né con Cristo Gesù, se non nel patto. Sei in esso, vivi. Esci da esso muori. Vale per ogni Parola del Signore, ogni comandamento, ogni sua prescrizione. Obbedisci al Creatore vivi. Disobbedisci, muori. È legge universale, immortale, intramontabile, invariabile nei secoli.

Oggi sia l’uomo che il cristiano hanno deciso di infrangere il patto: patto creaturale, patto evangelico, patto sacramentale, patto vocazionale, patto amicale, patto filiale. Fin qui appartiene alla volontà dell’uomo. Ognuno può scegliere la via della morte sulla terra e della perdizione eterna nell’aldilà. Il vero misfatto non è la scelta della morte, ma è l’affermare che percorrendo vie di disobbedienza al patto si giunge ugualmente. Io posso lavorare sulla terra per seminare stragi, distruggere la famiglia, la società, la Chiesa, la natura, l’umanità intera e il risultato finale è la vita eterna con Dio. Questa è aberrazione. È contro ogni evidenza storica. Solo l’obbedienza produce vita.

L’uomo ricco si chiude nelle sue ricchezze. Gesù dice che difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. L’idolatria delle ricchezze conduce alla morte. Pietro dice a Gesù che Lui e gli altri discepoli hanno lasciato tutto e lo hanno seguito. Gesù ricorda loro i termini del patto con Lui. Voi mi avete dato tutto e io vi do tutto sulla terra e nei cieli eterni. Voi avete rinunciato ad una cosa, io ve ne do cento.  Voi avete per me rinunciato ad un campo, io vi do cento campi. Non materialmente s’intende. Lui darà tanta gioia al cuore come se esso godesse materialmente di cento campi e cento madri. Seguire Cristo comporta la persecuzione da parte del mondo. Ma ogni sofferenza subita per Lui produce una gioia eterna nel suo paradiso. La persecuzione entra a pieno titolo nel patto. Essa va accolta e offerta per la salvezza del mondo.

Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Osserviamo bene. Il battezzato esce dal patto e muore come vero figlio di Dio. Agisce da pagano. Il cresimato esce dal patto e diviene incapace di qualsiasi testimonianza. È testimone di Satana, non di Cristo Signore. Lo sposato esce dal patto, genera morte spirituale nella sua famiglia. In essa non fiorisce più la vita. Il ministro ordinato viola il patto e non converte più nessuno a Gesù. Non edifica più il regno di Dio, anzi si confà ai pensieri del mondo e decreta la resa del cristiano al peccato. Anche chi riceve l’Eucaristia, non la riceve nel patto e diviene incapace di vivere per Gesù. Che la Parola di Dio e di Cristo siano vere, lo attesta ogni giorno la nostra storia. Abbiamo deciso di cancellare Cristo e il suo patto, siamo divenuti tutti datori di morte.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri osservanti del patto.

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