Commento al Vangelo di domenica 20 Maggio 2018 – mons. Giuseppe Mani

“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e cosa desidero se non che si accenda?” Questo desiderio di Cristo era stato preannunciato dal Battista: ”viene Colui che è più forte di me…. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3,15) Eccoci arrivati al culmine del nostro cammino spirituale che dalle Ceneri, per cento giorni, ha riassunto tutta la storia della salvezza.

E’ la Pentecoste, il giorno in cui viene dato all’uomo la pienezza di Dio, entra nel mondo la Potenza dello Spirito. Tutto quello che Gesù ha fatto, lo ha fatto per donarci lo Spirito “Primo dono ai credenti” che riempie tutta la terra e che non ci lascia più . E’ invocato come Paraclito, Consolatore, giuda, attività incessante non soltanto nella Chiesa ma in ciascun credente, nostro interlocutore privilegiato in ogni istante.

Anche se siamo abituati a trattarlo con disinteresse preferendo a Lui tante altre consolazioni e guide, rischiando il rimprovero di Paolo di “Contristare lo Spirito Santo che è in noi”, egli è presente in noi con una azione discreta e segreta che ci orienta costantemente a Gesù. Riconoscere l’azione della Spirito Santo è un’arte delicata. Sembra fatto per sfuggirci. Non soffia dove vorremmo, “Soffia come il vento” fa dire Giovanni a Gesù e tu “Non sai da dove viene e dove va”. E’difficile percepirlo perché ci lasciamo accaparrare da altri spiriti apparentemente buoni e rassicuranti.

Lo Spirito Santo ha dei concorrenti con i quali siamo spesso a contatto, ovviamente in buona fede. Lo Spirito Santo è l’unica legge del cristiano. Ma contemporaneamente esistono delle leggi esteriori di ogni specie che provvisoriamente giocano un ruolo non indifferente ma che progressivamente rendono difficile prestare attenzione alla legge dello Spirito. La legge esteriore non ha che un ruolo: quello di facilitare il cammino alla verità, all’onestà cioè a Cristo, quella della libertà a cui siamo chiamati. Lo Spirito non viene ad abolire la legge ma ci conduce al di là di tutte le leggi umane anche a quelle della Chiesa: lo Spirito ha esigenze infinite di libertà e non conosce limiti che nei miracoli imprevedibili e propriamente inimmaginabili della misericordia di Dio.

Lo Spirito ha un concorrente all’interno di noi stessi capace di obnubilare le esigenze dello Spirito che si chiama la voce della coscienza. Ma attenzione. Quale coscienza? Retta, colpevole, paralizzata, falsata da mille preoccupazioni e scrupoli? Come c’è una sola legge per il credente: lo Spirto Santo, così c’è una sola coscienza vera. Lo Spirito Santo per noi non è un accusatore ma come Gesù, viene e dice agli apostoli,di perdonare. Non per negare il peccato perché il peccato esiste e spesso è senza scuse ma per perdonare per dissolvere il peccato nell’amore. Cosa di cui la legge è incapace.

Le leggi sono tutte come quella invocata da Pilato “Abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire”. Lo Spirito Santo agisce in maniera diversa. Non è l’autore dei nostri rimorsi. Non morde nessuno, brucia le nostre resistenze e dolcemente le dissolve. E’ irresistibile non per la forza ma per la dolcezza e soprattutto per la sua umiltà. Siamo abitati dallo Spirito Santo: è la nostra vita e la nostra legge. Serafino di Sarov ripeteva che la santità consiste nell’invocare costantemente lo Spirito Santo e riceverlo. La santità come lo Spirito è un dono ed è il dono attraverso il quale Dio rinnova la faccia della terra e intende farlo attraverso di noi che siamo abitati dal Suo Spirito.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.giuseppemani.it

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DOMENICA di PENTECOSTE (Messa del giorno)

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Gv 15,26-27; 16,12-15
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 20 – 26 Maggio 2018
  • Tempo Pasquale Pentecoste
  • Colore Rosso
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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