Commento al Vangelo di domenica 19 Settembre 2021 – don Mauro Manzoni

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Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 19 Settembre 2021.

Chi desidera automaticamente avere il testo delle riflessioni, mandi il proprio indirizzo email a riflessionevangelo@graficapastorale.com che lo spedirà ogni settimana.

Dio e Io: la presenza o meno di una semplice consonante cambia la vita, trasforma i nostri comportamenti e modifica profondamente il cuore. “Il figlio dell’uomo – dice il Vangelo – il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno” Gesù parla di croce, di dolore, di morte, di vita donato, di amore, e i discepoli invece parlano di altro. “Discutevano tra loro di chi fosse il più grande” – annota il Vangelo.

Parlano di Dio senza la consonante D. C’è da stabilire tra loro delle gerarchie e poteri. Davvero una grande distanza tra il Maestro e i discepoli. Davvero una grande distanza tra Cristo e noi. La nostra mente è occupata da sogni di gloria, una sfrenata corsa all’ambizione, al desiderio di esser sugli altari, fumigati con l’incenso e riveriti, pronti a salire sul podio degli onori, ricercando il centro del cerchio e raccogliendo a piene mani applausi e consensi. Parliamo di Dio senza la consonante D.

Cristo ci invita a rovesciare questa gerarchia, mettendo al centro chi è piccolo e fragile. “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo e il servo di tutti”. Scegliere la periferia, iniziare dal basso e rimanerci,costruire la tenda del nostro vivere in mezzo a vite che vivono in tenda, educando alla dignità e rispetto degli altri. “Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? – dice san Giacomo nella seconda Lettura. Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? Tramate e non riuscite a possedere e uccidete: invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete: e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri”

Una immagine dei nostri tempi! Incredibile. Rimettiamo allora quella consonante D davanti alla parola io.

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