La festa di tutti i santi indica due orizzonti. Da un lato conduce a scorgere la testimonianza di tutti coloro che nella vita, in modo spesso nascosto, senza clamore e protagonismi, hanno vissuto โ pur con i loro limiti โ lโamore, attuando cioรจ una umanitร bella, capace di relazione e di dono: hanno cioรจ camminato secondo la via tracciata da Gesรน. Hanno partecipato della luce di Dio, la sua santitร , di Lui che รจ unico santo, e ne sono stati testimoni. Il loro cammino attrae e motiva la speranza del nostro cammino.
In secondo luogo questa festa parla del disegno di Dio su ogni volto: ogni uomo e donna proviene da uno sguardo di amore del Padre, reca in sรจ una chiamata ad un disegno di felicitร , di bene e di compimento.
Nel libro dellโApocalisse รจ presentata โuna moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e allโAgnelloโ.
Nella grande visione della liturgia del cielo che lโautore profetico di Apocalisse presenta, questa folla numerosa sta ad indicare tutti coloro che hanno testimoniato che la salvezza viene da Dio. Si sono affidati a lui e recano ora i segni della testimonianza: le vesti candide, cioรจ una vita buona e i rami di palma segno della testimonianza.
Stanno in piedi davanti al trono dellโunico Dio e davanti allโagnello che nellโApocalisse รจ simbolo di Cristo crocifisso e risorto. Con riferimento allโagnello del rito pasquale, lโagnello Gesรน Cristo รจ rappresentato ferito ma ritto in piedi. Sono moltissimi, una moltitudine incalcolabile nella diversitร e singolaritร di cammini unici e diversi. Questa immagine suggerisce che la santitร รจ una realtร plurale che va oltre ogni differenza, ogni cultura e popolo e che tutti unisce in un cammino comune di umanitร che si apre ad un dono di salvezza.
- Pubblicitร -
โVedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmenteโ. Essere figlie e figli รจ giร un dono presente nella vita, da riconoscere e da accogliere. Farsi custodi di questo amore del Padre che ama e rispondervi รจ vocazione al cuore di ogni esistenza: chiede di orientare la vita ad un incontro che fa andare oltre e camminare verso ciรฒ che ancora non sappiamo. Saremo simili a lui, cioรจ siamo orientati ad essere capaci di una vita piena, nella comunione.
La pagina delle beatitudini parla dellโesistenza di chi รจ povero, afflitto, mite, affamato. Non esalta queste condizioni ma รจ annuncio che Dio prende le difese di chi รจ umiliato e si fa vicino a chi soffre. Sono condizioni di umanitร : essere santi non รจ questione di esistenze particolari o di percorsi sovrumani. Ma nella vicenda umana si attua lโaccoglienza della fedeltร di Dio. E Dio si fa vicino a chi รจ misericordioso, a chi รจ semplice e diritto, a chi opera per la pace, a chi soffre per la giustizia. Chi vive cosรฌ non pretende di farsi Dio ma accoglie la propria umanitร e accoglie un Dio vicino.
Le beatitudini descrivono il profilo di Gesรน e di tutti coloro con cui Gesรน si identifica: รจ profilo umano di chi come Gesรน ha scelto nella sua esistenza di orientarsi alla cura e allโattenzione agli altri. Per questo diviene speranza di futuro per i molti. Una vita secondo le beatitudini รจ giร inizio di un mondo nuovo e diverso, quello annunciato e testimoniato da Gesรน, che rovescia i criteri del dominio, della supremazia, dello sfruttamento, ed ha presentato una via di felicitร nellโacconsentire a ciรฒ che sta al profondo dellโessere umano.
Santitร non รจ un percorso di persone eccezionali, non dipende da meriti o da sforzi che negano la realtร della nostra umanitร : รจ invece cammino di chi si scopre amico di Dio, aperto ad accogliere la sua amicizia e trasmetterla nella vita. Il divenire simili a Lui si compie facendo della vita un cammino di disponibilitร e di dono.
Alessandro Cortesi op
p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
