Commento al Vangelo di domenica 1 Novembre 2020 – p. Alessandro Cortesi op

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La festa di tutti i santi indica due orizzonti. Da un lato conduce a scorgere la testimonianza di tutti coloro che nella vita, in modo spesso nascosto, senza clamore e protagonismi, hanno vissuto โ€“ pur con i loro limiti โ€“ lโ€™amore, attuando cioรจ una umanitร  bella, capace di relazione e di dono: hanno cioรจ camminato secondo la via tracciata da Gesรน. Hanno partecipato della luce di Dio, la sua santitร , di Lui che รจ unico santo, e ne sono stati testimoni. Il loro cammino attrae e motiva la speranza del nostro cammino.

In secondo luogo questa festa parla del disegno di Dio su ogni volto: ogni uomo e donna proviene da uno sguardo di amore del Padre, reca in sรจ una chiamata ad un disegno di felicitร , di bene e di compimento.

Nel libro dellโ€™Apocalisse รจ presentata โ€œuna moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e allโ€™Agnelloโ€.

Nella grande visione della liturgia del cielo che lโ€™autore profetico di Apocalisse presenta, questa folla numerosa sta ad indicare tutti coloro che hanno testimoniato che la salvezza viene da Dio. Si sono affidati a lui e recano ora i segni della testimonianza: le vesti candide, cioรจ una vita buona e i rami di palma segno della testimonianza.

Stanno in piedi davanti al trono dellโ€™unico Dio e davanti allโ€™agnello che nellโ€™Apocalisse รจ simbolo di Cristo crocifisso e risorto. Con riferimento allโ€™agnello del rito pasquale, lโ€™agnello Gesรน Cristo รจ rappresentato ferito ma ritto in piedi. Sono moltissimi, una moltitudine incalcolabile nella diversitร  e singolaritร  di cammini unici e diversi. Questa immagine suggerisce che la santitร  รจ una realtร  plurale che va oltre ogni differenza, ogni cultura e popolo e che tutti unisce in un cammino comune di umanitร  che si apre ad un dono di salvezza.

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โ€œVedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmenteโ€. Essere figlie e figli รจ giร  un dono presente nella vita, da riconoscere e da accogliere. Farsi custodi di questo amore del Padre che ama e rispondervi รจ vocazione al cuore di ogni esistenza: chiede di orientare la vita ad un incontro che fa andare oltre e camminare verso ciรฒ che ancora non sappiamo. Saremo simili a lui, cioรจ siamo orientati ad essere capaci di una vita piena, nella comunione.

La pagina delle beatitudini parla dellโ€™esistenza di chi รจ povero, afflitto, mite, affamato. Non esalta queste condizioni ma รจ annuncio che Dio prende le difese di chi รจ umiliato e si fa vicino a chi soffre. Sono condizioni di umanitร : essere santi non รจ questione di esistenze particolari o di percorsi sovrumani. Ma nella vicenda umana si attua lโ€™accoglienza della fedeltร  di Dio. E Dio si fa vicino a chi รจ misericordioso, a chi รจ semplice e diritto, a chi opera per la pace, a chi soffre per la giustizia. Chi vive cosรฌ non pretende di farsi Dio ma accoglie la propria umanitร  e accoglie un Dio vicino.

Le beatitudini descrivono il profilo di Gesรน e di tutti coloro con cui Gesรน si identifica: รจ profilo umano di chi come Gesรน ha scelto nella sua esistenza di orientarsi alla cura e allโ€™attenzione agli altri. Per questo diviene speranza di futuro per i molti. Una vita secondo le beatitudini รจ giร  inizio di un mondo nuovo e diverso, quello annunciato e testimoniato da Gesรน, che rovescia i criteri del dominio, della supremazia, dello sfruttamento, ed ha presentato una via di felicitร  nellโ€™acconsentire a ciรฒ che sta al profondo dellโ€™essere umano.

Santitร  non รจ un percorso di persone eccezionali, non dipende da meriti o da sforzi che negano la realtร  della nostra umanitร : รจ invece cammino di chi si scopre amico di Dio, aperto ad accogliere la sua amicizia e trasmetterla nella vita. Il divenire simili a Lui si compie facendo della vita un cammino di disponibilitร  e di dono.

Alessandro Cortesi op

Fonte


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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