don Roberto Seregni – Commento al Vangelo del 1 Novembre 2020

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BEATI

Fuori dalla finestra della camera vedo i banani che ondeggiano leggeri sulla musica del primo vento caldo di novembre. Questa mattina mi prendo un po’ di tempo per prepararmi alla festa di tutti Santi e il pensiero corre ai santi che ho avuto la fortuna di conoscere in questi anni. Santi che non finiranno mai sui calendari o sulle immaginette. Santi della quotidianità, nascosti, invisibili, uomini e donne innamorati della vita e di Dio, fratelli e sorelle che hanno dato carne e passione alle beatitudini di Gesú.
Rileggo il testo di Matteo e ogni riga mi fa pensare a uno di questi beati…

Beati i poveri in spirito come Carmen, che vive in una casa di legno e plastica con i suoi figli. Suo marito è morto sul lavoro, e lei si fida e si affida al Padre del cielo.
Beati gli afflitti come Carlos, vittima di un incidente. Da anni vive su una sedia a rotelle. Chi lo ha investito ha messo tutto a tacere, con i soldi e le minacce si possono cucire molte bocche.
Beati i miti come Diego e Lucia, che sanno riconoscere la mano di Dio che tesse le trame della loro storia d’amore.
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia come Julio, che è in prigione da sette anni. Il suo unico errore è stato quello di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, e tutte le notti si addormenta con la foto della sua piccola Beatriz tra le mani.
Beati i misericordiosi come Yanina, che ha perdonato l’uomo che ha straziato la sua adolescenza e ha avuto il coraggio di credere all’amore.
Beati i puri di cuore come don Roberto Malgesini, che ha visto Dio negli ultimi.

Beati gli operatori di pace come Rosita, Luis, Andres e una schiera infinita di uomini e donne che hanno scelto la via del dialogo e della riconciliazione, che hanno scoperto che il perdono è disarmante.
Beati i perseguitati a causa della giustizia come Isabel, che è stata ripudiata dalla famiglia perché non ha accettato rinunciare alla fede.
Provo a pensare ai volti di tutti questi fratelli e a molti altri che hanno illuminato il mio cammino sui passi di Gesú. Li immagino tutti in un immenso collage e mi accorgo che i sorrisi, le lacrime e le speranze dei loro volti danno forma al volto di Gesú. Lui, carne della nostra carne, volto umano di Dio e volto divino dell’uomo, continua a vivere in noi, nella sua chiesa, in ogni angolo del mondo dove si vive la Parola e dove si cerca il regno di Dio e la sua giustizia.

Buona festa
Un abbraccio

Don Roberto

Se vuoi leggere qualcosa per nutrire lo spirito, mi permetto di consigliarti il mio libro: “A mani vuote, l’alfabeto della preghiera”, edito con Ancora. È un libro piccino, da leggere e da sperimentare. È disponibile anche in formato e-book.


Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web

Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.

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