Commento al Vangelo del 8 ottobre 2017 – Ileana Mortari (Teologa)

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Il regno di Dio sarร  dato a un popolo che lo farร  fruttificare

La liturgia ci propone oggi la seconda delle tre parabole pronunciate da Gesรน a Gerusalemme, nelle quali si ha il confronto-scontro decisivo tra il Nazareno e le autoritร  giudaiche, che non esiteranno a condannarlo alla pena capitale.

Come visto nel commento di domenica scorsa, la parabola รจ unโ€™originale forma di strategia comunicativa usata da Gesรน, per mettere alle strette i suoi avversari e portarli ad ammettere quello che mai riconoscerebbero se interpellati direttamente.

Il testo odierno si apre con lโ€™immagine della vigna, molto frequente nellโ€™Antico Testamento per indicare, di volta in volta, il regno di Dio, o il suo popolo, o anche la donna amata. Eโ€™ evidente il nesso con la prima lettura, il celebre โ€œcantico della vignaโ€ di Isaia (cap.5, 1-7), un capolavoro della poesia ebraica, che attraverso unโ€™allegoria descrive mirabilmente tutta la cura e lโ€™attenzione che Dio ha per il suo popolo, dal quale si aspetta frutti che perรฒ il popolo non dร .

La parabola riprende volutamente alcune frasi del testo di Isaia e, come sempre avviene in questo genere letterario, riproduce una situazione realistica e frequente ai tempi di Gesรน e anche dopo, fino agli anni 70 circa.

La zona collinosa della Galilea era costituita in gran parte di latifondi, acquistati da proprietari stranieri, che li davano in affitto a singoli o anche a gruppi organizzati di fittavoli. Questi ultimi, secondo una diffusa forma di contratto, dovevano consegnare una determinata parte del raccolto al padrone, che, vivendo lontano, normalmente inviava suoi fiduciari per la riscossione. Succedeva anche che, approfittando dellโ€™assenza del proprietario, i contadini si ribellassero, rifiutando di onorare il contratto; non solo, ma si poteva giungere addirittura ad atti di violenza nei confronti degli amministratori inviati da signori molto potenti, ma anche molto lontani.

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Nel racconto di Gesรน, visti i fallimenti degli inviati precedenti, il padrone arriva a mandare il proprio figlio, suo erede, confidando nella sua autoritร ; ma i vignaioli agiscono ancora piรน malvagiamente, uccidendolo. Anche qui cโ€™รจ uno sfondo veritiero: secondo il diritto del tempo, un podere, alla morte del proprietario senza eredi, passava nelle mani del primo occupante.

La situazione descritta da Gesรน รจ dunque molto realistica e quando egli pone la domanda ai suoi ascoltatori: โ€œQuando verrร  il padrone della vigna, che farร  a quei vignaioli?โ€ (v.40), la loro risposta รจ strettamente conseguente al racconto e quasi scontata: โ€œFarร  morire miseramente quei malvagi e darร  la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempoโ€ (v.41).

E proprio qui si pone lโ€™efficacia della parabola: Gesรน, con un colpo dโ€™ala, riporta la questione sul terreno della disputa con i capi giudaici e, senza mezzi termini, aggiunge: โ€œPerciรฒ io vi dico: vi sarร  tolto il regno di Dio e sarร  dato a un popolo che lo farร  fruttificareโ€ (v.43) Eโ€™ Gesรน stesso che, con questa frase, identifica gli elementi simbolici della parabola e ne svela esplicitamente il significato, giร 

intuibile nellโ€™immagine della vigna, che โ€“ come abbiamo visto – una lunga tradizione biblica identificava con il popolo di Israele, o il regno di Dio.

Qui la vigna รจ il regno di Dio affidato in un primo tempo ai capi responsabili di Israele, che a loro volta sono rappresentati dai vignaiuoli ribelli.

Il racconto parabolico risulta cosรฌ una sintesi della storia passata del popolo ebraico e un preannnuncio dellโ€™esito della missione di Gesรน. In passato Dio aveva piรน volte inviato i suoi profeti con il compito di denunciare lโ€™infedeltร  di Israele nei suoi confronti e spronarlo a portare frutti di penitenza. Ma quasi tutti i profeti incontrarono lโ€™opposizione dei capi e del popolo e pagarono con la sofferenza e la morte la fedeltร  alla loro missione. Gli stessi verbi della parabola richiamano infatti questi tragici eventi: il profeta Amos fu massacrato a colpi di bastone, Michea fu gettato da un precipizio, Geremia fu messo in ceppi, Zaccaria lapidato (come ripeterร  ancora Matteo in 23,35).

Da ultimo, mostrando ancora, nonostante tutto, fiducia negli uomini, Dio mandรฒ il suo stesso figlio (โ€œpredilettoโ€- aggiunge Marco nel passo parallelo); ma nemmeno a lui diedero ascolto, anzi โ€œlo cacciarono fuori della vigna e lโ€™ucciseroโ€ (v.39). Il particolare โ€œfuori della vignaโ€ รจ un elemento sottolineato dal redattore per rimarcare lโ€™allusione alla morte di Gesรน, che in effetti fu giustiziato fuori dalle mura della cittร  (cfr. Ebrei 13,12).

Dunque, raccontando questa parabola Gesรน aveva ben chiaro davanti a sรฉ lโ€™esito quasi certamente fatale del suo scontro con sommi sacerdoti e farisei, i quali โ€“ aggiunge Matteo poco dopo โ€“ โ€œudite queste parabole, capirono che parlava di loro e cercavano di catturarloโ€. Come sappiamo, dopo aver udito la parabola raccontatagli dal profeta Natan, il re Davide, alle parole โ€œTu sei quellโ€™uomo!โ€, prende atto della propria colpa e se ne pente sinceramente; invece i capi giudei, pur avendo capito che Gesรน parlava di loro, non mostrano il minimo segno di ravvedimento e anzi persistono nel loro intento di togliere di mezzo quel rabbi che dava tanto fastidio.

Ma Gesรน aveva fatto unโ€™importante citazione dal salmo 117/8 per motivare il passaggio del regno di Dio ad un altro popolo: โ€œLa pietra che i costruttori hanno scartata รจ diventata testata dโ€™angoloโ€, cioรจ: quel Gesรน che loro volevano eliminare, in realtร  sarebbe stato la base, il fondamento di unโ€˜altra costruzione, cioรจ di un altro popolo: la Chiesa, costituita da tutti coloro (ebrei convertiti e pagani) che avevano e avrebbero accolto Gesรน e il suo messaggio, il nuovo โ€œpopoloโ€ cui Dio affidava la sua vigna-regno.

Al tempo in cui Matteo redasse questo testo per la sua comunitร  (circa lโ€™80-90 d.Cr.), era giร  avvenuta la distruzione di Gerusalemme e del Tempio da parte dei Romani (70 d. Cr.) e i cristiani vedevano in questa soppressione della nazione e delle istituzioni piรน sacre degli Ebrei il realizzarsi delle parole pronunciate dagli stessi capi giudei: โ€œFarร  morire miseramente quei malvagiโ€ (v.41).

Il dono del regno era dunque passato dallโ€™antico al โ€œnuovo Israeleโ€, la Chiesa; ma ora le parole di Gesรน assumevano il tono di un altro avvertimento, quello alla Chiesa stessa di allora e di oggi, perchรจ a sua volta non commetta lo stesso errore di sommi sacerdoti e farisei, considerando un privilegio la scelta di Dio e non impegnandosi a produrre quei frutti che il โ€œSignore della vignaโ€ si attende da essa.

Eโ€™ un forte richiamo a quellโ€™operositร  della fede, o ortoprassi, che sta tanto a cuore al primo evangelista.

Ileana Mortari – Sito Web

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 ottobre 2017 anche qui.

XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondoย Matteo

33Ascoltate unโ€™altra parabola: cโ€™era un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano. 34Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โ€œAvranno rispetto per mio figlio!โ€. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โ€œCostui รจ lโ€™erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ€. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrร  dunque il padrone della vigna, che cosa farร  a quei contadini?ยป. 41Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร  morire miseramente e darร  in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป. 42E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra dโ€™angolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciรฒ io vi dico: a voi sarร  tolto il regno di Dio e sarร  dato a un popolo che ne produca i frutti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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