Il regno di Dio sarร dato a un popolo che lo farร fruttificare
La liturgia ci propone oggi la seconda delle tre parabole pronunciate da Gesรน a Gerusalemme, nelle quali si ha il confronto-scontro decisivo tra il Nazareno e le autoritร giudaiche, che non esiteranno a condannarlo alla pena capitale.
Come visto nel commento di domenica scorsa, la parabola รจ unโoriginale forma di strategia comunicativa usata da Gesรน, per mettere alle strette i suoi avversari e portarli ad ammettere quello che mai riconoscerebbero se interpellati direttamente.
Il testo odierno si apre con lโimmagine della vigna, molto frequente nellโAntico Testamento per indicare, di volta in volta, il regno di Dio, o il suo popolo, o anche la donna amata. Eโ evidente il nesso con la prima lettura, il celebre โcantico della vignaโ di Isaia (cap.5, 1-7), un capolavoro della poesia ebraica, che attraverso unโallegoria descrive mirabilmente tutta la cura e lโattenzione che Dio ha per il suo popolo, dal quale si aspetta frutti che perรฒ il popolo non dร .
La parabola riprende volutamente alcune frasi del testo di Isaia e, come sempre avviene in questo genere letterario, riproduce una situazione realistica e frequente ai tempi di Gesรน e anche dopo, fino agli anni 70 circa.
La zona collinosa della Galilea era costituita in gran parte di latifondi, acquistati da proprietari stranieri, che li davano in affitto a singoli o anche a gruppi organizzati di fittavoli. Questi ultimi, secondo una diffusa forma di contratto, dovevano consegnare una determinata parte del raccolto al padrone, che, vivendo lontano, normalmente inviava suoi fiduciari per la riscossione. Succedeva anche che, approfittando dellโassenza del proprietario, i contadini si ribellassero, rifiutando di onorare il contratto; non solo, ma si poteva giungere addirittura ad atti di violenza nei confronti degli amministratori inviati da signori molto potenti, ma anche molto lontani.
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Nel racconto di Gesรน, visti i fallimenti degli inviati precedenti, il padrone arriva a mandare il proprio figlio, suo erede, confidando nella sua autoritร ; ma i vignaioli agiscono ancora piรน malvagiamente, uccidendolo. Anche qui cโรจ uno sfondo veritiero: secondo il diritto del tempo, un podere, alla morte del proprietario senza eredi, passava nelle mani del primo occupante.
La situazione descritta da Gesรน รจ dunque molto realistica e quando egli pone la domanda ai suoi ascoltatori: โQuando verrร il padrone della vigna, che farร a quei vignaioli?โ (v.40), la loro risposta รจ strettamente conseguente al racconto e quasi scontata: โFarร morire miseramente quei malvagi e darร la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempoโ (v.41).
E proprio qui si pone lโefficacia della parabola: Gesรน, con un colpo dโala, riporta la questione sul terreno della disputa con i capi giudaici e, senza mezzi termini, aggiunge: โPerciรฒ io vi dico: vi sarร tolto il regno di Dio e sarร dato a un popolo che lo farร fruttificareโ (v.43) Eโ Gesรน stesso che, con questa frase, identifica gli elementi simbolici della parabola e ne svela esplicitamente il significato, giร
intuibile nellโimmagine della vigna, che โ come abbiamo visto – una lunga tradizione biblica identificava con il popolo di Israele, o il regno di Dio.
Qui la vigna รจ il regno di Dio affidato in un primo tempo ai capi responsabili di Israele, che a loro volta sono rappresentati dai vignaiuoli ribelli.
Il racconto parabolico risulta cosรฌ una sintesi della storia passata del popolo ebraico e un preannnuncio dellโesito della missione di Gesรน. In passato Dio aveva piรน volte inviato i suoi profeti con il compito di denunciare lโinfedeltร di Israele nei suoi confronti e spronarlo a portare frutti di penitenza. Ma quasi tutti i profeti incontrarono lโopposizione dei capi e del popolo e pagarono con la sofferenza e la morte la fedeltร alla loro missione. Gli stessi verbi della parabola richiamano infatti questi tragici eventi: il profeta Amos fu massacrato a colpi di bastone, Michea fu gettato da un precipizio, Geremia fu messo in ceppi, Zaccaria lapidato (come ripeterร ancora Matteo in 23,35).
Da ultimo, mostrando ancora, nonostante tutto, fiducia negli uomini, Dio mandรฒ il suo stesso figlio (โpredilettoโ- aggiunge Marco nel passo parallelo); ma nemmeno a lui diedero ascolto, anzi โlo cacciarono fuori della vigna e lโucciseroโ (v.39). Il particolare โfuori della vignaโ รจ un elemento sottolineato dal redattore per rimarcare lโallusione alla morte di Gesรน, che in effetti fu giustiziato fuori dalle mura della cittร (cfr. Ebrei 13,12).
Dunque, raccontando questa parabola Gesรน aveva ben chiaro davanti a sรฉ lโesito quasi certamente fatale del suo scontro con sommi sacerdoti e farisei, i quali โ aggiunge Matteo poco dopo โ โudite queste parabole, capirono che parlava di loro e cercavano di catturarloโ. Come sappiamo, dopo aver udito la parabola raccontatagli dal profeta Natan, il re Davide, alle parole โTu sei quellโuomo!โ, prende atto della propria colpa e se ne pente sinceramente; invece i capi giudei, pur avendo capito che Gesรน parlava di loro, non mostrano il minimo segno di ravvedimento e anzi persistono nel loro intento di togliere di mezzo quel rabbi che dava tanto fastidio.
Ma Gesรน aveva fatto unโimportante citazione dal salmo 117/8 per motivare il passaggio del regno di Dio ad un altro popolo: โLa pietra che i costruttori hanno scartata รจ diventata testata dโangoloโ, cioรจ: quel Gesรน che loro volevano eliminare, in realtร sarebbe stato la base, il fondamento di unโaltra costruzione, cioรจ di un altro popolo: la Chiesa, costituita da tutti coloro (ebrei convertiti e pagani) che avevano e avrebbero accolto Gesรน e il suo messaggio, il nuovo โpopoloโ cui Dio affidava la sua vigna-regno.
Al tempo in cui Matteo redasse questo testo per la sua comunitร (circa lโ80-90 d.Cr.), era giร avvenuta la distruzione di Gerusalemme e del Tempio da parte dei Romani (70 d. Cr.) e i cristiani vedevano in questa soppressione della nazione e delle istituzioni piรน sacre degli Ebrei il realizzarsi delle parole pronunciate dagli stessi capi giudei: โFarร morire miseramente quei malvagiโ (v.41).
Il dono del regno era dunque passato dallโantico al โnuovo Israeleโ, la Chiesa; ma ora le parole di Gesรน assumevano il tono di un altro avvertimento, quello alla Chiesa stessa di allora e di oggi, perchรจ a sua volta non commetta lo stesso errore di sommi sacerdoti e farisei, considerando un privilegio la scelta di Dio e non impegnandosi a produrre quei frutti che il โSignore della vignaโ si attende da essa.
Eโ un forte richiamo a quellโoperositร della fede, o ortoprassi, che sta tanto a cuore al primo evangelista.
Ileana Mortari – Sito Web
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XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 5, 1-7; Sal.79; Fil 4, 6-9; Mt 21, 33-43
Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondoย Matteo
33Ascoltate unโaltra parabola: cโera un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano. 34Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โAvranno rispetto per mio figlio!โ. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โCostui รจ lโerede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrร dunque il padrone della vigna, che cosa farร a quei contadini?ยป. 41Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร morire miseramente e darร in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป. 42E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra dโangolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciรฒ io vi dico: a voi sarร tolto il regno di Dio e sarร dato a un popolo che ne produca i frutti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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