Commento al Vangelo del 8 Luglio 2018 – p. Roberto Mela scj

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Disprezzato in patria

Doveva essere unโ€™esperienza straniante per un sacerdote come Ezechiele (Yeแธฅezqฤ“โ€™l = โ€œChe Dio renda [il figlio] forteโ€) ritrovarsi in esilio a Babilonia, lungo il canale Chebar, che si staccava dallโ€™Eufrate a nord della cittร  per scorrere a sud-est attraverso lโ€™antica cittร  sumera di Nippur, per ricongiungersi poi nuovamente col fiume principale. Si trovava a vivere in una delle colonie in cui il popolo ebraico era stato insediato al suo arrivo da Gerusalemme conquistata da Nabucodonor nel 598 a.C.

Scavi fatti a Nippur hanno portato alla luce documenti commerciali recanti nomi ebraici di famiglie del V secolo. La crรชme del popolo, a partire dal re Yoiachรฌn e dal suo entourage, si trovรฒ a vivere fuori della terra amata e lontana dal tempio. Nel 586 e nel 572 vi arrivarono altre ondate di esiliati, dopo il saccheggio della cittร  e la distruzione del tempio (586).

Nel suo libro, Ezechiele racchiude la sua attivitร  tra gli esuli fra le date estreme del 593 (โ€œquinto anno della deportazioneโ€, Ez 1,2) e del 571 (โ€œnellโ€™anno ventisettesimo, Ez 29,17). Con ogni probabilitร , il suo operato si svolse completamente in esilio, senza dover presupporre una fase iniziale gerosolimitana e unโ€™altra babilonese. I โ€œviaggiโ€ di Ezechiele tra Babilonia e Gerusalemme avvengono โ€œnello spiritoโ€, ma la sua predicazione fu rivolta in primis agli esiliati.

Vidi la figura della Gloria

In Ez 1,1โ€“3,27 viene narrata la vocazione di Ezechiele, con la celebre visione del fantasmagorico ยซcarro del Signoreยป (1,4-28a), potente simbolo della gloria e della maestร  divina inafferrabile di YHWH. Ezechiele si ritrova nello stesso mondo esperienziale di maestร  e gloria esperimentata prima di lui dal profeta Isaia (Is 6). Dal contatto col mondo divino, con lโ€™Altro separato dal โ€œprofanoโ€, Ezechiele riceve una chiamata ad essere non solo sacerdote appassionato della Torah, della liturgia templare, della varietร  dei sacrifici, delle regole di puritร  cultuale, ma anche, e soprattutto, profeta di YHWH.

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Al termine della visione del mirabolante ยซcarro del Signoreยป e di ยซuna figura dalle sembianze umaneยป (1,26) ma irraggiante fuoco e circondata dallo splendore tipico dellโ€™arcobaleno (cf. 1,27), Ezechiele confessa in prima persona: ยซCosรฌ percepii in visione la gloria del Signore (CEI; marโ€™ฤ“h demรปt kebรดd YHWH = visione della figura della gloria di YHWHโ€). Vidi e caddi sulla mia faccia/wฤโ€™erโ€™eh wฤโ€™eppลl โ€˜al pฤnay e ascoltai una voce che dicevaยป (1,28b). Ezechiele vede e non vede, percepisce in visione la somiglianza dellโ€™immagine/figura della gloria di YHWH.

Lโ€™esperienza della โ€œgloria/peso/kฤbรดdโ€ irraggiungibile e indescrivibile di YHWH รจ la sorgente infuocata della sua chiamata profetica. Allโ€™origine del suo โ€œdireโ€ sta unโ€™esperienza bruciante dellโ€™alteritร  di YHWH rispetto al mondo degli uomini, alle loro โ€œvieโ€ praticate e ai pensieri che vi stanno soggiacenti (cf. Is 55,8).

La gloria di YHWH non umilia il suo sacerdote, ma lo sovrasta per alteritร  di sostanza e qualitร  di pensiero e di vita. A Ezechiele viene spontaneo, immediato, cadere sulla propria faccia, in segno di quella โ€œadorazione/venerazione /gr. proskynesisโ€ che sulla terra ogni uomo deve al suo re. Il volto โ€“ e ciรฒ che vi รจ racchiuso in pensieri, recriminazioni, aspettative e desideri โ€“ deve toccare la terra, lโ€™humus di cui รจ fatto lโ€™uomo, lโ€™umano.

In piedi, ascoltai

La ยซvoce di uno che parlavaยป (1,28b) comanda a Ezechiele, semplice uomo, appartenente al fragile mondo degli umani/figlio dellโ€™uomo/ben-โ€™ฤdฤm, di โ€œstare in piedi/โ€˜ฤƒmลdโ€ (2,1), di recuperare la posizione eretta tipica della dignitร  umana di fronte ad un interlocutore che si degni di โ€œstare alla pariโ€. La Gloria di YHWH vuole parlare โ€œocchi a occhiโ€, โ€œad altezza dโ€™uomoโ€, con colui che ha scelto come suo inviato al suo popolo. La Gloria di YHWH non trova conveniente โ€œparlare alle orecchieโ€ di un uomo incurvato a terra.

Lโ€™uomo deve sรฌ ascoltare la Gloria, ma in piedi. Egli รจ stato creato a immagine e somiglianza di YHWH e ora la โ€œsomiglianza/demรปtโ€ di YHWH gli vuole parlare. Se dovrร  dire qualcosa ad altri che provenga da YHWH, deve prima mettersi in ascolto attento, preciso, โ€œidentitarioโ€ โ€“โ€œocchio a occhioโ€ โ€“ con colui che lo invia.

Chi rimette in piedi lโ€™uomo non รจ perรฒ la sua volontร  o la sua dignitร  โ€œautonomaโ€, โ€œinnataโ€, ma uno โ€œspiritoโ€ che entra in lui: โ€œvenne in me uno spirito/wattฤbลโ€™ bรฎrรปaโ€˜, โ€œquando parlรฒ a me e mi fece stare in piedi/wattaโ€˜ฤƒmidฤ“nรฎ โ€˜al-raglฤyโ€. Uno spirito lo fa rialzare in piedi, ma รจ Ezechiele che si pone in ascolto attento di colui che gli parlava.

Messaggero per ribelli

โ€œFilio dโ€™uomo/Uomo/benโ€™ฤdฤmโ€ โ€“ si sente dire Ezechiele, fragile uomo come gli altri โ€“, โ€œmandante/ลกลleaแธฅ io (sono) te ai figli di Israeleโ€.

YHWH รจ colui che invia il suo ambasciatore, il suo messaggero. Lui รจ la fonte dellโ€™invio, la garanzia sorgiva dellโ€™autorevolezza di colui che parlerร  a nome suo di fronte (gr. pro-phฤ“mi >pro-phฤ“tฤ“s) al popolo. Lโ€™immunitร  del profeta sarร  quella dellโ€™ambasciatore diplomatico. Sarร  senza colpe se si manterrร  nella perfetta linea di esecuzione delle istruzioni ricevute dal mandante e chiunque lo offenderร , rifiuterร  o maltratterร , sarร  responsabile di queste gravi violazioni diplomatiche come se le avesse perpetrate contro il mandante in persona.

Nel dossier preparatorio lโ€™ambasciatore/profeta riceve la descrizione dellโ€™ambiente dove si troverร  a operare e delle caratteristiche tipiche dei destinatari a cui dovrร  rivolgere il suo messaggio. Sono โ€œfigli di Israeleโ€ ma non sono โ€œisraelitiโ€. Sono โ€œnazioni che si ribellano (in continuazione)/gรดyim hammรดredรฎmโ€.

La โ€œribellioneโ€ รจ lo stigma che accompagna dalle profonditร  della storia questo popolo che non รจ popolo/โ€˜am, ma che assomiglia alle altre nazioni/gรดyim (piรน o meno odiate).

Nel deserto della liberazione dallโ€™Egitto fu gravissima la ribellione degli israeliti di fronte al resoconto degli esploratori mandati in avanscoperta nella terra di Canaan, la terra promessa. Alcuni di essi risposero: ยซโ€œLa terra che abbiamo attraversato per esplorarla รจ una terra molto, molto buona. Se il Signore ci sarร  favorevole, ci introdurrร  in quella terra e ce la darร : รจ una terra dove scorrono latte e miele. Soltanto, non vi ribellate/โ€™al timrลdรป al Signore e non abbiate paura del popolo della terra, perchรฉ ne faremo un boccone; la loro difesa li ha abbandonati, mentre il Signore รจ con noi. Non ne abbiate pauraโ€. Allora tutta la comunitร  parlรฒ di lapidarli; ma la gloria del Signore apparve sulla tenda del convegno a tutti gli israeliti. Il Signore disse a Mosรจ: โ€œFino a quando mi tratterร  senza rispetto questo popolo? E fino a quando non crederanno in me, dopo tutti i segni che ho compiuto in mezzo a loro? Io lo colpirรฒ con la peste e lo escluderรฒ dallโ€™ereditร , ma farรฒ di te una nazione piรน grande e piรน potente di luiโ€ยป (Nm 14,8-12).

A nome di Giosuรจ, Fineรจs e altri dieci capi di Israele rimproverano aspramente le (due) tribรน (e mezzo) stabilitesi a oriente del Giordano: ยซCosรฌ dice tutta la comunitร  del Signore: โ€œChe cosโ€™รจ questa infedeltร  che avete commesso contro il Dio dโ€™Israele, smettendo oggi di seguire il Signore, con la costruzione di un altare per ribellarvi/limrodkem oggi al Signore?โ€ฆ Voi oggi avete smesso di seguire il Signore! Poichรฉ oggi vi siete ribellati al Signore/โ€™attem timredรป hayyรดm baYHWH, domani egli si adirerร  contro tutta la comunitร  dโ€™Israeleโ€ยป (Gs 22,116b.18).

Le tribรน si difesero dicendo che lโ€™altare costruito era di fattezze uguali a quello delle altre tribรน e non destinato a innalzare sacrifici di sorta, e conclusero dicendo: ยซรˆ una testimonianza fra noi che il Signore รจ Dioยป. Finรจes riferรฌ a Giosuรจ, che approvรฒ il loro operato e le loro intenzioni.

Anche il bilancio che lo scriba Neemia farร  nella sua lamentazione penitenziale al ritorno dallโ€™esilio รจ sconfortante. YHWH ha liberato il suo popolo e li ha introdotti in una โ€œterra grassaโ€ e ricca di ogni bene. ยซMa poi hanno disobbedito, si sono ribellati contro di te/wayyimredรป bฤk, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti, che li ammonivano per farli tornare a te, e ti hanno insultato gravementeยป (Ne 9,26).

La preghiera che Daniele rivolge a YHWH per comprendere la durata dellโ€™esilio babilonese โ€“ da porre in realtร  in piena atmosfera ellenistica di persecuzione, a metร  del II sec. a.C. โ€“ contiene un bilancio pressochรฉ uguale: ยซAbbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli/รปmฤrฤdenรป, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prรฌncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paeseโ€ฆยป (Dn 9,5-6).

La declinazione paradigmatica del sintagma principale โ€œribellarsi contro/mฤrad beโ€ illustra bene le espressioni concrete in cui si esplica la ribellione continua degli israeliti. Un florilegio di sorditร  spirituale, disobbedienza a YHWH e ai suoi profeti, uccisione degli inviati di YHWH, irrisione delle leggi divine, disprezzo e insulto di YHWH in persona. Figli ribelli, adolescenti perpetui, gente senza riconoscenza verso chi li ha liberati dalla schiavitรน e che ha donato loro una terra di meraviglie.

Faccia indurita

YHWH avverte preventivamente il suo ambasciatore/profeta che la gente a cui lo invia e ai quali dovrร  portare il messaggio del Mandante divino sono โ€œfigli pesanti di faccia e forti/duri di cuore/wehabbฤnรฎm qeลกรช pฤnรฎm weแธฅizqรช lฤ“bโ€. Sono imperturbabili e impenetrabili nella loro faccia irriverente e ribelle, tetragoni allโ€™ascolto a causa di unโ€™intelligenza, di una coscienza e di una volontร  โ€“ cioรจ il loro cuore/lฤ“b โ€“ di durezza non scalfibile da parola alcuna. Ma รจ ad essi che lโ€™inviato dovrร  parlare, ascoltino o no, perchรฉ si sappia โ€œche un profeta/nฤbรฎโ€™ si trova in mezzo a loroโ€. Ma essi sono โ€œuna genรฌa/una casa di ribellione/bรชt merรฎโ€ (2,5.6.7), una โ€œcasaโ€ in cui la ribellione passa di padre in figlio, a causa di unโ€™educazione non autorevole, intaccata dallโ€™incoerenza pervicace e dalle ricadute intergenerazionali delle disobbedienze commesse, a cui spesso non si fa caso.

โ€œLa casa di ribellioneโ€ ormai รจ peggio di un popolo straniero che non parla piรน la lingua del proprio Dio. Con la differenza sostanziale che i popoli stranieri, numerosi e dalla lingua astrusa, avrebbero ascoltato YHWH se egli avesse inviato loro un suo profeta.

Ezechiele riceverร  un libro da โ€œmangiareโ€ prima di profetare (Ez 3,1-15). Dolce come il miele, il suo contenuto profetico risulterร  perรฒ amaro per i destinatari. YHWH รจ durissimo nel cercare le ragioni del rifiuto di ascoltare da parte del suo popolo. La veritร  รจ piรน profonda di quel che appaia a prima vista: ยซโ€ฆ la casa di Israele non vuole ascoltare te, perchรฉ non vuole ascoltare me: tutta la casa di Israele รจ di fronte dura e di cuore ostinato. Ecco, io ti do una faccia indurita quanto la loro faccia e una fronte dura quanto la loro fronte. Ho reso la tua fronte come diamante, piรน dura della selce. Non li temere, non impressionarti davanti a loro; sono una genรฌa di ribelliยป (3,7-9).

Il profeta Ezechiele lo sappia, e si sappia regolare di conseguenza. La โ€œcasa di Israeleโ€ non vuole ascoltare il profeta perchรฉ non vuole ascoltare il suo Dio. รˆ una โ€œcasa di ribellioneโ€. La casa di Israele รจ di โ€œfronte dura/แธฅizqรช-mฤ“แนฃaแธฅโ€ e di โ€œcuore ostinato/qeลกรช-lฤ“bโ€, ma YHWH renderร  altrettanto indurita la faccia del suo profeta e dura la sua fronte (ma non il suo cuore!). Chi avrร  la testa piรน dura?

Gesรน porterร  a compimento la promessa di YHWH, prendendo la libera e ferma decisione di salire a Gerusalemme, incontro a quello che il Padre e gli uomini gli vorranno riservare: ยซMentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione (lett. โ€œindurรฌ la faccia/to prosopon estฤ“risen) di mettersi in cammino verso Gerusalemmeยป (Lc 9,51).

รˆ prevedibile che a Gerusalemme non lo ascolteranno.

Ma lโ€™ambasciatore plenipotenziario procede deciso nel suo compito.

Toccati

Lโ€™evangelista Marco concludeva giร  con una nota di tragicitร  il primo grande blocco del suo racconto circa lโ€™attivitร  di Gesรน in Galilea. In Mc 3,6 egli annota: ยซE i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morireยป. Anche se lโ€™appunto puรฒ essere leggermente anacronistico, ci mette di fronte alla durezza dellโ€™opposizione incontrata dal profeta Gesรน proprio negli ambienti che avevano visto i trentโ€™anni della sua โ€œvita nascostaโ€.

Lโ€™evangelista chiude anche la seconda parte del suo Vangelo (3,7โ€“6,6b) che narra dellโ€™espandersi del ministero di Gesรน in Galilea, con una nota di rigetto, di mancanza di fede/apistia (3,6a), nei suoi confronti, e questo proprio dai suoi compaesani.

Gesรน parte dalle rive del lago di Galilea e, da Cafarnao, si reca nella sua patria. Nella sinagoga, di sabato, insegna spiegando la Torah e lโ€™haftarah (il brano profetico letto dopo quello tratto dal Pentateuco, i primi cinque libri delle Scritture di Israele). Marco non ricorda la causa dello stupore/meraviglia misto a riconoscimento di esser stati โ€œtoccatiโ€ (exeplฤ“ssonto<ek + plฤ“ssล โ€œcolpire, percuotere, urtare, morsicare, spingere percuotendoโ€) provato dagli astanti.

In 1,22.27 lโ€™evangelista ricordava perรฒ con precisione la causa del loro essere โ€œtoccati/colpitiโ€: Gesรน insegnava con โ€œautoritร /exousiaโ€. Nel suo commento ai testi biblici, egli non si rifร  rabbinicamente ai pareri interpretativi dei colleghi citati con acribia e completezza. Gesรน, da vero profeta e ambasciatore plenipotenziario del Padre, interpreta la sua volontร  originaria al momento di donare la Torah. Il recupero dellโ€™intenzione profonda del Padre รจ di ordine religioso, non giuridico-casuistico. Gesรน cerca di far accettare ai suoi correligionari il Padre, che segue spesso delle vie paradossali di procedere nel suo progetto di vita piena nei confronti dei suoi figli.

Disprezzato in patria

Ezechiele si troverร  a parlare a dei correligionari ribelli, che non comprederanno la sua โ€œlinguaโ€ e non lo ascolteranno, perchรฉ in realtร  non vogliono ascoltare YHWH. I compaesani di Gesรน lo capiscono, lo apprezzano, sono toccati profondamente dalla โ€œsapienza/sophiaโ€ con cui parla e dai โ€œmiracoli/potenze/dynameisโ€ di cui hanno sentito parlare dalla gente del lago.

Lโ€™increduliร /apistia (6,6) si genera perรฒ a causa dellโ€™abitudine, della lunga frequentazione che gli ascoltatori hanno avuto col clan di Gesรน e con lโ€™ambiente in cui รจ cresciuto. La gente si ferma al giร  noto, al tradizionale, a ciรฒ che ha visto nei trenta lunghi della โ€œvita nascostaโ€ di Gesรน. Non riesce a comporre ciรฒ che vede e che sente con il lavoro di โ€œcarpentiere/tektลnโ€ svolto da Giuseppe e assimilato da Gesรน nei lunghi anni della sua incarnazione nella cultura, nel lavoro e nella fatica di ogni uomo sulla terra.

Le persone non riescono ad immaginare la vita profonda di Gesรน, gli effetti della maturazione spirituale che i suoi anni nazaretani hanno conosciuto. La sua vita interiore, il profondo rapporto col Padre nel contatto con le Scritture e la preghiera diurna e notturna hanno prodotto in lui una veraโ€œ crescitaโ€. ยซIl bambino cresceva/ฤ“uxanen e si fortificava, pieno di sapienza/lett. riempito (in continuitร ) [dal Padre!, part. pres. medio-passivo] di sapienza/plฤ“roumenon sophiai, e la grazia di Dio era su di luiยป, annota lโ€™evangelista Luca (Lc 2,40).

ยซEcco io faccio un cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?ยป, aveva proclamato il profeta Isaia a nome di YHWH, prospettando il futuro rientro prodigioso dallโ€™esilio babilonese (Is 43,19a). I compaesani di Gesรน sono chiusi in schemi interpretativi della realtร  orientati al passato. Non sono aperti alla profonditร  del presente e alla novitร  proveniente dal futuro. La loro fede si abbarbica saldamente alle opere e alle parole di YHWH compiute e attestate nel passato. La loro coscienza/lฤ“b di fede fa fatica ad aprirsi alla novitร  di YHWH che si sta compiendo proprio nel loro minuscolo paese di periferia.

Gesรน deve riconoscere che il suo destino รจ simile a quelo del โ€œservo di YHWHโ€ disprezzato/gr. atimos (Is 53,3), insicuro persino tra le pareti domestiche, dove si annidano gli avversari del suo progetto di vita. Era stata lโ€™amara sorte costatata dal profeta Geremia: ยซIl Signore me lo ha manifestato e io lโ€™ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: โ€œAbbattiamo lโ€™albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi piรน il suo nomeโ€ยป (Ger 11,18-19).

Il profeta Michea aveva denunciato a sua volta: ยซโ€ฆ e i nemici dellโ€™uomo sono quelli di casa suaยป (Mi 7,6c).

In Mc 3,6 a minacciare a morte Gesรน erano stati i farisei e gli erodiani. In piena espansione del suo ministero galilaico ora sono i suoi compaesani a erigergli davanti un muro di incomprensione, di incredulitร  che li rende incapaci di recepire le grandi opere di Dio in Gesรน. Hanno โ€œinquadratoโ€ Gesรน nei loro schemi costruiti sul passato, ma il Dio della novitร  non si lascia โ€œinquadrareโ€ e imprigionare in schemi precostituiti. Li vuol sorprendere con la sua sapienza e le sue โ€œpotenze-miracoliโ€.

Il destino dei profeti si ripete anche per Gesรน. Disprezzati, rifiutati in patria, in famiglia, nel loro presente. Salvo ad essere riabilitati con onore e con molti sensi di colpa quando il tempo ha fatto maturare la veritร  delle loro intuizioni e dei loro sguardi nelle profonditร  della storia.

Uno sguardo profetico che richiede apertura e docilitร  di coscienza e di intelligenza/lฤ“b in chi ascolta. YHWH/Il Padre, in fondo, parla la stessa lingua dei suoi figliโ€ฆ

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 Luglio 2018 anche qui.

Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesรน venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: ยซDa dove gli vengono queste cose? E che sapienza รจ quella che gli รจ stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non รจ costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?ยป. Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesรน disse loro: ยซUn profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa suaยป. E lรฌ non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarรฌ. E si meravigliava della loro incredulitร .
Gesรน percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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