Il quadro che si prospetta è un immenso prato e una grande folla che attende, un po’ come ai concerti rock. Ma qui vediamo una folla affamata, non tanto di Gesù e della sua Parola, quanto dei suoi miracoli, una grande folla che si ammassava e lo tallonava perché aveva visto che guariva.
Eppure Lui, benché sappia che lo cercano non per amore ma per bisogno, non li disprezza, non li rifiuta, Gesù ne ha compassione: sono stanchi, sudati, assetati e affamati; il suo cuore misericordioso non può ignorarli. Ecco che si fa dare da un ragazzo tutto ciò che ha, cinque pani e due pesci, rende grazie e li fa distribuire a tutti: e tutti ne mangiano a sazietà .
Gesù si serve di ciò che abbiamo, anche del poco che abbiamo, anche dei ritagli dei nostri talenti, delle nostre capacità , del nostro tempo, per fare grandi cose, purché siamo disposti a darli a Lui con fiducia. L’importante è essere disponibili a condividere: non dimentichiamo che tante gocce formano un oceano. Gesù poi chiede espressamente di raccogliere ciò che era rimasto affinché nulla andasse perduto.
E allora non sprechiamo i doni di Dio, non sprechiamo la nostra vita, la nostra intelligenza, la nostra capacità di sorridere, perché tutto ci è stato dato in dono cosicché possa diventare dono per chi capiterà sulla nostra strada.
Infine Gesù insegna la gratuità , che è libertà del cuore: possiamo compiere il bene non in vista di un riconoscimento, ma solo per permettere al nostro cuore di non indurirsi, di dilatarsi.
Signore, vorrei avere sempre fame e sete di te, vorrei non essere mai stanco di seguirti. Vorrei imparare a stare con te solo per il piacere di guardarti e ascoltarti. Vorrei essere capace di moltiplicare ciò che tu, per amore, mi hai donato e farne dono agli altri. Vorrei riuscire a non sprecare il mio tempo, le mie capacità , le mie parole.
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XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- 2 Re 4, 42-44; Sal. 144; Ef 4, 1-6; Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzà ti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Luglio – 04 Agosto 2018
- Tempo Ordinario XVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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