Commento al Vangelo del 27 giugno 2010 – Paolo Curtaz

Data:

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Tredicesima domenica durante l’anno, anno di Luca
1Re 19,16.19-21/Gal 5,1.13-18/ Lc 9,51-62

Discepoli di Gesรน?

Chi รจ Gesรน per me?

Cosรฌ, domenica scorsa, il Signore ci invitava e provocava.

Chi รจ il discepolo per Gesรน? Chi sono io, per lui?

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Ora tocca a lui parlare. E a noi rispondere, se ce la sentiamo.

Diventare discepoli del Dio di Gesรน รจ un impegno che dura tutta la vita, che richiede molta energia e molta veritร  con noi stessi.

La posta in gioco รจ alta: il senso stesso della vita, scoprire la ragione del nostro esistere e il disegno nascosto dietro gli eventi della Storia.

Gesรน non รจ un rabbรฌ bramoso di discepoli, nรฉ abbassa il tiro per raccogliere la folla, nรฉ cede a compromessi per suscitare consensi: diversamente dai guru di ieri e di oggi non desidera essere famoso, nรฉ di avere folle plaudenti. Egli vuole solo annunciare il Regno, mostrare lo splendido e inatteso volto del Padre.

Contrariamente a quanto avveniva con i rabbini del suo tempo, Gesรน non si fa scegliere, ma sceglie i discepoli e pone loro condizioni tuttโ€™altro che scontateโ€ฆ

Un Maestro risoluto

Le condizioni per diventare discepoli di Gesรน sono motivate dal livello della sfida: egli vuole discepoli disposti a mettersi in gioco totalmente, non soltanto nel momento mistico della vita.

La pagina di oggi รจ introdotta dal fatto che Gesรน risolutamente sโ€™incammina verso Gerusalemme, luogo dove lโ€™annuncio del Vangelo verrร  messo alla prova. Gesรน indurisce il volto, assume pienamente la sfida: si incammina senza indugio verso la cittร  che uccide i profeti, che massacra ogni opinione, che annienta ogni novitร  creduta pericolosa.

Gesรน รจ disposto a morire per raccontare il vero volto di Dio.

Dai suoi discepoli pretende la stessa convinzione.

Attenti ai mistici

Una convinzione che non puรฒ mai diventare violenza, anche solo verbale, anche per una buona causa. La sconfortante figuraccia di Giovanni il mistico ammonisce i fratelli che, nel percorso di fede, hanno avuto la gioia di sperimentare la dolcezza della preghiera e della meditazione, del silenzio e della contemplazione, raggiungendo vette spirituali non abituali.

Lโ€™avere ricevuto enormi grazie non ci mette al riparo da clamorosi errori, tanto peggiori quanto motivati da presunte rivelazioni interiori.

Il discepolo รจ un amante della pace, un pacifista pacificato, uno che sa che la scelta del Vangelo รจ โ€“ appunto โ€“ una scelta, uno che sa valutare il fallimento del proprio annuncio nella paziente logica del Vangelo.

Non basta una bella esperienza di fede per avere un cuore convertito, nรฉ unโ€™intensa vita di preghiera per non cadere nel rischio di fanatismo e di intolleranza.

Quante volte misuriamo la nostra pastorale dai risultati, convinti – in teoria โ€“ che ciรฒ che a noi รจ chiesto รจ solo di seminare, depressi, in realtร , se non vediamo dei frutti.

Animo, fratelli sacerdoti, se il vostro sforzo non รจ apprezzato e capito.

Coraggio, educatori e catechisti, se il vostro servizio umile e fedele non รจ valorizzato.

La logica del Regno ci fa credere che Dio solo suscita la fede. Il discepolo dimora nella pace, perchรฉ sa che รจ il Maestro che annuncia e conosce, e noi a corrergli dietroโ€ฆ

Altri errori

Il discepolo che segue colui che non ha dove posare il capo, non cerca Dio per placare la propria insicurezza. Tanti, troppi cristiani, hanno un rapporto con Dio intimista e rassicurante, si rivolgono a Dio per avere certezze, fanno della propria fede una cuccia, un nido, sono spaventati dal โ€œmondoโ€, che vedono sempre come un luogo pieno di pericoli, non escono dalla propria parrocchia, dal proprio movimento, perchรฉ intimoriti da una logica anti-evangelica che non riescono ad accogliere con serenitร  e criticitร . Il Maestro Gesรน, invece, non ha dove posare il capo, non ha un comodo nido in cui nascondere i propri discepoli.

Il discepolo che segue il Signore della vita, colui che รจ piรน di ogni affetto, piรน di ogni relazione, piรน di ogni emozione, chiede di ridimensionare anche i rapporti famigliari, nella logica del Vangelo, sapendo che anche lโ€™amore piรน assoluto, piรน intenso รจ sempre e solo penultimo rispetto alla totalitร  assoluta di Dio.

Perciรฒ il discepolo di Gesรน abbandona i sentimenti mortiferi, le relazioni allโ€™apparenza splendide ma che, a volte, nascondono ambiguitร  e schiavitรน.

Il discepolo vive lโ€™amore, ogni amore, i rapporti, ogni rapporto, come un riflesso adulto e maturo dellโ€™amore che Dio riversa nel proprio cuore, sapendo che anche i rapporti famigliari rischiano di diventare mortiferi, se cadono nella trappola del ruolo senza nutrirsi dellโ€™autenticitร  e del rispetto. Non basta avere generato un bambino per essere padre, non basta allattare un neonato per essere madre. Gesรน sa che i rapporti di discepolato, talora, sono piรน intensi e veri degli stanchi rapporti famigliari. E ci invita a lasciare i morti seppellire i morti e a giocare la nostra vita nella totalitร  del dono di sรฉ.

Il discepolo che segue Gesรน, sempre proteso al futuro, non resta inchiodato al proprio passato, non resta tassellato alle proprie abitudini, non si nasconde dietro il โ€œsi รจ sempre fatto cosรฌโ€, guarda avanti, punta la fine del campo, รจ piรน attento a tenere in profonditร  lโ€™aratro, che a verificare ciรฒ che ha fatto, voltandosi indietro. Troppe volte le nostre comunitร  sono piรน preoccupate a conservare, che a far vivere il Vangelo. Troppe volte la logica soggiacente alle nostre scelte di Chiesa รจ quella della tutela di un privilegio, del mantenimento disperato di uno status quo che, perรฒ ci allontana dal Maestro.

Mannaggia

Inquietante, vero?

Ogni volta che leggo questo Vangelo non so se abbandonare il cattolicesimoโ€ฆ

E mi interrogo, mi chiedo se โ€“ sul serio, per davvero โ€“ io voglio vivere con questo Maestro.

Ma Gesรน non ci dice queste cose per scoraggiarci, tuttโ€™altro.

Vuole veritร , autenticitร , persone disposte a mettersi a nudo di fronte allโ€™assoluto di Dio.

รˆ cosรฌ esigente perchรฉ vuole uomini e donne autentici, non animali impauriti da sacrestia o evangelizzatori fanatici. Uomini e donne riempiti dalla gioia della ricerca, dal fascino del Rabbรฌ, che mettono le proprie energie a servizio del Regno.

Lo seguiremo?

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