Commento al Vangelo del 16 maggio 2010 – Paolo Curtaz

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Ascensione

At 1,1-11/Eb 9,24-28; 10,19-23/ Lc 24,46-53

Il tempo della Chiesa

Uomini di Galilea, perchรฉ continuate a guardare il cielo?

Sono stupiti e amareggiati, i discepoli. Il Maestro se ne va proprio ora che, infine, avevano capito il grande disegno di Dio su Gesรน, proprio ora che, finalmente, avevano superato il dolore e si erano convertiti alla gioia! Proprio ora che, come nel finale in una bella commedia americana, tutto sembrava chiaro, lineare: il Regno era finalmente iniziato e Gesรน avrebbe regnato con i suoi fedeli (?) apostoli per lโ€™eternitร .

E invece no.

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Spiazzati, nuovamente.

Anche in podcast!

[powerpress]

Gesรน torna al Padre, e affida lโ€™annuncio del Regno ai discepoli.

Che storia.

Scambio sfavorevole

Uomini di Galilea, perchรฉ continuate a guardare il cielo?

Quante domande la Parola rivolge al cercatore di Dio.

Perchรฉ piangi, anima mia, perchรฉ su di me gemi?

Perchรฉ cercate fra i morti uno che รจ vivo?

Dio ci interroga, ci scuote, ci invita ad andare oltre, a crescere, a credere.

No, non dobbiamo cercare in cielo il volto di un Dio che ha calpestato la terra.

Lo possiamo cercare lร  dove ha deciso, per sempre, di abitare: in mezzo ai fratelli piรน poveri, in mezzo alla comunitร  di coloro che credono nel Nazareno.

Paradosso insostenibile del cristianesimo!

Prima ci chiede di credere che il Dio invisibile si รจ fatto uomo.

Ora ci chiede di credere che il Dio accessibile si consegna nella fragili mani di uomini peccatori e incoerenti!

Scambio sfavorevole: invece di incontrare il volto radioso e sereno del Maestro, incontriamo il volto rugoso e scuro dei cristianiโ€ฆ

E se, invece

Ma se, invece, Gesรน avesse voluto dirci qualcosa di nuovo? Di inatteso? Se davvero nei progetti di Dio ci fossimo noi? Se, mettete il caso, davvero Gesรน abbia (follemente) affidato lโ€™annuncio del Regno alla Chiesa, peggio: a questa Chiesa?

Il nostro non รจ un Dio manager amministratore di una multinazionale del sacro che dirama le direttive e un numero verde per le emergenze, con gentili angeli che non danno mai risposte utili, no.

Il Dio presente, il Dio in cui crediamo รจ il Dio che accompagna, certo, ma che affida il cammino del vangelo alla fragilitร  della sua Chiesa. Il Regno sperato dagli apostoli occorre costruirlo, la nuova dimensione voluta dal Signore per restare nel mondo, non รจ una soluzione magica, ma รจ una dimensione pazientemente intessuta da ognuno di noi.

Siamo noi, ahimรจ, il volto di Gesรน per le persone che incontriamo sulla nostra stradaโ€ฆ

Tu che leggi, fratello, sei lo sguardo di Dio per le persone che incontrerai.

Cosรฌ il nostro Dio originale e spiazzante ha deciso. E cosรฌ davvero accade.

Il tempo della Chiesa

Lโ€™ascensione segna la fine di un momento, il momento della presenza fisica di Dio, dellโ€™annuncio del vero volto del Padre da parte di Gesรน, che professiamo Signore e Dio, con la rassicurazione, da parte di Dio stesso della sua bontร  e della sua vicinanza nello sguardo di noi discepoli. Ora รจ il tempo di costruire relazioni e rapporti a partire dal sogno di Dio che รจ la Chiesa: comunitร  di fratelli e sorelle radunati nella tenerezza e nella franchezza nel Vangelo.

Accogliamo allora lโ€™invito degli angeli: smettiamola di guardare tra le nuvole cercando il barlume della gloria di Dio e โ€“ piuttosto โ€“ vediamo questa gloria disseminata nella quotidianitร  di ciรฒ che siamo e viviamo.

Restiamo in cittร , non fuggiamo la disperante banalitร  dellโ€™oggi, perchรฉ รจ lรฌ che Gesรน sceglie di abitare: nellโ€™oggi, nel delirio confuso della mia cittร .

Cerchiamo Dio, ora, nella gloria del Tempio che รจ lโ€™uomo, tempio del Dio vivente, smettiamola di guardare le nuvole, se Dio รจ nel volto povero e teso del fratello che incrocio.

Il Signore ci dice che รจ possibile qui e ora costruire il suo Regno. Lโ€™ascensione segna lโ€™inizio della Chiesa, lโ€™avvio di una nuova avventura che vede noi protagonisti.

E se la Chiesa ci ha masticato, offeso, provato, combattiamo con piรน forza, imitiamo i santi che convertirono la Chiesa a partire da loro stessi.

โ€ฆ

Staremo ancora a naso in su a scrutare gli astri?

A implorare un intervento divino?

O non vedremo โ€“ piuttosto โ€“ la presenza di Dio tra i suoi discepoli, presenza segnata nella fatica dellโ€™accoglienza, nella vita di fede, nel desiderio di un mondo piรน solidale da costruire giorno per giorno?

Ascendiamo, fratelli: smettiamola di fare i bambini devoti, Dio โ€“ ora โ€“ ha bisogno di discepoli adulti, capaci di far vibrare il Vangelo nella vita, capaci di dire la fede in modo nuovo.

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