Commento al Vangelo del 16 Febbraio 2020 – P. Antonio Giordano, IMC

Chi dice che la nostra religione cristiana è una religione di divieti, di rinunce, di negazioni, di “No” detti e promulgati in maniera indiscriminata, e che la nostra morale è fatta di affermazioni del tipo “non dire”, “non fare”, “non toccare”, “non pensare”, costui sta sbagliando di grosso. Forse la sua istruzione religiosa si è fermata all’Antico Testamento, alle Tavole della Legge di Mosè, a quei Dieci Comandamenti imparati a memoria al catechismo che arricchiscono il bagaglio culturale del credente ma non sono assolutamente sufficienti a creare la struttura dell’agire morale, etico del cristiano praticante.

La prima lettura: “Dio ti ha posto davanti il fuoco e l’acqua, la vita e la morte… la scelta dipende dal tuo volere”. Il Signore vede ciò che scegli e te lo dà. Infatti “Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare”. La tua scelta positiva è tua e la sapienza del Signore vede tutto.
Nella seconda lettura S. Paolo elogia la Sapienza “divina, misteriosa, che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria”. Dio non è mai stato un Dio del “No”, se non di fronte al peccato (ma mai al mortale peccatore). Dio è un Dio della libertà, un Dio della fiducia, un Dio di cui fidarci perché è lui per primo che si fida talmente di noi da non doverci dire “Fai questo” o “Fai quest’altro”, ma a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà”.

Il nostro Dio, quindi, non può essere il Dio delle negazioni, ma della libertà, e quindi delle affermazioni positive: ci lascia liberi di incamminarci verso il bene oppure verso il male, avvertendoci comunque che la via del male non porta assolutamente a nulla.

Il brano del Vangelo si sviluppa sulla prima espressione: “Non pensate che io sia venuto per abolire la legge e i profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento”. Cioè a portare chi crede a una perfezione più alta, più spirituale, quasi divina. Ma per raggiungere questa perfezione il cristiano credente ha bisogno di una guida (la Parola di Gesù) e di un aiuto (il Corpo e il Sangue di Gesù).

La religione non è fatta per allontanare da Dio, ma per legare a lui con vincoli di amore. Non si osserva la legge per il si o il no, ma perché si ama Dio. E Dio “ha tanto amato gli uomini da dare il suo unico Figlio vittima di espiazione”.
Come può l’uomo raggiungere la perfezione che Gesù propone:  per l’uomo non c’è perfezione oggettiva (quella c’è solo in Dio) ma solo perfezione relativa, cioè in relazione alla sua condizione umana, alla sua capacità di ricevere amore da Dio e quindi alle doti che Dio gli ha dato. Nella parabola i tre servi che ricevono dal padrone 5, 3 e 1 talento. Il servo che moltiplica i 5 talenti è premiato come il servo che moltiplica i 2 talenti. Sarebbe stato rimunerato ugualmente anche il servo di un talento, se l’avesse moltiplicato.

– Ecco la prima parte della perfezione: moltiplicare al cento per cento i doni ricevuti da Dio, ringraziandolo di averci dato i doni, e considerare nostro dovere il moltiplicarli.

– La seconda è che finché siamo su questa terra Dio può anche ampliare il nostro “capitale”: ma questo è sofferenza alla natura umana, non solo perché ce n’è di più da moltiplicare, ma anche perché dobbiamo dilatare il nostro cuore per ricevere l’aggiunta al capitale. Gesù non parla qui di una maggiore quantità di precetti da osservare ma di una migliore «qualità» nell’osservarli. Questa qualità è l’amore.

La giustizia di Dio, potremmo dire, è andare oltre ogni limite umano, anche quello della legge per arrivare ad essere sempre più immersi in Dio. Non è il rapporto tra precetto ed osservanza che è importante, bensì tra amore e indifferenza, tra calore e freddezza, tra luce e tenebra, tra bene e male, tra Dio e il mondo, tra Dio e il mio egoismo, nel desiderio di piacere a Lui solo in tutto e con tutto il cuore.

La Madonna, dichiarandosi la serva del Signore si pose nella condizione di piacere a Dio solo con tutto il suo cuore.

Fonte – consolata.org


Letture della Domenica
VI Domenica del Tempo Ordinario – ANNO A
Colore liturgico: VERDE

Prima Lettura

A nessuno ha comandato di essere empio.Dal libro del Siracide

Sir 15, 15-20, NV 15, 16-21

Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.

Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
là dove vuoi tendi la tua mano.

Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.

Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.

I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.

A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 118 (119)

R. Beato chi cammina nella legge del Signore

Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. R.

Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti. R.

Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge. R.

Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.

Seconda Lettura

Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria

Dalla Prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi

1 Cor 2,6-10

Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.

Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.

Ma, come sta scritto:

«Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano». Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito;  lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.

Parola di Dio

Vangelo

Così fu detto agli antichi; ma io vi dico.

Dal Vangelo secondo Matteo 
Mt 5, 17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Parola del Signore.

Forma breve:

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 20-22a.27-28.33-34a.37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Parola del Signore

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