Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2010)
Vangelo: Lc 1,39-56
Ferragosto: l’inizio della fine dell’estate.
Dalle mie parti questo giorno segna la fine della brevissima estate: dopo il 15, al primo temporale, la temperatura precipita e il lieve tepore dell’alta montagna lascia intravedere l’autunno incombente.
Per noi, perรฒ, il 15 agosto ha poco a che fare con la gita fuori porta, con l’inevitabile ripresa delle attivitร dopo la (breve) pausa estiva. Oggi รจ la festa di Maria assunta in cielo, la prima dei credenti, la prima tra i risorti. ร la festa di tutti i discepoli che faticano ad avanzare, come se la Chiesa indicasse la meta, il punto di arrivo, la vetta.
[stream provider=youtube flv=http%3A//www.youtube.com/watch%3Fv%3Dgb140vqI9pQ img=x:/img.youtube.com/vi/gb140vqI9pQ/0.jpg embed=true share=true width=560 height=360 dock=true controlbar=over bandwidth=med autostart=false /]

ร una festa antichissima che affonda le sue radici nella primitiva comunitร cristiana.
Perciรฒ facciamo cosรฌ fatica a descriverla.
Noi crediamo, semplicemente, che Maria di Nazareth, la madre di Gesรน, la prima dei discepoli, che ha allevato il Figlio di Dio ed รจ stata presente alla croce e nella comunitร radunata a Pentecoste, รจ stata assunta in cielo, presso il Padre, in corpo e anima.
Detto questo, cala il silenzio: come, dove, quando, in che senso, non c’รจ dato di sapere.
La tradizione cristiana parla di questa come la festa dellaย Dormitio Mariae, l’addormentamento di Maria nelle braccia del Padre. Come ci fa pregare splendidamente il prefazio di oggi, prima del canto delย Sanctus: ยซNon poteva conoscere la corruzione della morte, colei che aveva portato in grembo il Dio della vitaยป.
Oggi diremmo: Maria รจ la prima dei risorti, la prima tra noi che ha conosciuto la totalitร del destino di ogni uomo. La cosa, perรฒ, che piรน m’intriga, e scusate se emerge la mia valdostanitร , รจ che Maria รจ patrona delle guide alpine.
- Pubblicitร -
Ascensione.
La ragione รจ poetica: Maria รจ salita in alto senza corde e piccozza.
Carino, vero?
Fa sorridere vedere le guide, omaccioni rudi e forti, formati alla fatica e alla prudenza, veri professionisti della montagna, intenerirsi davanti alla ragazzina di Nazareth.
Qualche anno fa organizzammo il restauro della piccola statua posta in cima al Gran Paradiso. Per riportarla in vetta organizzammo un pellegrinaggio di alta quota. Rimasi impressionato dal fatto che la statua, imbracata, fu portata in vetta da una giovane guida, all’apparenza non proprio devoto, che non lasciรฒ mai ai colleghi il peso ingombrante della statua, e se la portรฒ sulle spalle per sei ore di ascensione senza battere ciglio. Era uno di quei giovani adulti che, dalle mie parti, considera la fede una cosa per vecchiette. E invece.
Lo guardavo con compassione: chissร quali sentimenti l’avevano spinto a fare quel gesto cosรฌ pieno di fede e di affetto?
Oggi, nelle comunitร di montagna, le guide fanno benedire le piccozze e le corde, si affidano, con lo sguardo basso, un po’ imbarazzato, all’adolescente che divenne la madre di Dio.
Mi piace che le guide cerchino una guida, mi piace che l’uomo riconosca il proprio limite e senta l’esigenza di affidarsi.
In montagna
In montagna la guida รจ quella persona che non serve a niente ma che se non c’รจ nel momento del bisogno, rischi seriamente di lasciarci la pellaccia.
Anche in ascensioni relativamente semplici va sempre tutto bene; finchรฉ non capita qualcosa.
Allora emerge la stoffa della guida: rassicura, interviene, risolve, vede passaggi che nessuno sa vedere, annusa l’aria e sa dove portarti. Fino alla vetta.
Come Maria, proprio come lei.
Perchรฉ non prenderla come guida per la nostra vita spirituale?
