Amรฒ il cammello triste
Abbiamo giร fornito una breve introduzione al Libro della Sapienza commentando il brano di Sap 2,12.17-20, letto nella XXV domenica per annum B. Seguendo le indicazioni di un maestro indiscusso dei libri Sapienziali M. Gilbert, Sap 1โ6 puรฒ essere strutturata secondo una forma di chiasmo: a) 1,1-22 Esortazione ai principi; b) 1,13โ2,24 Progetto degli empi; c) 3,1โ4,20 Tre tipi paradossali di esistenza e loro contrasto; bโ) 5,1โ23 Bilancio degli empi; aโ) Esortazione ai principi 6,1-25.
In Sap 7โ9, a cui appartiene il brano letto oggi nella liturgia (7,7-11), lโautore parla per la prima volta in prima persona e si presenta fittiziamente sotto le vesti di Salomone. Anche Sap 7โ9 puรฒ essere strutturata in modo chiastico: a) 7,1-6 Salomone nacque come ogni altro uomo; b) 7,17-21 ma domandรฒ la sapienza nella preghiera e ricevette con essa tutti i beni regali; c) ricevette ugualmente tutti i beni di carattere culturale; d) 7,22โ8,1 Descrizione della sapienza: natura, origine e azione; aโ) 8,2-8 La sapienza porta tutto ciรฒ che forma una personalitร ; bโ) 8,9-16 Con essa come sposa, Salomone si mostrerร un grande re; aโ) 8,17-21 Per lโuomo di buone doti naturali, la sapienza si ottiene solo con la preghiera.
In Sap 7,1-6, il brano che precede immediatamente quello letto nella liturgia, lโautore โsalomonicoโ si presenta come un uomo mortale come tutti: la sua nascita non si distingueva in nulla da quella degli altri uomini, come avviene per tutti i re: come per tutti, il pianto fu il suo primo grido, ha respirato lโaria comune, รจ caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo, ยซuna sola รจ lโentrata di tutti nella vita e uguale ne รจ lโuscitaยป (v. 6).
Pregai, mi fu donata la sapienza
โSalomoneโ ricorda perciรฒ come, non essendo la sapienza un dono di natura posseduto fin dalla nascita, la richiese nella preghiera come un bene di cui aveva assolutamente bisogno per governare il popolo. Non la possedeva dalla nascita e, per giunta, era di giovane di etร .
โSalomoneโ si riferisce al sogno che il re โrealeโ ebbe sullโaltura di Gร baon (1Re 3,4-14), pochi chilometri a nord di Gerusalemme, durante il quale gli apparve YHWH che gli chiese cosa dovesse donargli. Salomone gli ricordรฒ le grazie concesse da YHWH a suo padre Davide e i meriti di questโultimo.
- Pubblicitร -
Salomone si dichiarรฒ un โgiovane ragazzo/naโar qฤแนญรดnโ inesperto di governo nei confronti di un popolo numeroso. Chiese quindi un โcuore che ascolta (CEI: โdocileโ)/lฤb ลกลmฤaโโ, per saper cosรฌ render giustizia al popolo e distinguere il bene dal male.
YHWH si rallegrรฒ che Salomone non avesse richiesto doni di gloria e di ricchezza e gli promise un โcuore sapiente e intelligente/lฤb แธฅฤkฤm wenฤbรดnโ piรน di ogni altro uomo del passato e del futuro (e quindi, a maggior ragione, un re) e il dono ulteriore di โricchezza e gloria/โลลกer gam-kฤbรดdโ, che non aveva richiesto. Gli promise inoltre che, se fosse rimasto fedele ai suoi comandi, gli avrebbe prolungato anche i giorni della sua vita.
Solo YHWH poteva dare a Salomone le doti necessarie a governare saggiamente in cosรฌ giovane etร . Sap 9 riporta una parafrasi della preghiera che Salomone innalzรฒ a Gร baon. Sul suo esempio, i saggi invocarono in seguito nella preghiera il dono della sapienza (cf. Sir 51,13-22).
โSalomoneโ riconosce di โaver ricevuto in dono/edothฤ (passivum divinum)โ la โprudenza/phronฤsisโ e uno spirito di โsapienza/sลphiaโ. La โprudenzaโ รจ la sapienza pratica nel governo, ma anche qualcosa di piรน. Posta in parallelo con la โsapienzaโ, di cui si parla come โspirito di sapienzaโ, si ricollega allo spirito del Signore.
Cโรจ una profonda connessione โ nota J. Vรญlchez Lรญndez โ tra โspirito santo educatoreโ (1,5), โspirito di sapienzaโ (1,6), spirito del Signore (1,7), sapienza-spirito (9,17). Lo spirito della sapienza, o la semplice sapienza, appartiene alla sfera strettamente divina. โSpiritoโ accenna ad un carattere di interioritร , che dร vigore e trasforma tutto ciรฒ che penetra, tutto ciรฒ su cui si posa (cf. Nm 24,2; Gdc 3,10; 6,3; 1Sam 10, 6.10; 2Cr 15,1; Is 11,2-5; 61,1; Ez 2,2; 3,24; 11,5; 36,26-27; 37,14).
Per i saggi, la sapienza รจ frutto dello spirito: ยซMa รจ lo spirito che รจ nellโuomo, รจ il soffio dellโOnnipotente che lo fa intelligenteยป (Gb 32,8). Spirito e sapienza alla fine dellโitinerario biblico si identificheranno, come si puรฒ vedere in Sap 10,1ss, in cui la sapienza gioca lo stesso ruolo dello spirito del Signore nella storia di Israele secondo gli scritti antichi.
Quello che apparentemente sembra essere a portata di ogni uomo, anche giovane ma ben consigliato, il libro della Sapienza lo presenta come una qualitร da invocare da Dio nella preghiera. Un cuore che โascoltaโ non solo gli uomini e le loro necessitร ma Dio e la sua parola, puรฒ garantire un esercizio della regalitร /sovranitร /governo piรน illuminato, sapiente, lungimirante, attento alle molteplici variabili da tener presenti e disponibile a venire incontro alle necessitร profonde delle persone, al di lร delle necessitร primarie e impellenti.
La sapienza si presenta come una valutazione meditata delle prioritร da raggiungere per una โecologica integraleโ che abbraccia e comprende unโantropologia integrale, fatta di apertura al sovrumano e alla collaborazione/solidarietร /comunione fra i popoli. Un messaggio modernissimo e attuale.
La preferii a tutto
โSalomoneโ inizia a tessere lโelogio della sapienza mediante il paragone, la sygkrisis, con tutti i tesori del mondo. ร una comparazione che ricorre frequentemente nei testi sapienziali (cf. Pr 3,14.15; 8,10-11.19; 16,6; Gb 28,15-19). Egli ricorda come โpreferรฌ/proekrinaโ โ hapax nella LXX: lโautore di Sapienza prende in prestito un verbo presente in un autore profano โ la sapienza a tutti i beni materiali, sui quali prevale nettamente: i simboli del potere politico e regale, la ricchezza, di cui sono portati alcuni esempi simbolici come le gemme preziose, lโoro e lโargento.
Lโesegeta G. Scarpat ricorda come Platone affermasse che greci e barbari mettevano la ricchezza al primo posto: ยซcausa di tanta diseducazione รจ la lode che viene stoltamente tributata alla ricchezza, celebrata sia presso i greci sia presso i barbari: essi la preferiscono (prokrinontes) come il primo dei beni, mentre รจ al terzo postoโฆยป (leg. 870a). โSalomoneโ, invece, la valuta pari a un โnullaโ, a โpoโ di sabbiaโ e come โfangoโ. Sapienza รจ valutare la superioritร dei fini a quella dei mezzi strumentali al conseguimento della realizzazione integrale della persona umana e delle comunitร dei popoli.
La sapienza vale piรน dei beni piรน intimi personali, quali la salute (hygieia) e la bellezza (eumorphia). In Simposio 218e eumorphia รจ la bellezza esteriore e ingannatrice di Alcibiade, mentre la bellezza di Socrate รจ kallos come quella della sapienza (cf. 8,2).
Salute e bellezza sono valori molto preziosi per la mentalitร ellenistica, anche se la sapienza semitica li abbracciava nel concetto di ลกฤlรดm (cf. Pr 4,22; Sir 1,18; 30,14-16). La stima della bellezza fisica non รจ assente nei testi biblici: si veda ciรฒ che vien detto di Davide (cf. 1Sam 16,12; 17,42), di un re (Sal 45,3), della donna (Sir 26,13-18; 36,27-22) e un intero libro, il Cantico dei Cantici.
La sapienza รจ piรน grande della luce, la piรน bella e dolce delle realtร umane che permettono di godere appieno della vita e del creato. Se perรฒ alla sera essa svanisce, la sapienza perdura intatta e invincibile. La malvagitร ne uscirร sconfitta. La sua luminositร , infatti, supera quella del sole e delle stelle, ha a che fare con la sfera divina, alla quale partecipa e della quale รจ emanazione: ยซElla in realtร รจ piรน radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta piรน luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagitร non prevale sulla sapienzaยป; ยซLa sapienza รจ splendida e non sfiorisceยป (Sap 6,12a); ยซร riflesso della luce perenneยป (7,26a).
Dio, infatti, fece la luce (cf. Gen 1,3) e โDio รจ luceโ (1Gv 1,5; cf. Gv 8,12).
Con la sapienza, tutto
Ottenuta la sapienza divina, al Salomone storico non mancarono sapienza umana proverbiale e ricchezze inestimabili (cf. 1Re 3,16-28 il giudizio su un bambino solo per due prostitute; 1Re 10: la regina di Saba rimase senza fiato di fronte alla ricchezza della corte di Salomone, v. 5; 2Cr 1,12.14-17; Sir 47,18). Sap 7,11 ricorda, infatti, come, attraverso la sapienza, โSalomoneโ ottenne tutti gli altri beni.
Allโinterno dellโโElogio dei padriโ (Sir 44,1โ50,24), si trovano intessute le lodi della sapienza, della fama e della ricchezza di Salomone, ma non sono dimenticati i suoi ultimi tempi, segnati dallโidolatria e dalla lussuria, sprofondati nella stoltezza (aphrosynฤ) dalla ricaduta catastrofica a livello intergenerazionale: ยซPer i canti, i proverbi, le sentenze e per i responsi ti ammirarono i popoli. Nel nome del Signore Dio, che รจ chiamato Dio dโIsraele, hai accumulato lโoro come stagno, hai ammassato lโargento come piombo. Ma hai steso i tuoi fianchi accanto alle donne e ne fosti dominato nel tuo corpo. Hai macchiato la tua gloria e hai profanato la tua discendenza, cosรฌ da attirare lโira divina sui tuoi figli ed essere colpito per la tua stoltezza (aphrosynฤ)ยป (Sir 47,17-20).
Una ricchezza incalcolabile รจ quindi nelle mani della sapienza, perchรฉ essa proviene da Dio e procura lโamicizia di Dio (cf. Sap 7,14).
Lโuomo di oggi puรฒ essere contaminato dalla hybris delle possibilitร tecniche, confondendo ciรฒ che รจ tecnicamente possibile col moralmente fattibile, fino a giungere a vagheggiare ipotetiche connotazioni transumane per gli esseri umani.
Il Libro della Sapienza ricorda il faro di luce che illumina il cammino dellโuomo, penetrandolo nella profonditร dello spazio e del tempo.
Sapienza veramente โumanaโ รจ la capacitร di saper gestire il cammino dei giorni, avendo chiara in mente una prioritร di valori, una prospettiva di crescita integrale dellโuomo, aperta alla comunione e alla globalizzazione della solidarietร , a ciรฒ รจ โsovra-umanoโ, a ciรฒ che non รจ visibile e rinchiudibile dalla mente umana. I mezzi sono mezzi, i fini sono fini. Vivere di piccolo cabotaggio รจ miseria morale, asfissia mentale, narrow-mindedness.
ยซUnย politicoย guarda alle prossime elezioni; unoย statistaย guarda alla prossima generazione. Un politico pensa al successo del suo partito; lo statista a quello del suo paeseยป (A politician [โฆ] thinks of the next election; a statesman of the next generation. A politician looks for the success of his party; a statesman for that of the country, James Freeman Clarke, 1810 โ 1888).
Senza la sapienza, tutto รจ perduto. Con la sapienza tutto รจ ottenuto, custodito, trasmesso ai posteri.
โFareโ per ereditare?
Dopo lโinsegnamento sul discepolo rispetto al comandamento di Dio (10,1-12) e il quadretto dellโaccoglienza del bambino come lโunico atteggiamento adatto al discepolo per accogliere il Regno (10,13-17), lโevangelista Marco ricupera un lungo insegnamento di Gesรน circa il discepolo e la radicalitร della sequela (cosรฌ la strutturazione del testo secondo M. Grilli).
Lโuomo (โun giovane/neaniskosโ secondo Mt 19,20, un โcapo/archลnโ [dei giudei?] in Lc 18,18) che corre a inginocchiarsi di fronte a Gesรน รจ un entusiasta, un impulsivo che agisce probabilmente sullโonda della sua vita vissuta con perfetta integritร nel giudaismo fin dalla propria giovinezza.
Chiede cosa debba โfare per ereditare/poien hina klฤronomฤsลโ. Si pensava che la vita eterna, cioรจ quella futura (cf. Dn 12,2; Sal 3,16; 1Enoch 37,4; 40,9; 58,3, 2Mac 7,9; 4Mac 15,3; lโescatologia in parte presenziale di Giovanni non รจ ancora stata scritta) si ricevesse (cf. Mc 10,30 lambanein), si acquisisse (Erma, Mand III,5 peripoieisthai), che in essa si โentrasseโ (Mc 9,43.45 eiserchomai). Nella tarda Lettera a Tito โ probabilmente opera della seconda tradizione paolina โ essa รจ oggetto di speranza: ยซnella speranza della vita eternaยป (Tt 1,2a); ยซaffinchรฉ, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi (klฤronomoi genฤthลmen) della vita eternaยป.
Gesรน โรจ in cammino verso la strada/ekporeuomenou autou eis hodonโ che lo porta a Gerusalemme, al dono di sรฉ, comunque si presenti la fine. ร โin uscitaโ, per โdare la vita/dounai tฤn psychฤnโ in riscatto per molti (cf. 10,45). Lโuomo corre da lui, invece, tutto centrato sul โfare per avere/ereditareโ.
Lo amรฒ
Gesรน respinge innanzitutto una probabile sfumatura di leziositร e adulazione (โMaestro buonoโ) e precisa amabilmente, ma con decisione, che Uno solo รจ buono, Dio.
Gesรน rimanda quindi lโuomo alla sua religiositร ebraica, alla risposta allโalleanza che YHWH ha stipulato con Israele donandogli la Torah dopo la sua liberazione dallโEgitto. La โviaโ per rimanere nella โvitaโ e nella libertร consiste nellโascoltare, custodire e mettere in pratica le โDieci Paroleโ (Dt 5,6-21) e la Torah nel suo insieme, amando YHWH con tutto il cuore, con tutta lโanima e con tutte le proprie forze (Dt 6,4-13).
Gesรน dร per scontato che lโuomo conosca i comandamenti di YHWH, e ne tralascia quindi i primi quattro โ secondo la suddivisione seguita nella tradizione ebraica โ che presuppone perfettamente conosciuti e praticati dallโuomo. Ricorda solo quelli della โseconda tavolaโ, quella dei comandamenti riguardanti il prossimo, i comandamenti โsocialiโ. Prima elenca cinque secche proibizioni (gr. mฤ/ebr. lลโ = assolutamente, nonโฆ mai) e poi il comandamento positivo di onorare i genitori. Unโinversione voluta? Un ordine โliberoโ tradizionale? In ogni caso, con il cuore libero dal male, ci si puรฒ riconoscere veramente โfigliโ nella riconoscenza serena e grata.
Il giudeo adulto esterna con sicurezza la qualitร integerrima della sua vita religiosa fin dalla propria giovinezza (โtutte queste cose le ho custodite/praticate/gr. phylassein/ebr. perlopiรน ลกฤmarโ).
Niente giustifica il sospetto che lโuomo stia mentendo. E infatti lโevangelista Marco annota che Gesรน lo ยซguardรฒ/fissรฒ โdentroโ rivolto a lui/emblepsas autลiยป. Uno sguardo intenso, profondo, che dalla pupilla giunge al โcuore/lฤbโ volitivo e generoso, radicale (cf. Dt 6,5) dellโuomo.
Allo sguardo intenso Gesรน fa seguire un moto di amore: โlo amรฒ/ฤgapฤsen autonโ).
Lo amรฒ! Nessuna cultura del disprezzo, della sostituzione! Nessuna accusa di esteriorismo, di legalismo farisaico. Gesรน amรฒ il suo correligionario, amรฒ la fede ebraica vissuta con decisione.
Vendi tutto e segui me!
Allโuomo che vive con radicalitร la propria vita di fede in YHWH, Gesรน propone con radicalitร un percorso vocazionale personalizzato di sequela dietro a lui vissuta anche esternamente come i discepoli piรน intimi, cioรจ la vita itinerante al suo seguito.
Lโuomo non deve smettere di essere ebreo per diventare cristiano (!). Non deve smettere di essere cristiano per diventare un consacrato nella vita religiosaโฆ Gesรน propone allโuomo un salto di qualitร nellโindividuazione del volto escatologico di YHWH in quello del profeta/messia/Figlio dellโuomo itinerante nella povertร gioiosa e nellโannuncio liberante della buona novella del riscatto definitivo di Israele.
Vendi tutto e segui me! Segui il volto povero del Figlio dellโuomo potentemente debole, che anticipa nei segni la liberazione propria del Regno: il volto pieno del Padre e la vita filiale, fraterna e โdivinaโ, dei discepoli di Gesรน, il Figlio di Dio (cf. Mc 1,1; 15,39).
Non preoccuparti di โfareโ, preoccupati di โdareโ, dopo aver ricevuto in dono una vita filiale. Nessun contratto, nessuna โricompensaโ mercantilistica, neanche pensata inconsciamente.
Niente do ut des. Ricevi, daโ e vivi.
Un cammello triste
Sentito la proposta/il discorso di Gesรน, lโottimo uomo giudeo โsi incupisce/stygnasasโ (hapax marciano), come il cielo che si fa rosso cupo minacciando tempesta (cf. Mt 16,3, sola altra ricorrenza nel NT). Una burrasca lo agita. I โmolti beni (acquistati)/ktฤmataโ premono sul cuore, sfaldano lโintegritร della sua corrispondenza al patto.
Dt 6,5 comandava: โTu amerai YHWH, tuo Dioโฆ con tutte le tue forze (bekol-meโลdekฤ)โ. Le โforzeโ iniziarono a essere comprese nella tradizione interpretativa ebraica anche come โle ricchezze/i beniโ.
La tradizione dice che nel 135 d.C., al termine della seconda rivolta ebraica contro Roma, rabbi Akiba comprese quello che Dt 6,5 realmente chiedeva proprio nel momento in cui stava per morire sotto tortura dei romani che lo stavano scuoiando vivo: ยซAmerai YHWH, anche se ti toglie la vitaยป. Amare YHWH con tutta la vita, anche quando gli uomini ti tolgono la vitaโฆ
Il buon uomo giudeo, incupito, invece di โseguire Gesรน/akolouthei moiโ, โse ne va via rattristato/apฤlthen lypoumenosโ. Andare nella direzione opposta alla propria vocazione fa diventare tristi. Lโuomo non solo diventa triste (Lc 18,23 perilypos egenฤthฤ), , ma se ne va via rattristato da se stesso, dalle proprie scelte (apฤlthen lypoumenos, Mc 10, 22 = Mt 19,22, participio presente medio-passivo, piรน forte del semplice aggettivo).
Gesรน amรฒ il cammello triste
Gesรน โgetta lo sguardo attorno/periblepsamenosโ ai suoi discepoli, come il periscopio di un sommergibile. Dal suo cuore fa emergere un suo sguardo circolare che scruta i discepoli, vicini ma โlontaniโ allo stesso tempo. Come รจ difficile entrare nel regno di Dio per quelli che hanno beni โposseduti/usati/chrฤmataโ (<chraomai = usare/servirsi di) โ constata con una punta di amarezza di uno che sta โperdendoโ qualcuno di caro โ. Il dramma รจ che i โbeni usati/serviโ diventano โbeni padroniโ.
Lo spazio vitale diminuisce, il campo mentale restringe le proprie visuali. Il cuore si accartoccia su ciรฒ che vede e tocca. Lโocchio guarda il dito e non piรน la luna. Le stelle sono sparite dallโorizzonte.
La sapienza se nโรจ andata, รจ rimasta la tecnica, la technฤ. Sola, spoglia, triste.
Rimane lโuomo tecnico. Autopossidente. Onnipossidente.
Un โcammello/kamฤlosโ triste, che non riesce a passare per la cruna di un ago.
Una โgomena/kamilosโ che non riesce a farsi filo.
Un cammello con la pancia piena, strapieno di risorse. Per andare dove? Con chi? Perchรฉ poi? Perchรฉ lโessere e non il nulla?
Gesรน amรฒ il cammello triste. Il cammello si voltรฒ, e seguรฌ lui.
La sapienza tornรฒ a illuminare di gioia i suoi occhi e a rinfrescare le sue froge riarse.
Caracollรฒ felice dietro a lui.
Dietro le dune spuntava il giorno nuovo.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 14 Ottobre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Sap 7, 7-11; Sal. 89; Eb 4, 12-13; Mc 10, 17-30
Vendi quello che hai e seguimi.
Mc 10, 17-30
Dal Vangelo secondoย Marco
17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandรฒ: ยซMaestro buono, che cosa devo fare per avere in ereditร la vita eterna?ยป. 18Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi chiami buono? Nessuno รจ buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madreยป. 20Egli allora gli disse: ยซMaestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezzaยป. 21Allora Gesรน fissรฒ lo sguardo su di lui, lo amรฒ e gli disse: ยซUna cosa sola ti manca: vaโ, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!ยป. 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andรฒ rattristato; possedeva infatti molti beni.
23Gesรน, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: ยซQuanto รจ difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!ยป. 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesรน riprese e disse loro: ยซFigli, quanto รจ difficile entrare nel regno di Dio! 25ร piรน facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dioยป. 26Essi, ancora piรน stupiti, dicevano tra loro: ยซE chi puรฒ essere salvato?ยป. 27Ma Gesรน, guardandoli in faccia, disse: ยซImpossibile agli uomini, ma non a Dio! Perchรฉ tutto รจ possibile a Dioยป.
28Pietro allora prese a dirgli: ยซEcco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguitoยป. 29Gesรน gli rispose: ยซIn veritร io vi dico: non cโรจ nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva giร ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร .
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 14 – 20 Ottobre 2018
- Tempo Ordinario XXVIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO