Commento al Vangelo del 10 Giugno 2018 – Don Francesco Cristofaro

X Domenica del Tempo ordinario

Prima Lettura – Gen 3,9-15

Dal libro della Gènesi

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

Pensiero.

Nella prima lettura di oggi è come se il diavolo lanciasse una sfida a Dio (la stessa sfida la troviamo nel libro di Giobbe). “Vuoi vedere che distruggerò la più eccelsa tra le meraviglie visibili da te creata?”, riferendoci alla creatura umana.  Sono state sufficienti al serpente poche parole e la donna è crollata sotto la sua seducente menzogna. Si è lasciata raggirare, ingannare e nel suo stesso peccato ha trascinato anche l’uomo. Anche il Signore, però ha lanciato una sfida a Satana: un’altra donna, da lui creata immacolata, gli schiaccerà la testa. “Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe”. Per fede sappiamo che la Vergine Maria mai è stata di Satana neanche con un solo pensiero. Sappiamo, inoltre sempre per fede che Gesù mai è caduto in una tentazione di Satana. Anche noi dobbiamo imitare Gesù e Maria. Ci dobbiamo elevare in santità. Dobbiamo fortificarci nella grazia. Non possiamo dire di amare il Signore e vivere da amici di satana.

Seconda Lettura – 2Cor 4,13 -5,1

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.
Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne. Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.

Pensiero.

Senza fede per Paolo non ci sono Parole che possono aiutare l’uomo, senza fede c’è solo una parola umana, ma questa non salva l’uomo. Niente che è nell’uomo o che proviene dall’uomo salva l’uomo. Salva l’uomo Dio e la sua Parola, Cristo e la sua Parola, lo Spirito Santo che ci mette in comunione con la Parola di Dio e di Cristo Gesù. È sufficiente ascoltare un uomo per conoscere il grado della sua fede. Paolo ha una fede forte, irresistibile, convinta. Da questa fede egli parla, da questa fede fa scaturire le parole, da questa fede fa nascere la verità che egli annunzia. Egli poggia la sua fede su un solido fondamento: Dio ci risusciterà; Dio ci porrà accanto a Cristo nella gloria del cielo. Come Dio ha potuto risuscitare Cristo Gesù potrà anche risuscitare noi. Vivere per questa fede per Paolo ha un solo significato: spendere interamente la vita perché questo evento si compia, ma si compia nella gloria di Cristo Gesù, non nell’ignominia della perdizione eterna. Ha anche l’altro significato: spendere ogni energia perché tutti gli uomini possano venire a conoscenza di questa verità, perché anche loro ne facciano il principio della loro vita e la regola della loro esistenza terrena.

Vangelo – Mc 3,20-35

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”. Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni”. Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: “Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna”. Poiché dicevano: “È posseduto da uno spirito impuro”. Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”.

Pensiero.

C’è un limite che Dio ha posto al peccato dell’uomo. Tutti i peccati possono essere perdonati se c’è un pentimento. C’è un peccato, però che non può essere perdonato e questo è il peccato contro lo Spirito Santo. Ecco quali sono le forme di peccato contro lo Spirito Santo: Impugnare la verità conosciuta, invidia della grazia altrui, presunzione di salvarsi senza merito, ostinazione nei peccati, disperazione della salute, impenitenza finale. Essi sono tutti atti ostili dell’uomo, di vero combattimento della verità, di vera presunzione. Ma c’è un settimo peccato che oggi potremmo aggiungere: la volontà satanica dell’uomo di distruggere e cambiare le leggi poste da Dio a custodia della verità e della vita. Oggi tutto è lecito, tutto è possibile. Il pensiero dominante è: Faccio ciò che voglio. Quanto è triste questa realtà e questo modo di vivere e pensare. Lungi da noi.

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X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

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Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3, 20-35

In quel tempo Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”.
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni”. Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: “Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna”. Poiché dicevano: “È posseduto da uno spirito impuro”.
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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