Cosรฌ benedirete gli israeliti
Scelta splendida quella fatta dalla liturgia di far iniziare al popolo di Dio il nuovo anno civile allโinsegna della benedizione del Signore. La Chiesa si pone in continuitร con il popolo di Israele nel deserto dove riceve la benedizione sacerdotale di Aronne che protegga il cammino di liberazione dallโEgitto. Nm 1โ10 รจ una sequenza di istruzioni che concludono la rivelazione al Sinai prima della ripresa del cammino.
Al termine di Nm 6 รจ riportato lโordine che YHWH impartisce a Mosรจ affinchรฉ trasmetta al fratello sacerdote Aronne le parole precise con le quali benedire il popolo che, nel cammino nel deserto, si sta costruendo come popolo libero, costituito quale proprietร particolare di YHWH, totalmente consacrato a lui come il nazireo di cui si parla in Nm 6,1-21 e come lโaltare che viene dedicato a YHWH in Nm 7,10-89.
La benedizione fatta sul popolo non รจ opera del sacerdote, che รจ di essa solo un tramite. Chi benedice in effetti รจ solo YHWH, fonte di ogni bene e salvezza. In un suo recentissimo contributo (in Parola Spirito Vita 78, Benedizione, EDB, Bologna dicembre 2018, 49-72) โ che seguiamo da vicino โ, lโesegeta Maria Pina Scanu ricorda come la tradizione ebraica trasmetta un bel testo sulla disposizione delle mani che il sacerdote deve osservare durante la benedizione.
Mani ยซtenute insieme per significare una completa unitร di azione, e ancora con le dita separate, tra il pollice e lโindice e tra il medio e lโanulare, come per formare degli spazi attraverso i quali lo sguardo e le effusioni della Shekinah (la presenza divina) fluiscono sulla comunitร cultualeยป. Gli spazi aperti fra le dita alludono a Ct 2,9: ยซEccolo, egli sta dietro il nostro muro, guarda attraverso le finestre, osserva attraverso le inferriate. Guarda attraverso le finestre [significa] tra le dita sacerdotali, osserva tra attraverso le inferriate [significa] quando stendono le loro mani. Perciรฒ รจ detto: Cosรฌ benedireteยป (p. 58). La citazione รจ tratta dal midrash Bemidbar Rabbah 11,13, Tanแธฅuma su Nm 6,23, ed., Buber, 32.
Tra le dita del sacerdote fluisce lo sguardo amoroso dellโAmato per la sua Amata.
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Il sacerdote รจ il tramite, ma la benedizione giunge solo da YHWH. Il sacerdote pronuncia una parola performativa che realizza ciรฒ che pronuncia, incanalando in tal modo ยซla benedizione del Signore verso il suo popolo, di cui essi sono parte. Lโinvocazione e la trasmissione sacerdotale della benedizione consentono, pertanto, alla comunitร di sviluppare la consapevolezza della vicinanza amorosa del Signore, e di rispondere e crescere come il popolo che gli appartiene, il popolo dellโalleanzaโฆ lโaltro aspetto rilevante preposto dallโimmagine รจ che la benedizione dipende ed รจ una questione di amore, nella reciproca ricerca amorosa tra il Signore, lโAmato, e il suo popolo, la sposaยป.
Benedizione e custodia
Il verbo โbenedire/brkโ (alla coniugazione intensiva piel), con Dio soggetto, esprime il potere della crescita di vita, lโimpulso alla prosperitร , alla feconditร , allโabbondanza di beni materiali e di relazioni sociali costruttive, senza violenza nรฉ prevaricazioni. La benedizione di YHWH tocca ogni sfera dellโesistenza sociale e personale, colmandola di potenza di vita.
La benedizione che Aronne e i suoi figli dovranno impartire agli israeliti ha un andamento bilanciato: tre versetti con sei emistichi, sempre piรน lunghi, con un contenuto espresso tramite un parallelismo sintetico, o clima(c)tico, nel quale lโultima espressione costituisce lโapice che riassume e porta a perfezione ciรฒ che รจ detto in precedenza.
La benedizione รจ sempre un dono personale, che ha come destinatario un โtuโ individuale che conserva la propria particolaritร e dignitร singolare allโinterno perรฒ di un โtuโ rappresentato dal popolo nel suo insieme, che custodisce e fa crescere il singolo tramite le sue relazioni familiari e sociali improntate alla bontร e alla fedeltร . Il suffisso di 2a persona singolare โkฤ risuona rassicurante per ben sei volte).
Ti benedica il Signore e, cioรจ โ come suo primo suo dono efficace โ ti custodisca.
I due verbi, messi in parallelo e con YHWH quale soggetto, ricorrono eccezionalmente solo in questo brano. โCustodire/ลกฤmarโ per YHWH significa proteggere dal male e da ogni pericolo (cf. Es 23,20; Sal 91,11; 121; 140,5). Egli รจ โColui che (costantemente, participio) custodisce Israele/ลกรดmฤr Yiลrฤโฤlโ, โColui che ti custodisce da ogni male/yiลกmorkฤ mikkol-raโโ (Sal 14,4.7). Egli โcustodisce lโalleanza/promessa/berรฎt e lโamore/แธฅesedโ (Dt 7,9.12; 1Re 8,23//2Cr 6,14; Ne 1,5; 9,32; Sal 89,29 e 1Re 3,6), il suo giuramento (cf. Dt 7,8) e la sua โfedeltร /โฤmetโ (cf. Sal 146,6b: โColui che custodisce la fedeltร per sempreยป).
Grazia e splendore del volto
Il Signore faccia risplendere il suo volto e, (cioรจ), ti faccia grazia. YHWH โfaccia splendere/illumini il suo volto verso di te/yaโฤr (<โwr, alla coniugazione fattitiva hiphil) pฤnฤw โฤlรชkฤโ โe ti faccia grazia/wiแธฅunnekฤโ (< แธฅnn alla coniugazione intensiva piel).
YHWH รจ presentato con una metafora antropomorfica regale che rimanda a una scena di corte. Quanti sono ammessi alla presenza del re (cf. Rm 5,1!) accedono alla luce del suo volto e, alla sua presenza, godono del suo favore. La disposizione sfavorevole o la disapprovazione si esprimono invece con la metafora del rifiutare lโaccesso, nel โnascondere il voltoโ, che perรฒ รจ sempre causata dal peccato del singolo e del popolo, non certo da YHWH: ยซMa le vostre iniquitร hanno scavato un solco fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto per non darvi piรน ascoltoยป (Is 59,2).
Chi accede alla presenza del re gode dello splendore del suo volto che irradia e contagia โil sudditoโ con la vicinanza del favore, del compiacimento e della benevolenza di YHWH. Questo รจ spiegato nel v. 25b come possibilitร di godere del volto propizio di Dio, accedere al suo favore, alla sua considerazione, alla sua condiscendenza, alla sua grazia, al suo perdono (cf. Sal 51,3), alla sua difesa (cf. Sal 119,132), alla sua potente azione di salvezza (cf. Sal 80,4.8.20).
Il salmista canta lโesperienza che il re ha fatto della vicinanza attenta da parte di YHWH: ยซSignore, il re gioisce della tua potenza! [โฆ] Hai esaudito il desiderio del suo cuore, non hai respinto la richiesta delle sue labbra. Gli vieni incontro [cioรจ, โlo anticipiโ] con larghe benedizioni [โฆ]. Vita ti ha chiesto, a lui lโhai concessa, lunghi giorni in eterno, per sempre. Grande รจ la sua gloria per la tua vittoria, lo ricopri di maestร e di onore, poichรฉ gli accordi benedizioni per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo voltoยป (Sal 21,2-7; cf. Sal 16,11).
โVolto altoโ e pace
Altri due verbi vengono eccezionalmente accostati e riferiti a YHWH solo in questo testo: โalzi/nลโ il suo voltoโ e ti โconceda pace/ntn ลกฤlรดmโ. โAlzare il voltoโ potrebbe anche significare in negativo โfare preferenze di persone, usare parzialitร โ. E in questa accezione Dio non alza il volto: ยซโฆ. il Signore, vostro Dio, รจ il Dio degli dรจi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialitร e non accetta regaliยป (Dt10,17). Quando il re โalza il suo voltoโ in senso positivo, significa che ha una buona disposizione verso chi accede alla sua presenza. Lโaltro aspetto della medaglia รจ che ciรฒ significa anche che il re YHWH contiene la sua ira (cf. Os 11,9), รจ paziente e lento allโira (cf. Es 34,4).
Significativa per illustrare questo aspetto della benedizione รจ la scena del re Artaserse e della regina Ester che, piena di paura, entra nella sala delle udienze senza che il re lโavesse convocata in precedenza. La riportiamo secondo il testo greco lungo della LXX.
ยซ1Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse gli abiti servili e si rivestรฌ di quelli sontuosi.1aFattasi splendida, invocรฒ quel Dio che su tutti veglia e tutti salva, e prese con sรฉ due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre lโaltra la seguiva sollevando il manto di lei.ย 1bEra rosea nel fiore della sua bellezza: il suo viso era lieto, come ispirato a benevolenza, ma il suo cuore era oppresso dalla paura.ย 1cAttraversate tutte le porte, si fermรฒ davanti al re. Egli stava seduto sul suo trono regale e rivestiva i suoi ornamenti ufficiali: era tutto splendente di oro e di pietre preziose e aveva un aspetto che incuteva paura.ย 1dAlzato il viso,ย che la sua maestร rendeva fiammeggiante, al culmine della collera la guardรฒ.ย La regina cadde a terra, in un attimo di svenimento, mutรฒ colore e si curvรฒ sulla testa dellโancella che lโaccompagnava.ย 1eย Dioย volse a dolcezza lโanimo del re: ansioso, balzรฒ dal trono, la prese tra le braccia, fino a quando ella non si fu rialzata, e la confortava con parole rassicuranti, dicendole:ย 1fย โChe cโรจ, Ester?ย Io sono tuo fratello; coraggio, tu non morirai, perchรฉ il nostro decreto รจ solo per la gente comune. Avvicรฌnati!โ. 2Alzato lo scettro dโoro, lo posรฒ sul collo di lei, la baciรฒ e le disse: โParlami!โยป.
ย La benedizione di Aronne sui suoi figli si conclude con lโaugurio/assicurazione che YHWH ยซti conceda (lett. โponga per teโ) pace/yฤลฤm lekฤ ลกฤlรดmยป. Il parallelismo sintetico giunge al suo culmine. La benevolenza di YHWH ยซsi concretizza e culmina nel dono dello ลกฤlรดm come completezza e pienezza di vita. Si tratta dellโaspirazione a vivere nellโarmonia gli uni con gli altri, a comporre le differenze e le forze che sono in tensione o opposte, a livello sociale, familiare e, inoltre, a raggiungere lโarmonia individuale tra le molteplici istanze che dimorano in ogni persona. Lo ลกฤlรดm รจ il valore e il dono che sembra poter abbracciare le varie espressioni delle benedizioni divine: Il Signore darร forza al suo popolo, il Signore benedirร il suo popolo con la pace(ลกฤlรดm)! (Sal 29,11)ยป (P. Scanu).
La versione del testo di Nmย 6,23-27 trovata a Qumran, parte della Regola della Comunitร /Serek hayaแธฅad trovata nella grotta n. 1, espande il testo biblico e augura che YHWH ยซillumini il tuo cuore con lโintelligenza che dร vita e ti conceda conoscenza per sempreยป (1QS 2,2-4). Lโallusione รจ al cambiamento del cuore che la nuova alleanza promessa in Ger 31 attuerร attraverso lโilluminazione che la Torah donerร a chi lโascolta.
Il nome sugli israeliti
La prescrizione conclusiva della benedizione mette in risalto il fatto che, con la triplice benedizione, รจ sottolineato il ruolo del nome di YHWH che viene pronunciato sugli israeliti. Si pensa che coloro sui quali รจ posto il nome divino, con tutta la santitร che gli si riconosce per le manifestazioni della salvezza e dellโamore di Dio, sono investiti della forza efficace del bene che scaturisce dal Signore.
Sembra che ci sia qui un possibile riferimento al fatto che la benedizione, o una parte di essa, potesse venir scritta su amuleti da indossare. A questa conclusione si รจ arrivati dopo che, nel 1979, in una tomba da Ketef Hinnom (Gerusalemme sud), sono state rinvenute due placche dโargento (fine VII secolo o inizio VI secolo a.C.), con iscrizioni che, in entrambe, si concludono con parti della benedizione sacerdotale.
Il nome di YHWH, che esprime la sua essenza, possa trasferire su chi riceve la benedizione i tratti essenziali dellโagire di Dio nella storia che sono diventati un nome nuovo per lui (cf. Es 3,13-14; 6,2-8; 20,2) e le qualitร che contraddistinguono nellโessenza il Nome divinoโ (cf. Es 34,5-7).
Synkrisis
Secondo lโimpostazione parallelistica del Vangelo lucano della nascita di Gesรน (Lc 1โ2, un Sondergut lucano โ cioรจ un testo tutto suo), al racconto della nascita di Giovanni Battista e della visita dei vicini (Lc 1,57-58) รจ messo in parallelo (tramite il genere letterario della synkrisis o confronto valutativo tra due personaggi o due situazioni) quello della nascita di Gesรน e della visita dei pastori (2,1-20).
La synkrisis instaura tra i personaggi e le situazioni un gioco di continuitร e di superamento. Al brano abbastanza lungo sulla circoncisione del Precursore (2,59-66) รจ messa in parallelo la notizia brevissima sulla circoncisione di Gesรน (2,21).
Circonciso
Attorno a Giovanni Battista si affanna un schiera di persone che โlitiganoโ sul nome da imporre al bambino. Attorno a Gesรน le cose avvengono con serena fluiditร . Come previsto dalla legge di Mosรจ, nel giorno ottavo dalla nascita il bambino Gesรน viene circonciso. ร il segno della sua entrata ufficiale nel popolo di Dio, lโaccettazione nella propria carne dellโalleanza offerta da YHWH.
Cosรฌ viene spiegata nel testo fondamentale in cui YHWH si rivolge ad Abramo quando, a novantanove anni, ebbe Ismaele dalla schiava Agar: ยซQuesta รจ la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso (himmรดl < mwl) tra voi ogni maschio. Vi lascerete circoncidere la carne del vostro prepuzio e ciรฒ sarร il segno dellโalleanza (leโรดt berรฎt) tra me e voi. Quando avrร otto giorni, sarร circonciso tra voi ogni maschio di generazione in generazione [โฆ]; cosรฌ la mia alleanza sussisterร nella vostra carne come alleanza perenne (wehฤyฤh berรฎtรฎ bibลarkem librรฎt โรดlฤm). Il maschio non circonciso, di cui cioรจ non sarร stata circoncisa la carne del prepuzio, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanzaยป (Gen 17,10-14).
Al bambino viene imposto il nome โGesรน/Iฤsous/Yehรดลกuโฤh), cioรจ โYH(WH) salvaโ. Nella sua carne non ci sarร solo il segno dellโalleanza, ma tutta la sua persona sarร la presenza terrena della salvezza donata da YHWH. Egli non vuole essere solo alleato del suo popolo, ma intende assumere la โcarneโ degli uomini per salvarla dallโinterno della sua marcescenza dovuta al peccato e dal pericolo mortale di una vita fallita nella ricerca del bene e della felicitร .
Nessun โlitigioโ o tergiversazione attorno a Gesรน. Tutti eseguono perfettamente le indicazioni date dallโangelo Gabriele prima che egli fosse concepito nel grembo di Maria per opera dello Spirito Santo che la copre con la sua ombra (cf. Lc 1, 31.35).
Gesรน sarร la salvezza in persona donata da YHWH al suo popolo. Figlio di Maria secondo la carne, egli รจ Figlio di Dio secondo la sua natura divina.
Sarร โgrande/megasโ e ยซโsarร chiamato/รจ e sarร riconosciuto anche esternamente come taleโ Figlio dellโAltissimo/kai hyios hypsistou klฤthฤsetaiยป (Lc 1,32).
ยซCiรฒ che รจ nato (sarร ) santo (oppure, forse, โciรฒ che รจ nato santo/santamenteโ, cioรจ con concepimento verginale) โ aveva detto lโangelo Gabriele a Maria โ sarร chiamato Figlio di Dio/to gennลmenon hagion klฤthฤsetai hyios theouยป (Lc 1,35).
Maria, la Madre dellโuomo Gesรน, sarร in tal modo anche โMadre di Dioโ.
Madre del suo Figlio, Madre del suo Dio.
Angeli e pastori
Nel giorno della circoncisione appare visibile a tutti il mistero annunciato dagli angeli ai pastori: ยซร nato a voi oggi un salvatore che รจ Cristo Signore nella cittร di Davideยป (Lc 2,11). Questo riferiscono a Maria e Giuseppe i pastori arrivati trafelati dopo aver finalmente individuato la โgrotta/stalla/magazzino degli attrezzi agricoliโ in cui a una giovane coppia di galilei era nato un bimbo.
Ci sono anche altri che, attorno a Maria e Giuseppe, si stanno โmangiandoโ il miracolo di un bellissimo neonato. Tutti ascoltano e tutti si meravigliano. In fondo, un bimbo รจ sempre un miracolo dellโamore di Dioโฆ
Maria custodisce e confronta nel cuore le โparole pesantiโ che sente e che vede.
E cosรฌ fanno i pastori tornando alle loro fredde postazioni notturne riscaldate solo da un fuoco incerto e โunilateraleโ.
Riemergono dai bassifondi dei loro cuori le preghiere imparate da piccoli, le lodi dei salmi per le grandi opere di Dio a favore di Israele.
Smozzicano qualcosa anche loro, come sono capaci.
Sono grandi le cose che avevano visto e sentito.
Tutto esattamente come era stato detto dallโangelo (cf. Lc 2,10ss).
Una vera benedizione quel bimbo.
Dio non si รจ stancato degli uomini.
Quella mamma lรฌ, poi, era bellissima, raggiante in modo particolare.
Neanche avesse partorito un figlio di Dioโฆ
Avremo di che parlare nei prossimi giorniโฆ
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
