Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 20 gennaio 2019

«L’INIZIO DEI SEGNI COMPIUTI DA GESÙ»

Gesù opera a Cana di Galilea il primo miracolo (o segno): cambia l’acqua in vino. È gioia per quegli sposi e anche per noi motivo di stimare il matrimonio cristiano, l’unione dell’uomo e della donna elevata a sacramento, nonostante le difficoltà del momento attuale a testimoniarlo.

ISAIA (I Lettura) vuole incoraggiare il popolo che torna dalla deportazione in Babilonia, provato e sconvolto, cantando una festa di nozze in cui Gerusalemme, che personifica tutta la nazione, è sposata da Dio.

Sion, il monte su cui sorge la città santa, brillerà come una stella. Non ci sarà più abbandono e devastazione: «Tu sarai chiamata mio compiacimento» sussurra Dio alla sua gente. L’immagine nuziale è continuamente usata dai profeti per illustrare l’amore esclusivo e fedele di Dio per il suo popolo.
Nel Vangelo di Giovanni è proprio durante una festa nuziale che il Signore opera il suo primo segno. Invitato a Cana con la Madre, tramuta una necessità, la mancanza del vino, in una manifestazione della sua gloria.

Le nozze vagheggiate dai profeti si stanno realizzando: il vino, che il Signore dona, prefigura la sua stessa vita che ci verrà offerta sulla croce quando la sua «ora» sarà finalmente giunta. È lui la fonte della gioia, il senso della nostra esistenza. E la Madre, che compare sia qui che sotto la croce, collega fra loro i due eventi che annunciano le nozze di Gesù Cristo con la sua Chiesa.

Elide Siviero – Fonte

ALTRO COMMENTO

“Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino»”.

Tutti ci cercano per quello che abbiamo, ma chi ti vuole davvero bene non tiene da conto di ciò che hai, ma di ciò che ti manca. L’amore vero è prendere a cuore la mancanza dell’altro, perchè in quella mancanza si gioca il meglio e il peggio della vita. Sono infatti le nostre mancanze la causa prima dei nostri peccati, ma sono altresì proprio le mancanze i punti di svolta dei grandi santi. Ritrovare il vino che manca non serve a riempire un vuoto, ma a cambiarne la sostanza.

Gesù non crea il vino dal nulla, ma cambia l’acqua in vino, cioè prende ciò che c’è e a partire da questo opera un cambiamento radicale. Quello che fino a ieri ti faceva peccare può cominciare ad essere il punto di forza della tua santità. Assurdo! Ma questo è il miracolo: il Signore è l’unico che può prendere sul serio la mia mancanza e trasformarla in santificazione.

Da cosa ce ne accorgiamo? Dal fatto che cominciamo a sentire un’inspiegabile letizia che non trova altra ragione se non nella Grazia di Dio.

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