COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI
Letture: Gb 19,1.23-27a; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40
La commemorazione delle nostre sorelle e dei nostri fratelli defunti ci chiama a contemplare il meraviglioso mistero della nostra comunione con loro, che giร vivono nella pienezza del Regno di Dio.
CREDO LA VITA ETERNA
Gesรน nei Vangeli non parla mai di โvita futuraโ, ma sempre di โvita eternaโ. Gesรน non estrania i credenti dal mondo, rimandandoli a un futuro extraterrestre. Gesรน viene giร ora a portarci la vita, a trasformare le nostre esistenze, a riempirle della sua gioia, della sua luce, della sua forza. Ma questa nuova realtร non sarร sconfitta o fermata dalla morte, ma continuerร per sempre. โIo sono venuto perchรฉ abbiano la vita e lโabbiano in abbondanzaโ (Gv 10,10).
IMMAGINI DELLA VITA ETERNA
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Per esprimere la gioia immensa della vita eterna, la Bibbia usa immagini semplici e che diano unโidea, seppur pallida, dellโinfinito di Dio.
Il cielo e le nubi: Dio รจ โรจn toรฌs ouranรฒisโ, โnei cieliโ (Mt 6,9): รจ cioรจ diverso da noi, altro da noi. Egli รจ โil Santoโ. La โsantitร โ traduce lโebraico qedushah, derivante da una radice che significa โseparareโ, โtagliareโ. โI cieliโ, cosรฌ come โla santitร โ, richiamano lโassoluta alteritร di Dio, la sua trascendenza. Altre volte la Bibbia ci presenta il mistero delle โnubiโ per indicare la Presenza di Dio (Es 13,21-22; 14,19.24; Nm 9,18.22โฆ. ). Certo, noi avvertiamo la Presenza di Dio nella nostra vita proprio come una nube, manifestazione reale ma velata: questa nube รจ insieme luce e tenebre (Es 14,20). Ma, alla fine della vita, lโaspetto โnebulosoโ di Dio si dissolverร , e noi potremo vedere direttamente il suo volto e contemplarne la gloria.
Il paradiso: โLโantica versione greca della Bibbia, detta dei Settanta, e la tradizione cristiana hanno denominato il giardino di Gn 2,8; 4,16 con un termine raro di origine persiana: pairi-daeza, pardes in ebraico, paradeisos in greco, il nostro ยซparadisoยป. Il vocabolo rimandava a un giardino recintato, fertile e fiorito e, giร nellโantica lingua mesopotamica, lโaccadico pardesu indicava un ยซfrutteto recintatoยปโ (G. Ravasi). โEdenโ invece deriva babilonese edimu, che significa โsteppa, desertoโ: avremmo qui la tradizione, cosรฌ tipica di popoli seminomadi, che il luogo di vita e di beatitudine sia da identificarsi in unโoasi nel deserto. Ma gli ebrei hanno interpretato la parola dalla radice dn, con significato di โdelizieโ. Ma โil giardino di Eden… in cui Dio colloca lโuomo secondo Gn 2,15 non รจ un luogo geografico, ma una situazione di rapporto e comunione con Dio: รจ Cristo, รจ la vita con Dio, la vita eterna a cui siamo chiamatiโ (E. Bianchi). โIl paradiso della Genesi รจ il Cristo stesso: Dio creรฒ Adamo e lo collocรฒ nel paradiso, cioรจ nel Cristo (Creavit Deus Adam et posuit eum in paradiso, id est in Christo)โ (G. Martelet).
Il banchetto: Altra immagine usata per esprimere la gioia del Regno รจ quella del banchetto. In tempi in cui la fame era unโesperienza molto piรน consueta che oggi, lโabbondanza di cibo significa appagamento, vita, delizia. Ma i banchetti erano anche momenti forti di festa, di comunionalitร , di intimitร tra i partecipanti (Is 25,6-8; Mt 22,1-10; 8,11; Lc 16,19-31; 12,36).
Le nozze: Altre volte la beatitudine finale รจ raffigurata da una festa di nozze (Ap 19,6-9; 21,1-2). Il matrimonio รจ la massima espressione di amore umano, e nella Bibbia il tema della nuzialitร รจ forse il piรน usato per esprimere il rapporto tra Dio e il suo popolo e tra Dio e lโuomo (Os 2,15-22; Os 3,1; Ger 3,1-3; Ez 16; 23; Is 62,1-5).
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La pace cosmica: Talora la vita nel Regno รจ espressa come una pace cosmica, in cui non solo si vive in comunione con Dio, ma in cui vi sarร piena riconciliazione tra i popoli (Is 2,4; 9,4.6) e tra le generazioni (Zac 8,4-5). Tale concordia coinvolgerร tutte le creature della terra, animali compresi (Is 11,6-8).
La fine di ogni sofferenza: Il Regno sarร dimensione senza mali, di pura felicitร (Is 65,17-23; 35,5-8; Ap 7,16-17; 21,4).
La gioia di Dio: Dio ci dice: โEntra nella gioia del tuo padroneโ (Mt 25,21.23). โEntrare nella gioiaโ significa essere in comunione piena con Dio, che รจ solo felicitร (Rm 14,17; Is 9,2โฆ).
La Gerusalemme celeste: Coloro che saranno uniti a Cristo formeranno la comunitร dei redenti, la โCittร santaโ di Dio (Ap 21,2). Sรฌ, nella comunione dei Santi troveremo tutti quelli che abbiamo amato. Troveremo i nostri cari, i nostri figli e anche i nostri discendenti, perchรฉ nellโeternitร di Dio, che รจ fuori dello spazio e del tempo, nel suo โeterno presenteโ, vedremo tutti gli uomini che anche verranno dopo di noi. E troveremo anche coloro che ci avevano fatto del male, i nostri โnemiciโ, ma lโAmore di Dio brucerร in noi ogni risentimento e avremo per loro solo perdono e affetto vero.
Una splendida Liturgia: LโApocalisse di Giovanni, al termine delle Scritture, tenta unโultima a grandiosa rappresentazione del Regno: una grande e solenne Liturgia. Al centro di essa cโรจ lโAgnello immolato, sgozzato ma โritto in piediโ (Ap 5,6), cioรจ morto e risorto.
Stare con Dio: Ma il Paradiso sarร soprattutto la gioia immensa e ineffabile di stare con Dio. Quel Dio che abbiamo sempre cercato, desiderato, amato, su cui abbiamo giocato le nostre vite, finalmente lo vedremo a staremo con lui (Lv 26,11-12; Ez 37,27-28; Zac 8,8; Ap 21,3; 22,3-4; 1 Gv 3,1-3): โAndremo incontro al Signore e cosรฌ saremo sempre con il Signoreโ (1 Ts 4,17).
โVIENI, SIGNORE!โ
Bisogna allora vivere nellโattesa del Signore, โpronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne acceseโ (Lc 12,35-36). E la morte non ci farร piรน paura: ma con lo Spirito e la sposa diremo: โVieni!โ (Ap 22,17) a Gesรน, lo Sposo, che dice: โSรฌ, verrรฒ prestoโ (Ap 22,20).
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
