HomeVangelo del GiornoArcidiocesi di Pisa - Commento al Vangelo del 27 Gennaio 2024

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 27 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 4, 35-41

Colpisce in questo testo molto conosciuto una piccola annotazione: i discepoli prendono Gesù sulla barca «così com’era». Ci sono altre barche con lui, ma egli si rivolge ai suoi e viene preso a bordo dai suoi discepoli. Com’era Gesù?

La prima annotazione è che «congeda la folla». Non è distratto, non si dimentica di quelli che fino a quel momento lo hanno seguito e ascoltato, hanno sperato di essere guariti… Possiamo immaginare anche che fosse stanco, ma insieme determinato a passare all’altra riva, cioè ad andare in altri luoghi, dall’altra parte del lago, per continuare ovunque la sua missione.

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I discepoli non fanno domande: lo prendono così com’era. È un atteggiamento bello da parte dei suoi amici: non chiedono, non pretendono, non obiettano, non discutono (tutti atteggiamenti che in altri casi si ritrovano anche in loro)… semplicemente lo prendono con loro, lo prendono sulla loro barca, stanno e restano con lui.

Sembrano però ancora non sapere chi egli sia. Lo prendono così com’è anche se non hanno compreso tutto di lui, anche se al primo forte vento temono e la sua presenza non li rassicura, tanto che vanno da lui chiedendogli se gli importi qualcosa di loro, della loro sorte e, alla fine, ancora si interrogano su di lui, su chi egli veramente sia.

Eppure lo prendono con loro e non lo lasciano. Sarà la storia, la strada, il cammino a mostrare loro chi davvero sia quel maestro che loro seguono. Solo alla fine comprenderanno e saranno disposti a morire per lui. Solo alla fine dopo la morte infamante, dopo la croce. Per ora sono solo degli uomini che hanno il coraggio di stare con lui, di gridare le loro paure, i loro bisogni. E questo è davvero bello.

Per riflettere

Cerchiamo nei vangeli e nei testi del Nuovo Testamento i nomi dei molti discepoli di Gesù e di cogliere il loro servizio, il significato della loro presenza. Proviamo ad allargare così i nostri orizzonti e la nostra riflessione.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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