Dopo โtre giorniโ essi [Maria e Giuseppe] lo ritrovarono nel tempio. Sembra un presagio ed un’anticipazione narrativa della morte di Gesรน, da cui dopo tre giorni, fu ritrovato come Risorto. Il ritrovare Gesรน dopo averlo perduto fa pensare ad un’autentica rivelazione della sua identitร : Gesรน รจ perduto come figlio di Maria e Giuseppe, ma ritrovato come Figlio di Dio: โPerchรฉ mi cercavate?โโrisponde Gesรน a sua madre, sganciandosi dall’autoritร paterna e maternaโโnon sapevate che devo occuparmi delle cose del padre mio?โ conclude rivelando se stesso come Figlio di Dio. Alla fine del Vangelo anche le donne che lo avevano lasciato sotto la croce lo sentivano perduto quella mattina che andarono a cercarlo al sepolcro (Lc24, 3). E i due uomini che apparvero in vesti sfolgoranti chiesero loro con lo stesso tono di sorpresa che sentiamo qui a Gesรน โPerchรฉ cercate tra i morti il vivente?โ.
Questo racconto assume un valore prolettico e annuncia, sotto forma di un semplice episodio della vita del Gesรน ancora bambino, nella sua prima visita a Gerusalemme per Pasqua, quanto gli accadrร nella seconda e ultima Pasqua, la sua, quando ciรฒ che รจ perduto sarร ritrovato e ciรฒ che รจ morto tornerร in vita. (Rosanna Virgili, I Vangeli tradotti e commentati da quattro bibliste)
Per riflettere
Nel Tempio di Gerusalemme, in questo preludio della sua missione salvifica, Gesรน associa a sรฉ sua Madre; Ella non sarร piรน soltanto Colei che lo ha generato, ma la Donna che, con la propria obbedienza al Disegno del Padre, potrร collaborare al mistero della Redenzione. E cosรฌ Maria, conservando nel suo cuore un evento cosรฌ carico di significato, giunge ad una nuova dimensione della sua cooperazione alla salvezza. (Papa Giovanni Paolo II, 15 gennaio 1997)
Preghiera finale
Maria, sono tante le volte in cui noi non comprendiamo il disegno di Dio.
Fa’ che l’umiltร e la sofferenza
del tuo non capire le parole di Gesรน al tempio
siano di sostegno alla insofferenza, all’orgoglio
e talora alla superbia del nostro non capire.
Medica, con la tua dolcezza e perseveranza,
col tuo silenzio paziente,
la ribellione che spesso accompagna
le nostre riflessioni sulla nostra vita, sulla vita delle comunitร e della Chiesa.
Donaci di partecipare al tuo โSรฌโ
che rimane tale nella piรน dolorosa oscuritร ,
nella sofferta incomprensione,
fino al momento della Croce e della Resurrezione.
(Carlo Maria Martini)
AUTORI: Michela e Roberto Roncella
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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