La promessa della resurrezione รจ l’architrave della buona novella annunciata da Gesรน: โse infatti i morti non risorgono, neanche Cristo รจ risorto; ma se Cristo non รจ risorto, vana รจ la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccatiโ (1Cor 15, 16–17).
Che senso ha credere al Vangelo, alle beatitudini, alle promesse di Gesรน se poi, alla fine, la nostra vita sarร in ogni caso ingoiata e distrutta dalla morte? Eppure di cosa sia veramente questa vita dopo la morte sappiamo molto poco. Lo scambio di cui leggiamo oggi viene impostato in maniera molto giuridica dai sadducei, ma รจ per Gesรน l’occasione di raccontarci qualcosa di questa sfuggente realtร futura.
Prima ancora del loro rigore legalistico, penso che il grosso peccato dei sadducei sia la loro scarsa fantasia. Non sapendo molto di come sarebbe questa ipotetica vita futura non riescono a fare altro che immaginarsela come quella di ora: rapporti codificati, centrati sulla questione della discendenza, sull’ineluttabilitร della morte e quindi sulla necessitร di definire come questa influisca sui rapporti matrimoniali e patrimoniali; rapporti sterili, perchรฉ nonostante tutti i tentativi questa discendenza non arriverร mai. I sadducei danno per scontato che anche la vita futura sarร cosรฌ, raggiungono una conclusione impossibile e deducono per assurdo che la vita futura semplicemente non puรฒ esistere.
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Ciรฒ che promette Gesรน รจ invece completamente diverso: non c’รจ piรน la morte ad organizzare i rapporti tra uomini; non c’รจ piรน il problema di determinare โdi chi รจโ la donna (come se fosse un pacco), perchรฉ siamo tutti figli di Dio, e dunque fratelli e sorelle tra di noi.
Per riflettere
Nella nostra vita attuale siamo in qualche modo costretti a sentire alcune persone come piรน vicine o piรน lontane, e imbrigliare alcuni nostri rapporti in regole che ci stanno strette ma delle quali non possiamo fare a meno per la nostra limitatezza. Facciamolo, รจ necessario, ma non soffochiamo la nostalgia per un Regno di Dio in cui le realtร terrene saranno superate da una libertร che al momento facciamo fatica anche solo a immaginare.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi