I figli vengono alla luce come compimento di un progetto, vengono da Dio. Caduti da una stella nelle braccia della madre, portano con sรฉ scintille d’infinito: gioia e parola di Dio. Non nascono per caso, ma per profezia. Nel loro vecchio cuore i genitori sentono che il piccolo appartiene ad una storia piรน grande, che i figli non sono nostri: appartengono a Dio, a se stessi, alla loro vocazione, al mondo. Il genitore รจ solo l’arco che scocca la freccia, per farla volare lontano.
Il passaggio tra i due testamenti รจ un tempo di silenzio: la parola, tolta al tempio e al sacerdozio, si sta intessendo nel ventre di due madri. Dio traccia la sua storia sul calendario della vita, e non nel confine stretto delle istituzioni. Un rivoluzionario rovesciamento delle parti, il sacerdote tace ed รจ la donna a prendere la parola: si chiamerร Giovanni, che in ebraico significa: dono di Dio. Elisabetta ha capito che la vita, l’amore che sente fremere dentro di sรฉ, sono un pezzetto di Dio. Che l’identitร del suo bambino รจ di essere dono. E questa รจ anche l’identitร profonda di noi tutti: il nome di ogni bambino รจ ยซdono perfettoยป. (Ermes Ronchi, da Avvenire del 21 giugno 2012)
Per riflettere
La nascita di Giovanni crea meraviglia non solo nella casa di Zaccaria, ma anche tra i vicini, come sempre accade ogni volta che il Vangelo viene ascoltato e messo in pratica. Il Vangelo crea sempre un clima nuovo tra la gente. E noi siamo chiamati ad accoglierlo nel nostro cuore e a comunicarlo a chiunque incontriamo. (Vincenzo Paglia)
Preghiera finale
Signore, per mezzo di Zaccaria e Elisabetta,
hai fatto nascere per il tuo popolo Giovanni,
โil piรน grande tra i nati di donnaโ,
l’ultimo dei profeti e il precursore del tuo Figlio Gesรน.
Compi anche per mezzo nostro ogni tuo disegno di salvezza.
(dalla liturgia)
AUTORI: Michela e Roberto Roncella
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
- Pubblicitร -



