Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 22 Maggio 2023

257

I discepoli in questa pagina fanno una professione di fede. Essa è da un lato frutto di un cammino fatto, di un “parlare più aperto” che viene da una relazione che si è sviluppata nel tempo. Da un altro punto di vista è una professione di fede molto intellettuale, legata a ciò che Gesù sa, legata a quello che i discepoli pensano di Dio.

Gesù non sminuisce la loro professione di fede, ma la rimette nella giusta prospettiva, anticipandogli quello che sarà durante la Passione. Si tratta di una realtà dura da accettare. Immagino lo scoraggiamento nei discepoli, che immagino aggrappati—come io sono spesso aggrappata—alla loro piccola scintilla di fede, che pensavano oggi più forte di ieri. Ma la realtà dura di fronte alla quale Gesù mette i discepoli non è lì per scoraggiarli o per farli sentire in colpa.

Anzi al contrario Gesù dice queste cose perché i discepoli “abbiano pace in Lui” e non solo ora, quando sono in una situazione di tranquillità, in cui sentono la loro fede forte, ma anche perché possano ritrovare la pace quando saranno distanti da Gesù, lo avranno lasciato solo e faranno esperienza del loro limite e della loro ipocrisia. Gesù in questa pagina di Vangelo ricorda ai discepoli, e ricorda anche a noi, che Lui ha vinto il mondo e che il nostro compito non è vincere il mondo da soli, con uno sforzo volontaristico, ma riconoscere che è Lui a vincere il mondo.

- Pubblicità -

“Pace” e “coraggio” sono le due parole con cui i discepoli sono lasciati, non evitando le tribolazioni, né la durezza del loro limite e del loro peccato (“vi disperderete […] e mi lascerete solo”) ma perché Gesù è più forte sia del mondo che del peccato.

Per riflettere

Considero la fede una piccola conquista oppure la riconosco come dono? Quando mi riconosco “disperso” e lontano dal Signore, vivo questa cosa come una sconfitta personale oppure mi faccio raggiungere dal Suo amore che mi cerca, mi dà pace e mi incoraggia?

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 16,29-33

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi