Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 21 Marzo 2022

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La Chiesa è universale, non può essere limitata da vincoli di sangue o di etnia. Il Vangelo è per tutte le genti, e per questo la Chiesa è stata da sempre missionaria seguendo il comando di Gesù: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28, 19–20).

Illusorio sarebbe credere di essere parte del popolo eletto solo per il fatto di essere nati nel cuore della cristianità. La nostra società sta abbandonando il Vangelo e la fede in Cristo Gesù, abbracciando il materialismo e la ricerca del mero soddisfacimento dei propri desideri e istinti, cercando la salvezza al di fuori di Cristo, voltando le spalle alla tradizione per abbracciare nuovi stili di vita che umiliano e sfigurano l’uomo. Non abbiamo alcuna “rendita di posizione” che possa metterci al riparo dal giudizio divino se non convertiamo il nostro cuore e non torniamo a fare la volontà di Dio abbandonando ogni traccia di presunzione e di superbia che invece fu propria del popolo di Israele ai tempi della vita terrena di nostro Signore.

Se non convertiamo il nostro cuore, se non abbandoniamo le nostre false credenze, le nostre illusorie certezze, se non siamo disponibili a rinunciare alle nostre comodità, al nostro benessere, la verità di Cristo risulterà intollerabile alle nostre orecchie e ci ritroveremo, anche noi, a spingere nostro Signore “fin sul ciglio del monte per gettarlo giù”.

Per riflettere

L’elemento essenziale del profeta non è quello di predire i futuri avvenimenti; il profeta è colui che dice la verità perché è in contatto con Dio e cioè si tratta della verità valida per oggi che naturalmente illumina anche il futuro. (Cardinale Joseph Ratzinger)


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Monica e Giuseppe Lami
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi