Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 20 Novembre 2020

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Medita

Questa pericope del vangelo di Luca, che riprende Mc 11, 15–17, mostra un Gesรน che puรฒ apparire duro, incomprensibile a una lettura superficiale. Dopotutto la vendita degli animali per le offerte sacre e i cambiamonete erano assolutamente legittimi, anzi necessari per permettere l’adempimento della Legge.

Gesรน ha appena pianto il suo canto di dolore per la sua amata Gerusalemme che rifiuta l’amore del suo Dio, ed entra nel tempio, dove per la prima volta ritorna da adulto dopo esservi stato da adolescente, quando aveva discusso con i maestri di Israele. Adesso รจ lui che si presenta quale maestro di Israele, e il tempio diventa la sua cattedra di insegnamento.

A questo punto compie il gesto di purificazione del tempio, che assume valore profetico; gesto che fa riflettere. Gesรน mette al centro la preghiera, e l’ascolto della sua Parola, che provocherร  profonda divisione nel popolo. Da una parte le autoritร : il sinedrio, formato dai capi dei sacerdoti, i capi del popolo, cioรจ gli anziani, e gli scribi, cioรจ i dottori della Legge, che vogliono ucciderlo perchรฉ trovano in lui una minaccia alla loro autoritร ; dall’altra il popolo che pende dalle sue labbra, col cuore libero, capace di ascoltarlo.

Ecco che ancora una volta Gesรน penetra fino in fondo al nostro intimo, come una spada a doppio taglio, per far emergere con la sua parola le nostre contraddizioni interiori: servirsi del suo tempio, della sua parola per i nostri fini di prestigio, di potere o di semplice tornaconto non ci รจ permesso; anzi, questo atteggiamento porta solo ad un progressivo allontanamento da Lui, a divisione, gelosia, rancore che impedisce l’ascolto della Veritร . Un ascolto che รจ possibile solo se gli lasciamo fare pulizia, che necessita di un cuore semplice.

Preghiera finale

O Unico, perchรฉ cercarti nei cieli,
quale terra รจ vuota di te?
O Unico, perchรฉ cercarti dentro una casa,
non sei tu che abiti in me?
O Unico, tu puoi essere assente,
il mio cuore veglia nel tuo ricordo.
O Unico, da me tu puoi separarti,
crescerร  il desiderio dell’incontro con te.
O Unico, tu sei l’Amante
ma io l’amato sono in te.
O Unico, tu sei il mio Amato,
sei tu l’Amore che mi abita.
Con te la mia follia รจ santitร ,
la mia sapienza รจ stoltezza.
Con te la mia debolezza รจ forza,
la mia povera vita diventa vita divina.

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AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Cristina Martinelli, Chiara Martinelli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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