Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 20 Novembre 2020

Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


Gesù continua a insegnare ogni giorno nella sua assemblea. L’evangelista Luca tiene molto a sottolinearlo. Sicuramente c’è chi pende dalle labbra di Dio, per ascoltare la sua Parola, in attesa di un bacio per la propria vita. Ma c’è pure chi la saccheggia a proprio piacimento.

Penso a chi seleziona e scaglia un versetto biblico decontestualizzato contro un altro fratello. Penso a chi brandisce un simbolo religioso come arma identitaria divisiva, contro gli altri. Penso a chi approfitta del proprio servizio ecclesiale per arricchirsi (o per arricchire gli edifici) a danno degli altri, magari vendendo sacramenti, messe, prestazioni sacre varie, o chiedendo offerte senza reale motivo.

Gesù non esita a definire quelle comunità religiose “covi di ladri”. Quei ladri siamo noi, cristiani, uomini e donne di Chiesa, quando iniziamo a vendere patenti di “buon cristiano” oppure promesse esclusive di salvezza a pochi privilegiati, quando in realtà Gesù offre la sua misericordia davvero a tutti.

E ancora insegna gratuitamente, qui, nel nostro covo di ladri. Sarà finalmente una casa di preghiera. Ne è certo. Dio non demorde e gli uditori della Parola neppure. Persino nelle nostre chiese.

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