Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 19 dicembre 2025

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È sempre più vicino il giorno della venuta del nostro Salvatore. Con fiducia preghiamo: O Radice di Iesse, che t’innalzi come segno per i popoli: vieni a liberarci, non tardare.

L’evangelista Luca apre il suo Vangelo con la presentazione di una coppia di sposi di nome Zaccaria (“il Signore si è ricordato”) ed Elisabetta (“pienezza di Dio”); essi non avevano figli perché Elisabetta era sterile. Mentre Zaccaria si trova nel tempio a svolgere il suo servizio sacerdotale, Dio manda il suo angelo Gabriele per annunciargli che presto avranno un figlio, il suo nome sarà Giovanni, che significa “il Signore fa grazia”. È l’annuncio della nascita di Giovanni il Battista che sarà tra i più grandi profeti e preparerà la venuta del Signore. Dice l’evangelista Giovanni che “lui non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce” (cfr. Gv 1, 8).

All’ascolto di queste parole Zaccaria rimane incredulo, dubbioso, titubante, non crede alle parole dell’angelo, non è in grado di ascoltare, di prestare orecchio alla voce di Dio e per questo rimarrà muto fino al giorno in cui queste cose avverranno. Spesso il dubbio, l’incredulità e la paura turbano anche la nostra fede, e rischiamo di rimanere muti e il nostro cuore si chiude, rimane fermo e incapace di aprirsi alle novità di Dio.

Mentre Zaccaria medita nel silenzio quanto accaduto, l’atteggiamento di lode e di ringraziamento di Elisabetta esprime tutta l’esultanza per essere rimasta incinta. La gioia la libera da quella vergogna di doversi nascondere davanti agli uomini per essere una donna sterile. Ora può raccontare a tutti che Dio è fedele alle sue promesse! Quando la fede ci fa riconoscere la mano di Dio che agisce nella nostra vita e ci mettiamo con attenzione in ascolto della sua Parola, questa si realizza, spesso nel modo in cui non ci aspettavamo.

Per Riflettere

Porto con fiducia al Signore i dubbi, le paure e le insicurezze che oggi ostacolano il mio cammino verso di lui. Ringrazio il Signore per una situazione in cui ho percepito la mano di Dio agire nella mia vita o nella vita di un amico.

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FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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