Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 17 Marzo 2022

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Anche oggi il Vangelo ci parla di quelle verità di fede che la Chiesa Cattolica chiama i Novissimi: la morte, il giudizio, il destino eterno. Verità che spesso tendiamo ad accantonare, e che invece dovrebbero essere sempre ben presenti nella nostra vita come una bussola per orientarci nelle scelte.

Dell’uomo ricco della parabola non sappiamo in fondo molto: non sappiamo se fosse un onesto cittadino, se obbediva alla legge civile, se pagava le tasse, insomma se fosse una brava persona agli occhi del mondo. Quello che sappiamo di lui è che era indifferente verso la sofferenza di chi vedeva ogni giorno nella sua casa, presso la sua tavola, e sappiamo che era amante del lusso, del piacere, e intento a soddisfare i propri desideri.

Da questo si può capire ciò che davvero serve per piacere a Dio e per entrare nel regno dei cieli il giorno del giudizio. Chi vive per se stesso, per il proprio successo, per soddisfare i propri istinti alla ricerca del piacere, e non si cura di chi gli sta intorno, non entra nella casa del Padre.

In fondo quest’uomo non doveva andare a cercare Lazzaro: egli era il suo prossimo, gli viveva vicino, lo incontrava ogni giorno.
Non occorre andare a cercare i bisognosi in terre lontane, non occorre andare alla ricerca dei bisognosi. Il Signore li mette sulla nostra strada, ce li fa incontrare in coloro che ci stanno sempre accanto; basta saperli riconoscere, accorgersi di loro, avere occhi attenti.

La parabola contiene comunque la chiave per ravvivare la nostra speranza, perché indica gli strumenti a nostra disposizione per ottenere la vita eterna: noi abbiamo la legge e la dottrina della Chiesa Cattolica che ci indica ciò che è giusto, buono e gradito al Signore, e abbiamo i profeti e i santi che ci illuminano con il loro esempio e intercedono per noi.

Per riflettere

Vedete, figli miei, non bisogna dimenticare che abbiamo un’anima da salvare ed un’eternità che ci aspetta. Il mondo, le ricchezze, i piaceri, gli onori passeranno; il cielo e l’inferno non passeranno mai. Stiamo quindi attenti! (San Giovanni Maria Vianney)


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Monica e Giuseppe Lami
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi