Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11,20-24

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Cafarnao, Betsaida, Corazin: sono i nostri nomi, perchรฉ in fondo noi siamo superbi. La predicazione, i miracoli, quante volte ci hanno scaldato, emozionato, per poi essere dimenticati. Sodoma e Gomorra non potevano accogliere lo straniero perchรฉ turbava i loro standard, che erano quelli del peccato, del peccato impuro contro natura. F

orse non giungiamo a chissร  quali nefandezze, ma il principio รจ lo stesso: difendiamo quello che desideriamo fare, inzuppandolo nella melassa della libertร . Magari le ferite del nostro peccato sanguinassero davvero dilaniandoci dal dolore!

Spalancheremmo le porte al medico capace di curarci. L’arroganza, l’assolutezza nei giudizi, l’incapacitร  di amare e accogliere il prossimo cosรฌ com’รจ sono i frutti perversi della chiusura alla Grazia e anestetizzano il nostro cuore. Sono frutto di un’affezione subdola al male dal quale non riusciamo e non vogliamo allontanarci.

Il Cardinale Joseph Ratzinger, futuro Benedetto XVI, scrisse: โ€œDell’immagine di Dio e di Gesรน, alla fine, non ammettiamo forse soltanto l’aspetto dolce e amorevole, mentre abbiamo tranquillamente cancellato l’aspetto del giudizio? Come potrร  Dio fare un dramma della nostra debolezza?โ€”pensiamo. Ma guardando alle sofferenze del Figlio vediamo tutta la serietร  del peccato, vediamo come debba essere espiato fino alla fine per poter essere superato.

Il male non puรฒ continuare a essere banalizzato di fronte all’immagine del Signore che soffreโ€. Che fare quindi? Pentirsi, convertirsi, accogliere, oggi, di nuovo, l’amore e il perdono, la misericordia infinita del Signore che ancora una volta oggi vuole ridonarci la purezza perduta, vuole ricrearci per una nuova vita.

Basta solo aprire una fessura, anche di qualche millimetro, che lasci filtrare un piccolissimo fascio di luce della grazia di Nostro Signore. Come nella cittร  citate nel Vangelo di oggi, tanti miracoli sono stati compiuti nella nostra vita, il primo รจ questo respiro che ci tiene in vita in questo istante. Chiediamo a Dio la Grazia di non assuefarci mai al suo amore: che cosa abbiamo fatto per meritare tutto quello che abbiamo? Nulla, se non credere alla menzogna con la quale il demonio ha ridipinto e stravolto i segni dell’amore di Dio, inducendoci a pensare che fossero segni della Sua ingiustizia.

Per riflettere

Il Signore ci avverte del pericolo in cui noi stessi siamo. Ci mostra la serietร  del peccato e la serietร  del giudizio. Non siamo forse, nonostante tutte le nostre parole di sgomento di fronte al male e alle sofferenze degli innocenti, troppo inclini a banalizzare il mistero del male? Ma guardando alle sofferenze del Figlio vediamo tutta la serietร  del peccato, vediamo come debba essere espiato fino alla fine per poter essere superato. Il male non puรฒ continuare a essere banalizzato di fronte all’immagine del Signore che soffre. (Cardinal Joseph Ratzinger)

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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