I discepoli di Giovanni e i farisei, da buoni osservatori della legge stavano facendo il digiuno. Proviamo a non cercare un senso provocatorio nella domanda che viene posta a Gesรน, che di per sรฉ รจ infatti legittima: perchรฉ i discepoli di Gesรน non rispettano la legge e non digiunano nel giorno di precetto?
Innanzitutto, Gesรน nella sua risposta parla di sรฉ come lo Sposo, donando un rivelazione del significato della sua condizione di Messia, colui che porta a compimento un’Alleanza Nuova del Signore con noi suo popolo. Gesรน ci invita a vivere un rapporto pieno con lui, un’ unione sponsale gioiosa e fedele.
Cosรฌ anche i gesti di sacrificio assumono un senso nuovo e devono essere interpretati all’interno di questa relazione con il Signore. Gesรน ci spiega che il digiuno assume un senso solo se vissuto all’interno del nostro rapporto di unitร con Lui, lo Sposo. E ci invita anche a notare la sua presenza e gioire di questo rapporto pieno. Con la crocifissione arriverร il tempo di sperimentare il deserto della distanza; il digiuno vissuto nell’ottica di questa relazione nuova con Cristo puรฒ aiutarci ad allenare il desiderio della sua presenza e a creare un luogo di incontro con lui.
Se tutto questo manca, il gesto del sacrificio perde di significato e manca il bersaglio, riducendosi ad abitudine e tradizione.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi



